Alfio rideva mentre Sandro gli raccontava di quel corso motivazionale per smettere di fumare che aveva fatto l’inverno prima.
Erano sotto la tettoia dell’Irish Pub per
ripararsi dalla leggera, ma fastidiosa pioggerella; entrambi con una Marlboro
tra le labbra e una Tennent’s in mano.
“Non è servita ad un cazzo” ribadì sprezzante,
l’amico “duemila euro buttati in fumo… letteralmente”
“Te l’avevo detto io” lo riprese Alfio
“Si, si…”
“E poi non capisco questa cosa che vuoi smettere
di fumare…”
“Faccio sempre più fatica a fare le scale di casa,
ho l’alito che definire pesante è un eufemismo e la pelle che puzza peggio di
un posacenere… dai lo sanno anche i bambini che fumare fa male” rispose Sandro
“Palle!” lo interruppe Alfio “si, forse per la
puzza hai ragione, ma per il resto sono tutte storie inventate dai non-fumatori
e dai salutisti per romperci i coglioni”
Schiacciò la sigaretta nell’apposito contenitore
colmo di sabbia, in mezzo a decine di altre cicche e subito se ne accese
un’altra.
“Mio nonno ha fumato tutta la vita” continuò Alfio
“è morto ad ottantotto anni cadendo dal tetto di casa mentre ripuliva la
grondaia. Mio papà ha iniziato a fumare durante il servizio militare, ma tutte
le domeniche si fa venti chilometri di corsa, senza problemi. Io ho iniziato a
dodici anni, da quando ne ho diciassette
fumo un pacchetto al giorno e non ho mai avuto nessun fastidio”
Fece tutto quel discorso parlando più a se stesso
che all’amico, che continuava ad ascoltarlo sorseggiando la sua birra, quasi a voler
giustificare un vizio che sapeva comunque essere sbagliato.
“Ce ne facciamo un’altra?” chiese Sandro indicando
la bottiglia vuota.
Alfio lo fissò confuso, ancora preso dai suoi
pensieri. Poi, appena si schiarì le idee rispose:
“No è meglio di no, ho già bevuto troppo”
“Allora non sei così scapestrato come vuoi far
sembrare” lo prese in giro l’amico
Entrambi risero a quella battuta, prima di
salutarsi.
“Ci vediamo domani in pizzeria. Buonanotte”
“Buonanotte”
Mentre attraversava la strada, Alfio si esaminò le
tasche in cerca delle chiavi dell’auto. Le trovò nella tasca anteriore dei
pantaloni, ma estraendole fece cadere il pacchetto stropicciato con le ultime
due sigarette.
Si accucciò per raccoglierlo e ancora una volta
lesse quella dicitura che tanto odiava: NUOCE
GRAVEMENTE ALLA SALUTE. Quando, rialzandosi, si accorse dei fari della
macchina in arrivo fu troppo tardi.
Riflessione interessante e giusta che tutti dovrebbero leggere ;)
RispondiEliminaE' solo un racconto, ognuno è libero di gestire la propria vita, nel rispetto degli altri, ma grazie per le belle parole ;)
EliminaCome piace a me, con un po' di umorismo nero...Grazie Bro!
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