sabato 31 ottobre 2020

Cattivi bambini 2 - Un Halloween con la Geek League

 Anche quest'anno gli amici della Geek League si riuniscono per festeggiare Halloween tutti assieme, ognuno a suo modo, tra cinema, libri, fumetti e musica, ma tutti all'insegna dell'orrore e della paura.
Per quanto mi riguarda ho deciso di continuare con la tematica dedicata ai bambini nel cinema horror, di cui avevo già parlato QUI.

Ecco dunque, Cattivi Bambini 2


SUSPENSE (1961)

Miss Giddens viene assunta come istitutrice da un ricco uomo d'affari per occuparsi dei suoi nipoti, Flora e Miles, ma dopo un primo iniziale entusiasmo, la donna scoprirà che c'è qualcosa di sinistro che avvolge l'abitazione e i due bambini. Infatti la precedente istitutrice e il giardiniere, che avevano intrecciato una relazione coinvolgendo anche i bambini, sono morti in circostanze misteriose. 
Miss Giddens comincerà a sospettare che i due fratellini siano posseduti dagli spiriti dei due amanti e in particolare Miles, dato che il ragazzino ha cominciato ad avere atteggiamenti sempre più negativi e scorretti.
Tratto da "Il giro di vite" di Henry James, Jack Clayton ("Il Grande Gatsby", "Qualcosa di sinistro sta per accadere") dirige un film dalla tensione palpabile, mantenendo l'ambiguità del racconto di James, grazie anche ad un abile sceneggiatura a cui ha collaborato anche Truman Capote.
Il film ha avuto diversi riconoscimenti tra cui, nel 1962, il Premio Edgard Allan Poe, proprio per la migliore sceneggiatura.



ORPHAN (2009)

Dopo che la loro terzogenita nasce priva di vita, il rapporto tra Kate e John Coleman entra in crisi, anche perché la donna, scossa dalla recente perdita, inizia ad abusare di alcool.
Per superare questo difficile momento, la coppia decide di adottare una bambina al locale orfanotrofio.
Qui vengono subito conquistati da Esther, una dolce bambina russa, amante della pittura. 
Una volta arrivata a casa dei suoi genitori adottivi, Esther viene accolta in maniera differente dai due fratelli; mentre la piccola Max si affeziona subito alla nuova sorella, Daniel, il primogenito di John e Kate, rimane freddo e distaccato.
Un po' alla volta però, Esther comincia a manifestare comportamenti violenti e poco appropriati per una bambina della sua età, di cui sembra accorgersi solo Kate.
Fatti inquietanti attorno a Esther e alla sua famiglia si fanno sempre più frequenti, fino a quando indagando sulle origini della bambina, Kate scoprirà la spaventosa verità che porterà al drammatico finale.
Il film, basato su fatti reali, ha avuto un buon successo di critica e pubblico, ma a me non ha particolarmente entusiasmato, lasciandomi invece freddo e indifferente.
Va segnalato che invece le associazioni per le adozioni di diverse parti del mondo hanno duramente contestato il film, arrivando a chiedere il boicottaggio da parte del pubblico.



MILO (1998)

In una cittadina della provincia americana cinque bambine (Claire, Abigail, Marian, Ruth e May) stanno giocando nel giardino della scuola quando vengono avvicinate da uno Milo, uno strano bambino dall'impermeabile giallo che gira sempre con la sua bicicletta. 
Milo invita le cinque amiche a casa sua, dove suo padre fa il medico abortista, con la scusa di vedere alcuni feti morti, ma in cambio chiede di visitare una di loro. Ad accettare la richiesta sarà May, la quale verrà brutalmente uccisa da Milo che poi tenterà di accoltellare anche Claire.
Molti anni dopo, Claire ormai adulta fa la supplente in un liceo e quando viene a sapere che Ruth si sta per sposare, per cui fa ritorno alla sua città natale. Qui strani omicidi riconducono agli avvenimenti del passato e fanno pensare a Claire che Milo sia ancora vivo, nonostante il suo cadavere sia stato ritrovato lungo la riva di un fiume, e che voglia uccidere lei e le sue amiche.
Buon horror, in cui abbondano le scene violente e sanguinolente, cosa che ha fatto si che la pellicola abbia un visto di censura ovunque sia stato distribuito,



THE CHILDREN (2008)

