mercoledì 8 novembre 2017

Censura? No, grazie!

"Non appena un libro o un film vengono proibiti, correte al vostro cinema più vicino, andate in biblioteca, cercate di trovarli, di guardarli, di leggerli: quello che non vogliono farvi sapere è quello che dovete sapere!" (S. King)



Non mi è mai piaciuta la censura, né l'ho mai capita. Se un prodotto (film, romanzo, canzone...) è fatto in una determinata maniera, è perché è stato pensato così; censurarlo significa snaturarlo e infatti spesso perde il suo significato vero e il suo valore.
Purtroppo la censura nell'arte c'è sempre stata, fin dai tempi più antichi, basti pensare al "Braghettone", costretto a coprire le nudità della Cappella Sistina, ma senza andare così indietro nel tempo è sufficiente ricordare le assurde critiche e condanne ad alcune delle più belle canzoni italiane:




Dio è morto, brano di Guccini reso popolare da I Nomadi, era stato censurato dalla RAI, perché ritenuto blasfemo e invece fu mandato in onda da Radio Vaticana che capì il vero significato della canzone.

Un'altra canzone passata sotto le forbici dei censori è stata 4/03/1943



In questa canzone Lucio Dalla ha dovuto cambiare il titolo (quello da lui pensato era Gesùbambino) e poi la strofa "e ancora adesso che bestemmio e bevo vino; per i ladri e le puttane mi chiamo Gesù Bambino" è diventata "e ancora adesso che gioco a carte e bevo vino; per la gente del porto mi chiamo Gesù Bambino"

Ma molti altri cantanti e interpreti hanno dovuto fare i conti con bigottismo e ottusità dell'epoca, da Battisti a De Andrè, passando per Baglioni, Ron e Vecchioni...

Ricordo invece che quando ero piccolo, la tv era molto più libera, forse anche per l'avvento dei canali commerciali o perché il Moige ancora non era nato, dunque cartoni animati, trasmissioni, e pubblicità erano più liberi. Solo i film, anche se solo in parte, hanno fatto eccezione, ma di questo ne parlerò dopo.
Durante la mia infanzia ho visto decine e decine di cartoni animati e quasi sempre erano trasmessi senza alcun tipo di censura:


L'uomo tigre era un anime violentissimo in cui scorreva molto sangue, ma non un episodio è stato oscurato, anche perché altrimenti avrebbero dovuto non trasmetterlo affatto e infatti è da diversi anni che non viene più replicato, nonostante il successo che avuto tra i ragazzi degli anni 70 e 80.

Non da meno era Sasuke il piccolo ninja, in cui spesso si vedevano arti mozzati, membra sparse e morte di bambini, certo argomenti duri, ma che nel contesto in cui erano inseriti erano perfetti, del resto si parlava del Giappone feudale...




Questi ed altri cartoni animati non hanno più trovato una collocazione nelle programmazioni televisive, e non solo per l'arrivo di nuovi prodotti, ma anche perché ritenuti non adatti ad un pubblico di bambini (inutile dire che gli autori nipponici avevano pensato ad un target di adolescenti e adulti quando avevano creato le loro opere)
Altri anime invece, pur venendo trasmessi, hanno subito pesanti censure; ricordo perfettamente episodi di Mila e Shiro o Lady Oscar o Georgie in cui c'erano scene di nudo, ma in cui al massimo si vedeva una tetta o un culo sotto la doccia, che in seguito tali sequenze furono sostituite da fermi immagine o da qualche taglio.
Stessa sorte è toccata a quello che è forse l'anime più famoso in assoluto ovvero Dragon Ball, ma talvolta i tagli sono stati fatti così male che si perde il senso delle battute o delle scene in questione.
E' andata ancora peggio a cartoni come Piccoli problemi di cuore o E' quasi magia Johnny, ma anche molti altri, a cui sono stati cambiati interi dialoghi, soprattutto quelli con riferimenti sessuali, tanto da cambiare completamente il senso degli episodi trasmessi.

Anche le pubblicità una volta erano molto più esplicite, non mancava scene di nudo





Solo un topless, niente di più che si possa vedere in una qualsiasi spiaggia, eppure queste pubblicità ora non le trasmettono più o sono molto più edulcorate.
Caso ancora più clamoroso fu quello di Rocco Siffredi che pubblicizzava una nota marca di patatine, spot censurato perché i doppi sensi che l'attore usava, avrebbero potuto essere sconvenienti e disturbanti per i bambini. Ora mostratemi un bambino che sappia chi sia Rocco Siffredi...ma va beh...



Tralascio le varie trasmissioni che più che altro hanno subito cambi di orari o di canale (incredibile che abbiano deciso di replicare Colpo Grosso), anche perché in questo caso forse siamo andati peggiorando, basti pensare ai vari Grande Fratello o reality show, in cui superficialità e ignoranza la fanno da padrone.

Passo a parlare invece di cinema, soprattutto nei passaggi televisivi:

Arancia Meccanica film del 1971 è passato sulla tv in chiaro solo nel 2007, eppure non era più violento di tanti western trasmessi senza troppi problemi, ma probabilmente era il tipo di violenza che inserito in un contesto sociale e politico è risultata molto più disturbante.



