Son morto con altri cento,
son morto che ero bambino,
passato per il camino
e adesso sono nel vento
e adesso sono nel vento...
Il 27 gennaio 1945 , l'Armata Rossa, impegnata in un'operazione atta a superare le linee di difesa tedesche in Polonia, per poi avanzare nel cuore della Germania, entrò ad Auschwitz liberandone il campo di concentramento.
Per non dimenticare le vittime dell'Olocausto, ogni anno dal 2005, in tale data si celebra la "Giornata della Memoria".
Qui di seguito propongo alcuni film che affrontano il tema dello sterminio nazifascista; ce ne sono molti altri, magari più "importanti" o più veritieri, ma questi sono quelli che ho visto e che in un modo o nell'altro mi hanno colpito...
Arrivederci ragazzi: Film del 1987 di Louis Malle, ispirato in parte ad un ricordo dei tempi della scuola dello stesso regista, racconta l'amicizia nata tra i banchi di scuola tra Julien e Jean, un ragazzo ebreo che ha trovato rifugio nel collegio assieme ad altri due ragazzi, per sfuggire alle persecuzioni razziali.
Malle ci racconta una bella storia di amicizia nata in un momento difficile, un'amicizia fatta di incomprensioni, giochi, musica, fiducia e che purtroppo verrà spezzata dalla follia umana.
Un film da mostrare in tutte le scuole, come del resto, tutti quelli in questa lista.
Amen.: Il film del 2002 di Costa-Gavras, basato sull'opera teatrale "Il Vicario", parla di Kurt Gerstein, un ufficiale delle SS che, suo malgrado, è coinvolto nello sterminio nazista. Una volta scoperta l'atroce verità, tenterà di farla conoscere al mondo intero, ma solo un frate gesuita sarà disposto ad ascoltarlo ed aiutarlo, quando pure le più alte sfere ecclesiastiche hanno preferito ignorare quanto stesse accadendo.
Con questa pellicola, Costa-Gavras è andato a toccare un tasto dolente della Chiesa Cattolica; molte sono state le polemiche (alcune legate anche alla forte immagine della locandina), e il film colpisce duro, proprio perché punta il dito contro chi, invece, avrebbe dovuto alzare la voce e schierarsi apertamente contro l'eccidio dei campi di concentramento.
Questo film dovrebbe essere visto soprattutto da certi cattolici bigotti che difendono sempre a spada tratta la Chiesa, anche quando ha commesso grossi errori come questo,
La vita è bella: Guido Orefice un ebreo toscano, lavora come cameriere assieme allo zio, conosce la maestra Dora e se ne innamora. Dopo un lungo corteggiamento riesce a conquistarla e i due si sposano e poco dopo nasce Giosuè. Sei anni più tardi, Guido ha finalmente aperto una libreria, ma il giorno del compleanno di suo figlio, l'intera famiglia viene catturata e deportata in un campo di concentramento. Qui, pur di proteggere il figlio dagli orrori della realtà, Guido si inventa un gioco che ha come premio finale un carro armato.
Qui Benigni dirige il suo capolavoro, che seppure non esente da qualche critica, ha conquistato il mondo per essere riuscito ad affrontare un tema delicato, come quello della Shoah, con toni da commedia, senza tuttavia mancare di sensibilità.
Train de vie: In un villaggio ebraico della Romania, Shlomo avverte i suoi compaesani che nei villaggi vicini stanno iniziando a deportare i cittadini ebrei. Durante il consiglio degli anziani, viene accettata l'idea dello stesso Schlomo, di organizzare un finto treno tedesco, per riuscire a fuggire in Palestina, attraverso la Russia.
Come già aveva fatto "La vita è bella" e che in seguito farò anche "Jakob il bugiardo". il film di Mihaileanu, usa i toni leggeri della commedia per ricordare una delle pagine più nere della storia dell'umanità.
Schindler's list: Oskar Schindler è un industriale tedesco, inizialmente affiliato alle SS, che vuole sfruttare gli operai ebrei per la sua fabbrica. Quando però si accorgerò della barbarie nazista, comincerà a lottare per salvare più persone possibile, fino a ridursi sul lastrico e a fuggire a guerra finita.
Spielberg gira quello che è da molti considerato il suo capolavoro, una pagina di cinema forte, che fa soffrire e commuove, raccontando una vicenda realmente accaduta, fotografata in uno splendido bianco e nero. Molte le sequenze memorabili che resteranno nella storia del cinema.
Vento di primavera: Durante l'occupazione nazista a Parigi, la famiglia di Joseph, vive nel quartiere di Montmartre, con un po' di preoccupazione, ma tutto sommato serenamente, ma nella notte tra il 15 e il 16 luglio tutti gli ebrei vengono catturati e confinati nel Vel d'Hiv. Dopo un ulteriore trasferimento, i bambini vengono separati dai genitori, che vengono trasferiti ad Auschwitz. Solo la giovane Annette si occupa dei piccoli, mettendo anche a rischio la sua vita quando cerca di denunciare le pessime condizioni in cui sono costretti a vivere gli ebrei. Prima che anche tutti i bambini vengano caricati nei treni diretti ai campi di sterminio, Joseph e un suo compagno riescono a fuggire.