Due sorelle, che hanno tra loro un rapporto difficile, decidono di risolvere le problematiche passando il periodo natalizio assieme, accompagnate dalle rispettive famiglie, in un isolato cottage di montagna, immerso nella neve. Un po' alla volta, gli spazi chiusi e l'isolamento e le incomprensioni sopite, danno via a faide interne sempre più accese. Il peggio però avviene quando, dopo quella che sembra essere solo una banale influenza, i bambini si ribellano agli adulti, diventando veri e propri strumenti di morte e gli adulti, incapaci a difendersi, non potranno che subire la feroce rivolta dei loro figli.
Tom Shankland dirige un ottimo film, ricco di tensione e di momenti disturbanti, che pur rifacendosi a molte altre pellicole con protagonisti bambini malvagi ("Ma come si può uccidere un bambino" e "Grano rosso sangue" su tutti), riesce a conferire una certa originalità alla sua opera, soprattutto grazie ad una malsana atmosfera che si respira per tutta la durata del film, che inoltre non rifugge qualche sequenza davvero dura.



BABY KILLER (1974)

Frank e Lenore dopo diversi anni in cui non avevano voluto avere altri figli, oltre al primogenito Chris, e durante i quali la donna aveva preso contracettivi orali, decidono di avere un secondo bambino.
Quando però viene al mondo, il piccolo ha le sembianze di un'orrenda creatura dotata di zanne e artigli che uno dei medici tenta di sopprimere, venendo però ucciso, insieme agli altri dottori e infermieri, dallo stesso neonato, che però risparmia la madre.
Una volta scoperta la terribile carneficina, comincerà una caccia al mostro, che nella sua fuga ha ucciso molte altre persone, a cui parteciperanno, oltre alla polizia, anche il medico che ha prescritto gli anticoncezionali a Lenore e da cui dipendono probabilmente le deformazioni del bambino e Frank che non accetta come suo tale creatura.
Tuttavia dopo uno scontro presso l'abitazione della coppia, la caccia prosegue nelle fogne, dove però Frank scopre di voler bene al bambino, ma una volta uscito ad aspettarlo ci sono la polizia e il dottore, pronti ad eliminare il pericolo baby killer.
Cult di Larry Cohen che dopo anni dalla sua uscita, continua a spaventare e disturbare gli spettatori.



EDEN LAKE (2008)

Steve e Jenny decidono di trascorrere un romantico weekend in riva ad uno splendido lago circondato da boschi, ma i loro sogni vanno subito in fumo, quando incontrano dei ragazzini del luogo, che si divertono a bullizzare e a provocare la coppia. 
I ragazzi si rivelano presto essere ben più aggressivi e crudeli di quanto i due credevano, infatti Steve e Jenny verranno catturati e torturati dai piccoli criminali e in particolare dal loro capo Brett. 
Dopo essere riusciti a fuggire una prima volta, la coppia verrà nuovamente catturata, ma stavolta, dopo che la gang ha dato loro alle fiamme, solo Jenny si salverà fuggendo un'altra volta. Nel frattempo Brett non esiterà ad uccidere due dei suoi amici nel tentativo di convincere la donna a tornare indietro che invece continuerà la sua fuga, arrivando a sua volta a far fuori un paio dei suoi aguzzini.
Una volta arrivata in città, Jenny verrà soccorsa da alcuni adulti che si scopriranno essere i genitori dei giovani teppisti e che non si riveleranno essere diversi dai loro figli. 
Film duro, ispirato a fatti reali, legati alle baby gangs, che tiene incollati allo schermo dal primo all'ultimo minuto. Il contesto sociale è quello delle cittadine di provincia, chiuse e abitate da famiglie disagiate in cui domina la violenza domestica, violenza che i ragazzini assorbono e poi replicano. 
Ottima la regia claustrofobica e che tiene desta l'attenzione dello spettatore fino alla fine.



IL RESPIRO DEL DIAVOLO (2007)

Quando Max, ex malvivente che ha deciso di mettersi sulla retta via, vede rifiutarsi dalla banca l'ennesima richiesta di prestito, accetta di partecipare ad un ultimo colpo sperando di ottenere i soldi per aprire un ristorante con la sua fidanzata Roxanne.
La proposta è quella di rapire il figlio di otto anni di una facoltosa coppia e chiederne il riscatto. Inizialmente tutto procede per il verso giusto, ma poi, nella baita nella quale i rapitori si sono nascosti, cominciano a verificarsi fatti inquietanti e Max e i suoi amici si scontreranno l'uno con l'altro.
A quel punto capiranno che il ragazzino che hanno rapito, nasconde un lato oscuro e demoniaco.
Il film non è certo un capolavoro, ma è comunque un buon film, che mantiene una buona tensione per quasi l'intera durata della pellicola, peccato per il finale che  butta tutto in vacca.