Per altri motivi sono stati censurati Salò e le 120 giornate di sodoma e Ultimo tango a Parigi, che certamente affrontano argomenti delicati, ma sempre contestualizzati e che dimostrano così le paure dei censori.
Ricordo molto bene che la prima volta che vidi Soldato Blu, quando ero ancora bambino, il film era stato trasmesso nella sua versione intera e senza tagli, tagli che invece furono inseriti quando il film fu riproposto in seguito, anche se trasmesso a tarda notte.
Buffo invece che per molto tempo siano stati trasmessi film erotici senza nessun problema; per carità non che la cosa mi sia dispiaciuta, da adolescente hanno allietato diverse serate solitarie, ma censurare o non trasmettere film come Lolita, ma programmare in continuazione film  della serie Emmanuelle, mi sembra quanto meno ipocrita.

Sicuramente sull'argomento ci sarebbe molto di più da dire, ma per ora mi fermo qui, lasciando però il discorso in sospeso; magari più avanti entrerò più nello specifico concentrandomi solo su uno dei vari casi che ho qui afforntato.




13 commenti:

  1. Ho trattato l'argomento censura&cartoon poco tempo fa: con l'avvento della tv commerciale si rese necessario operare dei tagli.
    Sai qual è il bello? I tagli, pur arbitrali, sono fatti sempre con il benestare dal Giappone.
    Addirittura sono gli stessi giapponesi che, per vendere meglio un loro prodotto, lo censurano a monte (vedi I Cavalieri dello Zodiaco), o cambiano nomi ai protagonisti (vedi Rayearth) o ancora titolo all'opera (Utena era presentata come Ursula's Kiss).
    La legge del mercato è questa: le opere d'arte sono anche opere commerciali, specie per le radio e le televisioni.
    E tanto è.
    Per fortuna la mentalità cambia, e oggi non ci sono più certi problemi come negli anni '70 (per la musica) e come negli anni '80 e '90 (per cinema e tv)^^

    Moz-

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    1. Viva lo spot dei solari bilboa di una volta :D io e il Moz ci batteremo in futuro affinché venga ripristinata la tradizione

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    2. Non sapevo dei tagli approvati dal Sol Levante, questa cosa mi demoralizza...
      Io credo invece che oggi, da un certo punto di vista, ci siano ancora più problemi rispetto agli anni 70/80...Una volta non avrebbero mai tagliato scene di film come ho visto fare in questi anni...

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    3. Cambiano i parametri generali, tutto qui.
      Negli anni '90 tagliuzzavano i film come niente fosse. Nei duemila hanno tagliato Kevin Costner che fa il bagno in Robin Hood. Dipende da tante cose.
      Per i cartoon, oggi forse va meglio su certi argomenti.

      Ah, sì, il Giappone li modificava a monte per venderli. Non demoralizzarti, sono prodotti da commercio^^

      @Riky: con la stessa canzone Mama :D

      Moz-

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  2. Grandissimo articolo caro Marco.
    Sono d'accordo su tutto.
    C'è da dire che dal punto di vista cinematografico a noi nati degli anni '70/80 ci è andata abbastanza di lusso.

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    1. Eh si...vedere film privi di censure, anche in prima serata, non è cosa da tutti i giorni...

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  3. Argomento interessante come questo post, che certamente condivido, perché la censura di adesso ripensando agli anni '80/'90 fa abbastanza ridere ;)

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    1. La censura in generale è da disapprovare, naturalmente sempre usando il buon senso (non trasmetterei mai un porno in chiaro alle otto di sera)

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  4. Vignetta geniale, introduzione perfetta al tuo ottimo articolo.

    Io credo che la censura la debbano solo operare i genitori, stando attenti a cosa fruisce il loro bambino, anche se al giorno d'oggi questo tipo di controllo temo che sia davvero difficile. Poi va detto che è una questione di educazione, quella conta, poi se un bambino di 10 anni vede un film violento non succede niente, tanto poi è tutta finzione, non credo che vada a prendere un coltello e scenda in strada a sgozzare le persone.

    Sul nudo purtroppo in Italia c'è un incredibile bigottismo, un bambino che vede un corpo nudo proverà curiosità, non certo attrazione sessuale.

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    1. Benvenuto Riccardo!
      Concordo sul fatto che dovrebbero essere i genitori a controllare ciò che i figli guardano, ma sempre con il buon senso...Se sei figlio di genitori bigotti o "maniaci", rischi di non poter leggere libri o vedere film di un certo spessore perché tacciati di essere "fuorvianti", e si rischia una curiosità morbosa e malsana...

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    2. Ciao Marco! Ma in effetti si parla di genitori normali. L'essere bigotto crea proprio quell'effetto che dici tu.

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  5. Esatto, è quanto ho scritto nel mio commento.

    Mia mamma esercitava un buon controllo ai miei tempi e non ho fruito di prodotti violenti nella mia infanzia.

    Ma chi lo ha fatto, non è certo morto e non è diventato psicopatico.

    Alla fine conta l'educazione che dà la famiglia, quella sì.

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  6. Già, nonostante Naoto Date e Ken Shiro, siamo venuti su abbastanza bene...Credo che il Moige abbia solo fatto peggio perché alimenta la curiosità...

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