martedì 12 settembre 2023

Non aprite quel cancello (1987) - Notte Horror 2023: Decima Edizione

 Non c'è estate senza "Notte Horror" per cui, come da diversi anni a questa parte, anche quest'estate la solita cricca di blogger appassionati del genere si è ritrovata per recensire e discutere film di oggi e di ieri.
Questa, inoltre, è stata un'edizione speciale, in quanto è stata la numero dieci e il sottoscritto ha avuto l'onore e l'onere di chiudere i giochi, con un film che spero vi possa interessare e incuriosire e dando l'arrivederci all'anno prossimo, per una nuova e ancora più spaventosa rassegna horrorifica.

 

Anche quest'anno ho pescato un film, che seppure piuttosto conosciuto, non è tra quelli più noti e importanti del genere, semmai un piccolo cult, forse meno spaventoso di molti altri, ma che ha, in qualche modo, lasciato il segno negli amanti del cinema horror.

Ecco a voi: "Non aprite quel cancello"

"Non aprite quel cancello" è un film del 1987 del regista ungherese Tibor Takacs che ne ha diretto anche il sequel.
Glen (interpretato da un giovanissimo Stephen Dorff, qui al suo esordio) scopre una buca nel giardino di casa sua e assieme al suo amico Terry vi trova all'interno un geode, che una volta aperto, rilascia delle scritte sul foglio su cui era posato. I due ragazzini leggeranno quelle scritte, non sapendo che così apriranno un portale che permetterà a spaventosi demoni di arrivare sulla terra.



 "Non aprite quel cancello" ("The Gate" in originale) più che un vero e proprio horror è un film fantastico con qualche sfumatura horror, ma adatta a tutta la famiglia. Infatti, originariamente, la pellicola doveva essere diretta dallo sceneggiatore Michael Nankin, che aveva ideato uno script più spaventoso e violento, con diverse morti, ma la casa di produzione decise di far riscrivere la sceneggiatura allo stesso Nankin, adattandola ad un pubblico più ampio e passò la regia a Takacs che comunque fece un buon lavoro. 

Certo il film visto con gli occhi di bambino fa un altro effetto e qualche brivido in più lo mette addosso, ma tutto sommato anche così la pellicola è abbastanza godibile, grazie ad una regia di mestiere e a degli ottimi effetti speciali, che seppure oggi possano risultare datati, sono sicuramente efficaci e migliori di tanta porcheria che si vede oggi.
La pellicola parte lentamente e per tutta la prima parte non accade molto anche se qualche piccolo brivido non manca, ma è solo dopo quarantacinque minuti che compaiono i primi demoni e da quel momento il film si scatena in tutto il suo potenziale spaventoso.



Bisogna ammettere che la sceneggiatura pesca a piene mani da tutti gli stereotipi horror degli anni ottanta dal giovane protagonista (con la passione per i razzi spaziali) che ha un rapporto conflittuale con la sorella maggiore, all'amico "nerd" appassionata di musica rock al disco con messaggi subliminali se fatto girare al contrario e chi più ne ha più ne metta. Tuttavia il fatto che l'idea e i mostri siano un evidente riferimento a quel gran genio di H.P. Lovecraft non può che essere un valore aggiunto al film.

Va invece sottolineata la furbata degli adattatori italiani che, come andava di moda all'epoca, hanno tradotto un semplice "The Gate" in "Non aprite quel cancello" in modo di collegarlo con la serie di film di successo di "Non aprite quella porta".




Come più volte già ripetuto uno dei punti di forza sono gli ottimi effetti speciali; ad esempio i piccoli mostri sono in realtà persone in carne e ossa con un costume che grazie ad abili inquadrature e prospettive risultano minuscoli, mentre il demone finale è stato realizzato in stop-motion che non può non ricordare i lavori di Ray Harryhausen.

Bene, non mi resta che salutarvi e ricordarvi di recuperare tutte le altre recensioni che troverete nel bannerone qui di seguito. Arrivederci al prossimo anno.






3 commenti:

  1. Probabilmente l'avevo anche visto, all'epoca, rimanendo delusa dal poco horror presente, ma non lo ricordo per nulla!

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  2. In quel mezzo milione di film il cui titolo ci mette in guardia dal fare qualche cosa, "Non aprite quel cancello" è certamente uno dei più classici, uno di quelli che un'intera generazione ha noleggiato in qualche videoteca per fare serata con gli amici. Chiuso purtroppo all'angolo dalla soglia per autonomasia (quella di Tobe Hooper), pochi oggi se ne ricordano però il contenuto che è tutt'altro che disprezzabile. Ottima chiusura per la 10' rassegna horror blogghesca!

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