THEM (2006)

Clementine e il marito Lucas si trasferiscono in un piccolo centro rurale vicino a Bucarest, dove lei deve iniziare ad insegnare in una scuola elementare, mentre lui porta avanti al sua attività di scrittore.
La loro casa è piuttosto isolata e una notte vengono svegliati da alcuni rumori, ma una volta scesi in giardino riusciranno soltanto a vedere qualcuno che si allontana sulla loro auto. La coppia tenterà di chiamare i soccorsi, ma presto i loro assalitori li isoleranno tagliando la corrente e il telefono.
Clementine e Lucas proveranno a rifugiarsi in casa, ma scopriranno che anche i misteriosi ospiti si nascondono lì dentro e che questi non sono altro che bambini. Dopo un lungo scontro durato tutta la notte saranno proprio i ragazzini ad avere la meglio e far fuori la coppia.
Film interessante e ben diretto, che la produzione ha voluta far risalire ad una vicenda realmente accaduta, quando in realtà è soltanto una leggenda metropolitana della Repubblica Ceca.



IL NASTRO BIANCO (2009)

In un villaggio della Germania protestante, alle soglie della prima guerra mondiale, alcuni strani e inquietanti incidenti sconvolgono la pace della piccola comunità. Soltanto il maestro della locale scuola ha qualche sospetto.
Film girato in un angosciante bianco e nero e in cui Michael Haneke, il regista, ci conduce fino alle radici dell'odio che sarà il seme del futuro nazismo.
Come in quasi tutti i suoi film. al regista austriaco non interessa trovare il colpevole, ma preferisce esaminare i rapporti umani che poi portano alle conseguenze mostrate.
Film pessimistico (come nella maggior parte delle opere di Haneke), reso ancora più angosciante dalla totale assenza di un commento sonoro.
Non una pellicola semplice, ma se già conoscete Haneke, allora forse potrete apprezzare il film in tutte le sue due ore e mezzo di durata.



BRIGHTBURN - L'ANGELO DEL MALE (2019)

Tori e Kyle vivono a Brightburn e da molto tempo stanno provando ad avere un figlio, ma a causa di problemi di fertilità non riescono a concepirlo. Una notte, nei pressi della fattoria, si schianto una navicella spaziale con a bordo un bambino, che la coppia decide di tenere e adottare chiamandolo Brandon. 
Quando compie dodici anni, il ragazzino scopre di avere una forza sovrumana e sente delle strane voci nella sua testa che lo conducono verso l'astronave sulla quale è arrivato, nascosta nel fienile.
Un po' alla volta comincerà ad avere atteggiamenti sempre più violenti e irrispettosi, anche nei confronti dei suoi genitori. Quando poi, misteriosi incidenti cominciano ad accadere alle persone accanto a Brandon, Tori e Kyle saranno costretti a fare i conti con la vera natura di loro figlio, che conscio ormai delle sue capacità porterà paura e morte per il mondo.
Film interessante, tra horror e fantascienza in cui viene ribaltata la figura del supereroe buono che viene da un altro mondo per aiutare i terrestri,
Già poco dopo la sua uscita, si è cominciato a parlare di possibili sequel, creando un universo Brightburn.



domenica 25 ottobre 2020

Essere blogger nel 2020: Un Intervista





Rispondo oggi, con un po'di ritardo, alla proposta dell'amico MikiMoz: circa un anno fa ci chiedevamo cosa significasse essere blogger alle soglie del 2020, undici mesi dopo, quando l'anno è quasi finito, proviamo a rispondere alla stessa domanda.

Per ogni informazione in più potete passare da MikiMoz o nel blog di Nocturnia, di Nick, che ha dato via all'iniziativa.

- Cosa conoscevi della rete prima di diventare blogger / gestore web magazine / youtuber / podcaster?

Siti web, forum, chatroom: inizialmente giravo per curiosità per vari siti di cinema, libri, fumetti, horror e così via, poi mi sono iscritto a qualche chat per conoscere gente, sono passato poi ai forum per avere la possibilità di dire la mia su varie tematiche, quando ho capito che quello spazio mi era stretto ho deciso di aprire un blog.


