venerdì 17 gennaio 2020

A Spanish Honeymoon

A due anni dalla nascita di Rosa e Grace, finalmente Chiara ed io siamo riusciti a prenderci una settimana tutta per noi e a fare il viaggio di nozze a lungo programmato e sognato.
Certo c'è stato qualche contrattempo, dovuto soprattutto alla mala organizzazione dell'agenzia alla quale ci siamo affidati, ma ci siamo comunque divertiti e rilassati e alla fine siamo stati molto contenti; ecco dunque un breve riassunto di questo tour in terra iberica:

Primo giorno, 28 dicembre 2019: Bologna - Barcellona


Dopo aver preparato le ultime cose abbiamo caricato le gemelle in auto e le abbiamo portate a casa dei nonni materni che ce le hanno tenute per tutta la settimana permettendoci di goderci la nostra meritata vacanza.
Quando le abbiamo salutate Grace pare essersi resa conto che non era come quando le lasciamo al nido, ma che c'era qualcosa di diverso e così ho visto il suo sorriso tramutarsi prima in stupore e poi scoppiare in un pianto inconsolabile mentre mi tendeva le braccia per essere presa in braccio. Credo che questa cosa non la scorderò mai.
Superato questo piccolo "dramma", siamo tornati a casa a recuperare le valigie.



Con la navetta siamo arrivati all'aeroporto e dopo un breve ritardo, finalmente siamo saliti in aereo dove abbiamo dovuto far fronte al primo imprevisto: in agenzia avevamo specificatamente richiesto dei posti comodi che permettessero a Chiara di allacciare le cinture senza troppi problemi, così hanno prenotato dei posti accanto alle uscite di sicurezza dove non era permesso usare la prolunga per la cintura e così abbiamo dovuto fare il viaggio in posti separati.
Arrivati a Barcellona andiamo a recuperare la nostra auto; ci viene data una bella cabrio con cambio automatico, ma che non vuole decidersi a partire, per cui torno indietro e me la faccio cambiare con un'altra, forse meno "figa", ma sicuramente molto comoda e spaziosa.



Non amando molto guidare per tutta la vacanza ha guidato Chiara, che come sempre è stata un'autista migliore di quanto sia io.
Con non poca sorpresa abbiamo scoperto che il nostro albergo, il Porte de Gallecs, si trovava a circa venti chilometri dal centro di Barcellona (una buona mezz'ora di macchina) e praticamente perso nel nulla di una zona residenziale, tra palazzine di appartamenti e uffici.
La stanza era un po' piccina, con un materasso un po' troppo duro, che ha causato un fastidioso mal di schiena a Chiara per i successivi 3/4 giorni.
Usciti per cena abbiamo trovato quasi subito una graziosa taperia dove abbiamo mangiato bene e soprattutto scoperto che lì la birra è buona e costa pochissimo (1,80 euro per una bottiglia da 33cl).
Rientro in albergo e nanna (naturalmente tralascio di raccontare i momenti di giochi di coppia).


Secondo giorno, 29 dicembre 2019: Barcellona

Colazione relativamente presto, dato che avevamo appuntamento alle nove in Plaça de Catalunya per trovarci con il resto del gruppo per il tour Casa Battlò e Sagrada Familia.
Tuttavia non conoscendo bene la città e dovendo cercare parcheggio abbiamo fatto tardi perdendo così la prima parte della visita.
Abbiamo recuperato gli altri quando sono arrivati per la visita guidata (da noi richiesta in spagnolo, ma poi eseguita in inglese) alla basilica, opera del maestro Antoni Gaudì e ancora non terminata.
Non starò qui a dilungarmi in spiegazioni artistiche che, sinceramente, avrei difficoltà a riportare e che potete facilmente trovare in giro per la rete, ma vorrei per lo meno attirare l'attenzione sulla differenza di stile tra l'esterno e l'interno della chiesa; tanto pomposo, eccessivo e ricco il primo, quanto sobrio, minimalista ed equilibrato il secondo. Comunque un capolavoro.



Lasciato il gruppo, dopo un pranzo ristoratore e l'acquisto dei primi souvenirs, ci siamo diretti verso Casa Battlò per vedere se fosse possibile recuperare la visita, ma il prezzo esagerato ci ha fatto desistere da l'idea. Ad ogni modo, girando a piedi per le vie della città abbiamo scoperto vecchi palazzi dai deliziosi balconcini, antichi edifici e bellissime chiese, che nulla (o quasi) hanno da invidiare ai vicoli parigini.
Dopo un estenuante camminata e con qualche problema a ritrovare il parcheggio, siamo rientrati in albergo.
Doccia rigenerante, cena (ancora tapas e birra) e finalmente il meritato riposo.


