Parte oggi quella che spero essere una rubrica duratura, non so con quale cadenza, dato i miei lunghi tempi di scrittura, ma cercherò di essere costante e di portarla avanti il più a lungo possibile.
Vi parlerò di calcio e più specificatamente di quelle partite clamorose, non tanto per il numero di gol (anche se non mancheranno cappotti eclatanti), ma quanto per come questi risultati sono arrivati e alle conseguenze degli stessi; partite che hanno fatto gioire tifosi da una parte e piangere quelli dall'altra, partite passate alla storia del calcio.
Il primo incontro di cui voglio parlare è quell'Italia - Olanda, semifinale di Euro 2000, che tanto ha fatto esaltare i tifosi italiani. A quell'europeo la nazionale italiana ci arrivò tra mille critiche e polemiche dovute ad un involuzione nel gioco e nei risultati. Di fatto, dopo un buon avvio nel girone di qualificazione, dove oltre all'Italia si trovavano anche Galles, Danimarca, Bielorussia e Svizzera, ad un anno dalla competizione continentale, la compagine azzurra cominciò a perdere colpi, prima pareggiando malamente contro gli elvetici in casa loro, poi perdendo a Napoli, contro la Danimarca, passando dallo 2 a 0 al 2 a 3 e infine pareggiando in casa della Bielorussia con un gioco scialbo e per nulla convincente.
Vero è che per molto tempo Zoff, l'allora ct della nazionale, dovette fare a meno sia di Del Piero che di Baggio e anche Vieri, unico attaccante di peso, era spesso in infermeria.
Nonostante la qualificazione raggiunta, il feeling tra l'allenatore friulano e la nazionale, sembra finito e destinato a interrompersi a fine torneo. A peggiorare le cose ci sono le sconfitte nelle amichevoli contro Spagna, Belgio e Norvegia, partita in cui si infortuna il nostro portiere titolare, Gigi Buffon, che deve dire addio all'europeo, ancora prima di cominciarlo.
Unica nota lieta è il girone nel quale viene inserita l'Italia, assieme a Belgio, padrone di casa, Turchia e Svezia, certamente il più abbordabile tra i quattro.
La compagine azzurra si presenta alla partita d'esordio contro i turchi con pochissime aspirazioni, ma sorprendentemente proprio da questo momento, i nostri ritrovano bel gioco e risultati, grazie anche al talento di Francesco Totti, che con Baggio fuori dai giochi e Del Piero a mezzo servizio, prese in mano le redini della squadra.
L'Italia supera agevolmente il primo turno, qualificandosi prima nel suo girone, a punteggio pieno.
Finalmente si vede una squadra che si diverte e fa divertire.
Ai quarti troviamo la miracolosa Romania di Hagi, che è stata in grado di piazzarsi come seconda nel proprio girone, e passando il turno alle spese di Germania e Inghilterra.
Tuttavia, nonostante qualche pericolo, quell'Italia è troppo forte e si libera degli avversari per due a zero e si qualifica per la semifinale con un entusiasmo ritrovato.
Il 29 giugno 2000 ad Amsterdam troviamo la fortissima Olanda, padrona di casa e candidata alla vittoria finale.
Gli "orange" hanno raggiunto la semifinale vincendo a punteggio pieno il proprio girone e poi umiliando ai quarti, con un tennistico 6 a 1, la Jugoslavia.
Tra i tanti campioni, tra di loro spunta il capocannoniere del torneo, Patrick Kluivert, che i tifosi del Milan ricordano come un fenomeno parastatale, ma che dopo l'esperienza in rossonero rinacque a nuova vita.
Incredibilmente, Zoff decide di togliere Totti dall'undici iniziale per dare la maglia da titolare ad Alessandro Del Piero.
La partita è a senso unico e il senso è quello arancione. Gli olandesi surclassano gli avversari in ogni zona del campo, ma soprattutto sulle fasce.
Ed è proprio nel mezzo di questo arrembaggio olandese che nasce la favola di Francesco Toldo e in cui la partita assume toni degni della commedia dell'assurdo.
Alla mezz'ora Zambrotta si fa espellere per doppia ammonizione e lascia i suoi compagni in dieci ad affrontare gli scatenati avversari. Poco dopo Kluivert si procura un calcio di rigore e per l'Italia, che deve giocare con un uomo in meno, sembra il segnale che ormai tutto è perduto.
Al dischetto si presenta lo specialista Frank De Boer, ma Toldo si supera e respinge il tiro in calcio d'angolo. Il portierone azzurro si esalta e con lui tutta la squadra, che pur continuando a subire il forcing avversario, si compatta e stringe i denti, respingendo tutti gli attacchi degli olandesi.
A mezz'ora dal termine Davids si procura un secondo rigore per la sua squadra che però Kluivert stampa sul palo. Si rimane sullo zero a zero e i padroni di casa cominciano a pensare che quella sia una partita maledetta e ormai affidano le proprie occasioni, solo con tiri dalla lunga distanza.
Nel finale l'Italia riesce a creare qualche grattacapo a Bergkamp e compagni, ma anche a causa della paura di subire il golden goal, che garantirebbe vittoria e finale immediata, entrambe le squadre si fanno più attente e la partita si chiude a reti inviolate e nemmeno i tempi supplementari riescono a cambiare il risultato.
Si arriva così ai calci di rigore: il primo azzurro a presentarsi agli undici metri e Di Biagio che probabilmente ha ancora fresco il ricordo del penalty sbagliato ai mondiali del 1998 contro la Francia; stavolta però Gigi fa centro, mentre a sbagliare ci pensa nuovamente De Boer che si fa parare, ancora una volta, il tiro da Toldo che nel finale si ripeterà parando anche il rigore di Bosvelt. Nel mezzo segnano anche Kluivert, per l'Olanda e Pessotto e Totti, che "umilia" Van Der Sar con, il "cucchiaio", per l'Italia, mentre capitan Maldini è l'unico azzurro a sbagliare.
Dopo una partita intensissima e sofferta l'Italia , dopo trentadue anni, raggiunge la finale la finale del campionato Europeo, e qui dovrà vedersela coi campioni del mondo francesi.
Purtroppo per noi, la nostra fortuna si è esaurita tutta nella semifinale di Amsterdam e con la Francia il discorso sarà ben diverso. Ma questa è un'altra storia e ne parlerò in un altro momento.
Ricordo che ho visto questo match assieme ad alcuni amici, mentre sorseggiavamo della birra gelata in un bar con qualche decina di tifosi azzurri e ad ogni parata di Toldo il locale esplodeva in urla di gioia e improperi contro gli avversari. A fine partita, per festeggiare la vittoria, siamo andati a casa a farci una pasta piccante e a bere vino. E voi ricordate dove eravate durate questo incredibile match?
In chiusura un ringraziamento a Riccardo Giannini de "Il bazar del calcio" e "Abcb: il caffè di Ricky" che mi ha aiutato nell'individuazione e nella scelta delle partite di cui parlare in questa nuova rubrica.
Io ero in campagna da mia zia e fu davvero una partita epica, ricordo il gesto di Pelè quando sbagliarono i due rigori, come per dire dove avevano gli occhi? Pazzesco.
RispondiEliminaUna partita incredibile... Avrebbero meritato di passare loro, ma quel giorno, a differenza della finale, girò bene a noi...
EliminaPlease read my post
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