- Cosa ti ha fatto decidere di aprire un blog / webzine / canale youtybe / podcast? Racconta i tuoi inizi.

Come dicevo sopra, è stato il bisogno di avere uno spazio tutto mio per poter parlare liberamente di ciò che mi piace. Inizialmente lo usavo come una sorta di diario personale, poi lentamente ho cambiato cominciando a scrivere recensioni, pubblicare racconti e quant'altro.


- La tua concezione e le tue idee sul bloggin

Fare bloggin vuol dire parlare di ciò che mi piace, con un minimo di conoscenza e far conoscere agli altri queste passioni, magari riuscendo a essere utile a qualcuno, nel mio piccolo, con queste passioni.


- Qual è il rapporto con internet oggi?

Da una parte ne sono un po' dipendente, cerco continuamente informazioni e curiosità, dall'altra mi sto un po' stancando, mi pare che qualcosa si sia perso.




- Qual è invece  il tuo rapporto con i social? Amore? Odio? Un sano uso o una distanza incolmabile? 

Li uso soprattutto per tenermi in contatto con gli amici e per pubblicizzare il mio blog, poi naturalmente tutto quello che viene in più ben venga


- Cosa ti ha portato e cosa ti ha invece tolto, l'attività di blogger?

Mi ha fatto conoscere tante persone interessanti, scoprire curiosità e dato una piccola visibilità. Certo mi piacerebbe farmi conoscere un po' di più, ma al momento questo è il tempo che ho di scrivere, per tanto va benissimo così.


- Com'è cambiata la rete rispetto ai tuoi inizi?

E' cambiata enormemente, da una parte in meglio, ci sono più contenuti, più approfondimenti, ma ho notato anche un aumento della censura e questa è una delle cose che di più mi fanno incazzare. Capisco tenere sotto controllo certi fenomeni, ma oscurare varie forma artistiche, per puro buonismo, proprio no...


- Il momento migliore e quello peggiore? L'evento che ti ha dato più soddisfazione e quello che ti ha creato più problemi?

Difficile da dire, non ho la visibilità che hanno alcuni amici blogger; controllando le statistiche ho notato che qualche post ha avuto delle buone visualizzazioni, anche non solo in Italia, ma niente di clamoroso. Il momento peggiore con un hater che mi ha attaccato pesantemente sfruttando le mie insicurezze.


- Dì la tua sul fenomeno degli haters: personalmente ti hanno mai infastidito? E se si, come si neutralizzano?

Come detto, per ora ho avuto a che fare con un solo vero hater. Le sue parole mi hanno ferito, perché puntavano sulle mie insicurezze, ma l'ho bloccato senza rispondergli e cancellato i suoi commenti, facendo finta di nulla e continuando sulla mia strada.


- Un blog o un sito che consiglieresti?

Basta scegliere uno qualsiasi di quelli tra gli amici, qui accanto.


- Sempre in tema di consigli, cosa diresti a qualcuno che volesse aprire oggi un nuovo sito?

Parla di ciò che ti piace, di ciò che conosci. Dedica tempo ai tuoi post/articoli; scrivi correttamente, mettici impegno. E soprattutto cerca di divertirti.




- Quali sono gli errori tipici che si commettono in rete?

Pensare di poter vivere facendo questo mestiere; quelli che ce la fanno sono veramente pochi e spesso il successo dura poco. 


- Vita privata e attività online: dì la tua

Questo è uno dei miei punti deboli come blogger. Durante la settimana lavoro di notte lontano dalla mia famiglia, devo poi cercare lavoro per avvicinarmi a loro, gestire la casa e il weekend è dedicato totalmente a mia moglie e ai miei figli; perciò non ho molto tempo da dedicare al mio blog.


- Su internet possono nascere vere amicizie?

Certo che si. In rete ho conosciuto tante belle persone, con alcune delle quali l'amicizia è rimasta virtuale (ma comunque importante), con altre si è approfondita creando dai bellissimi rapporti.


- Internet, legislazione e libertà di parola: dì la tua

Certamente c'è più libertà che su altri mezzi di comunicazione, ma sto notando qualche censura in più rispetto a qualche anno fa, soprattutto su canali come Youtube e sullo stesso Facebook, Non conosco la legislazione, ma come dicevo poco sopra, la censura immotivata, non la condivido ne capisco.


- Che anno è stato per te il 2020 (inteso nell'ambito del web)? 