Diversamente da altri film, pur affrontato un argomento forte e mettendo in primo piano i bambini, questo non mi ha particolarmente colpito. Non è un brutto film, anzi, ma non ha la forza di altre pellicole del genere e mi pare che pecchi di un po' di manierismo.
L'isola in via degli uccelli: Alex vive con la sua famiglia nel ghetto ebraico di Varsavia, diviso dal resto della città da un imponente muro. Qui, pur con molte difficoltà la vita prosegue normalmente, fino a quando, anche il ragazzino e i suoi cari vengono catturati durante uno dei rastrellamenti da parte dei nazisti. Grazie all'aiuto del nonno, Alex riesce a fuggire e a nascondersi tra le rovine della città, dove tenterà di sopravvivere, fiducioso che il padre rispetti la promessa di venirlo a prendere a guerra finita.
Bel film, tratto dall'omonimo romanzo di Uri Orlev, è un opera atipica per quanto riguarda quelle che denunciano l'Olocausto; infatti il film si concentra unicamente sulla sopravvivenza del piccolo protagonista, senza mostrare la barbarie dell'esercito tedesco. E' però un film forte e che emoziona e che merita di entrare in questa rassegna.
Jona che visse nella balena: Il piccolo Jona vive ad Amsterdam con i suoi genitori. Durante l'occupazione tedesca, il bambino e la sua famiglia vengono deportati in un campo di prigionia. Qui Jona, separato dal padre, soffrirà la fame e il freddo oltre a subire le angherie dei ragazzi più grandi, per cui il bambino sarà costretto a inventarsi un mondo tutto suo per sopravvivere a tutti quegli orrori.
Buon film italiano, tutto ad altezza di bambino e nonostante non raggiunga i livelli di altre pellicole, riesce comunque a colpire lo spettatore. Celebre la scena in cui tutti i bambini cantano la famosa canzone ebraica Gam Gam
Il pianista: Wladyslaw Szpilman è uno straordinario pianista polacco. Durante la seconda guerra mondiale, prima viene costretto a vivere, con la sua famiglia, nel ghetto ebraico, poi sfugge per miracolo alla deportazione ad Auschwitz e infine dopo numerose difficoltà e quasi allo stremo delle forze, riesce a sopravvivere all'invasione nazista, anche grazie all'aiuto di un ufficiale tedesco ammiratore delle sue capacità musicali.
Polanski firma uno dei più bei film sulla Shoah, un film delicato, forte, duro, un film che colpisce allo stomaco e al cuore, e seppure anche qui non ci siano scene ambientate in campi di concentramento, non mancano sequenze che fanno male. Adrien Brody è qui nel suo ruolo migliore e le musiche sono stupende.
Un film da vedere e rivedere.
Il bambino con il pigiama a righe: Nella Germania della seconda guerra mondiale, Bruno, un bambino di otto anni, figlio di un ufficiale nazista, è costretto a trasferirsi da Berlino ad un cittadina di campagna, in seguito alla promozione del padre. Inizialmente, il bambino, prende la notizia con tristezza, perché costretto ad abbandonare gli amici e a vivere in un luogo noioso. Spinto però dal suo spirito d'avventura e dalla curiosità, Bruno esplora i dintorni della casa, scoprendo, poco distante, una strana "fattoria". In realtà questa è un campo di concentramento, tra i cui reclusi c'è il piccolo Shmuel. I due bambini, seppur osteggiati dall'odio degli adulti, riescono a stringere una forte amiczia che spinerà Bruno a oltrepassare il filo spinato che li divide.
Film che ha avuto un enorme successo, eppure non sono mancate le critiche, rivolte soprattutto all'eccessiva ingenuità attribuita al piccolo protagonista. Per quanto mi riguarda ho trovato il film coinvolgente, ben diretto, anche se forse con un po' di furbizia e ben recitato. Il finale rimarrà uno dei più duri, pur non mostrando nulla direttamente, o forse lo è proprio per questo. Ricordo che è uno dei pochissimi film, che uscendo dalla sala del cinema, poi non si sentiva volare una mosca.
L'ultimo treno: Un ragazzino ebreo, per sfuggire alla deportazione, si nasconde presso un contadino cattolico fingendo di esserne il nipote. Qui incontrerà altri bambini nella sua stessa situazione e verranno aiutati da un prete cattolico, che pur rispettando il loro credo, insegnerà loro i fondamentali cattolici, per superare i controlli dei tedeschi.
Film polacco, intenso, tutto filtrato dagli occhi del giovane protagonista, interpretato dal bravissimo Haley Joel Osment, costretto a nascondersi e ad affrontare le incomprensioni coi suoi compagni cattolici. Molto bene anche Willem Dafoe che interpreta il prete.