Purtroppo quest'anno per me è stato un anno da incubo, oltre alle problematiche legate al COVID, ho perso mio papà e altre difficoltà private. Tutto ciò ha influito anche sulla mia attività di blogger; per alcuni mesi non ho scritto nulla, per altri ho scritto solo un post. Sto ricominciando ora ad avere il tempo e la lucidità per tornare ad una normale attività.


- Previsioni e programmi per il futuro?

No, nessun programma, devo vivere giorno per giorno e vedere ciò che il tempo e le occasioni mi concederanno di fare. Spero di riprendere a scrivere con più costanza e magari anche qualcosa di più, ma non faccio promesse ne proclami.

giovedì 15 ottobre 2020

Auguri per la tua morte (2017)


Si, la morte di noia nel vedere questo film

"Auguri per la tua morte" è uno di quei film che mi fa sospettare di non capirci nulla di cinema. Si, perché ha ricevuto quasi solo giudizi positivi, sia Italia che in giro per il mondo, mentre a me è sembrato, se non un brutto film, per lo meno scarso e un'occasione sprecata. Avevo comprato il dvd quasi a scatola chiusa, solo in base ad una trama che sembrava interessante, anche se non esattamente originale e a qualche voce che ne parlava sufficientemente bene, quasi un anno fa, ma il film è poi rimasto a lungo sullo scaffale dei dvd e quando finalmente ho deciso di vederlo, poche settimane fa, ne sono rimasto alquanto deluso. 


Ma veramente l'autore di questa maschera è lo stesso che ha creato Ghostface?

Partiamo però dalla trama: Theresa "Tree" Gelbman (Jessica Rothe) è una delle studentesse più belle e popolari del college; esuberante ed egocentrica è lo stereotipo della ragazza superficiale di molti teen movie americani. Il mattino del suo compleanno, la ragazza si risveglia nella camera del suo compagno Carter, in seguito ad una colassale sbronza. Ritorna quindi nel suo dormitorio e continua la giornata con la solita arroganza e strafottenza che la caratterizza. La stessa sera, mentre si sta recando ad una festa, viene aggredita ed uccisa da un misterioso killer che indossa la maschera di un bambino. Tuttavia Tree si risveglia nuovamente nella camera di Carter e rivive esattamente la stessa giornata, ma quando decide di cambiare il percorso per arrivare al party, l'assassino la segue e la uccide nuovamente per poi risvegliarsi ancora una volta nella stanza del suo amico e ricominciare per l'ennesima volta lo stesso giorno. Tree capisce di essere finita in un un loop temporale e che per uscirne dovrà scoprire chi è il suo assassno e salvarsi così la pelle. 


Bisogna darci un taglio a queste cavolate

Film sui loop temporali ne sono stati fatti molti a partire dal capostipite "Ricominicio da capo", che il regista, Christopher Landon, afferma esplicitamente essere stata una delle sue fonti di ispirazione, oltre a farlo dire ai suoi protagonisti sul finale del film; oppure "100 volte Natale", "Source code" e "Prima di domani" (uscito contemporaneamente a questo "Auguri per la tua morte"), ma a differenza di tutti questi film, la pellicola di Landon non riesce a rimanere impressa, risultando banale e noiosa. Non potendo contare su un'idea originale, speravo che fosse l'ambientazione horror-thriller a dare qualcosa di più a questo film, ma invece ciò si è rivelato essere proprio il suo punto debole perché non c'è un minino di tensione, né momenti che riescano a spaventare nemmeno il più smaliziato degli spettatori.


Bel compleanno del cazzo, speriamo che nel 2020 vada meglio...

Da un film horror di ambientazione studentesca mi aspettavo molto più sangue e sesso, ma entrambi questi elementi sono usati poco e male (mi pare si veda giusto il culo della protagonista mentre passeggia per il campus). La pellicola fallisce (sempre a mio avviso) anche dal lato della commedia, perché non diverte, non riesce a essere corrosiva né pungente. Difficile anche giudicare le prove attoriali perché penalizzati da una storia e una sceneggiatura imbarazzanti. Tutto il film è permeato dal classico buonistmo americano, soprattutto nella sua messa in scena e nella sua morale finale che definire irritante è poco. Probabilmente però, come dicevo all'inizio, sono io che non ci ho capito nulla e in realtà questo è un buon film, dato che in giro se ne parla tanto bene e che ne è stato fatto un sequel.