Terzo giorno, 30 dicembre 2019: Barcellona - Madrid

In mattinata ritorniamo in città per visitare il Parco Güell, ma nonostante siamo arrivati abbastanza presto all'ingresso, i biglietti per la parte architettonica erano già esauriti per cui abbiamo fatto una passeggiata nel resto del parco aperto al pubblico, tra abeti, palme,eucalipti, querce e le altre centinaia di diversità di vegetazione. Quindi, dopo aver visitato la casa di Gaudì all'interno del parco, siamo tornati in centro e pranzato al Bar Bacaro, che forse ricorderete nell'episodio di "4 ristoranti" di Alessandro Borghese, girato proprio nel capoluogo catalano.



Poi, dato che si stava facendo piuttosto tardi, abbiamo recuperato l'auto e ci siamo messi in viaggio verso Madrid.
Il viaggio è stato più lungo ed estenuante del previsto dato che in agenzia ci avevano assicurato che ci avremmo messo non più di quattro ore, mentre ne abbiamo impiegate almeno sette.
Siamo arrivati in albergo che era quasi l'una di notte. Anche in questo caso la struttura l'Holiday Inn Express Madrid Leganes era a più di venti chilometri dalla città, ma stavolta la camera calda e confortevole con un letto super comodo.
Da  notare che anche per questo albergo, nonostante avessimo chiesto all'agenzia di prenotare solo camere matrimoniali, ci avevano assegnato una camera a letti separati, ma che dopo aver telefonato per avvertire che avremmo tardato, ci è stata gentilmente cambiata.


Quarto giorno, 31 dicembre (ultimo dell'anno): Madrid

Colazione varia e abbondante, poi partenza per il centro, ma questa volta, memori dell'esperienza di Barcellona, chiediamo consiglio alla receptionist per il parcheggio, scoprendo così che quel giorno, la maggior parte del centro sarebbe stato interdetto alle auto.
Parcheggiamo a circa mezz'ora a piedi dal Prado, ma il dolore alla schiena comincia a dare qualche problema a Chiara, problema solo parzialmente risolto con un tappa in farmacia.
Arrivati nei pressi del museo mi accorgo di aver dimenticato la cartellina con tutti i documenti del viaggio, compresi la stampa dei biglietti già pagati e che ci davano l'accesso prioritario alla visita.
Abbandono la fila e cerco aiuto tra il personale all'ingresso, ma inizialmente mi viene detto che senza biglietti non si poteva far nulla; tento inutilmente di contattare l'agenzia per farmi mandare via mail copia dei biglietti, ma non risponde nessuno.



Torniamo dalla ragazza all'entrata che prima prova a informarsi se si trovano i nostri biglietti nel loro sito, ma l'agenzia ha effettuato la prenotazione tramite una compagnia esterna, facendoci anche pagare di più, per cui al museo non risultano i nostri nominativi, poi impietosita dal fatto che fossimo in viaggio di nozze e che avevamo avuto già altri problemi con l'organizzazione del viaggio, è riuscita a farci superare la fila e comprare i biglietti (due degli ultimi rimasti prima della chiusura delle casse), naturalmente pagandoli nuovamente, ma al normale prezzo del museo.
Non avendo molto tempo ci affrettiamo a visitare più sale possibile e io mi faccio beccare mentre tento di fotografare la Maya Desnuda di Goya (a mia discolpa vi assicuro che non avevo notato i cartelli con il divieto di fare foto o filmati).
Terminata la visita andiamo in cerca di un posto dove pranzare e decidiamo di fermarci in un ristorante thailandese in una specie di vecchia cripta cattolica.
Passeggiata tra le vie della zona in cerca di un buon caffè che ci riscaldasse un po' che abbiamo trovato in localino gestito da venezuelani.



Ritorniamo sui nostri passi e ci fermiamo a visitare la caratteristica stazione di Atocha e al suo boschetto interno, quindi una volta usciti, ci siamo fermati ad assistere ad un concerto che si teneva presso la Glorieta Emperador Carlos V. Il gruppo era veramente fantastico e mescolava musiche gitano-balcaniche a pezzi decisamente più rock, con molte cover di brani celebri, ma sempre con arrangiamenti di musica popolare.
Poco dopo è passata la San Silvestro Vallecana, una gara sui dieci chilometri che da quasi sessant'anni si tiene a Madrid a a fine anno e che vede coinvolti diverse decine di migliaia di concorrenti, professionisti o semplici amatori.
Dopo esserci fermati ancora un po' ad ascoltare il concerto, abbiamo cominciato a cercare un posto per cenare, ma la maggior parte dei locali stava già chiudendo, probabilmente per aprire più tardi per festeggiare il capodanno per cui abbiamo dovuto ripiegare su un KFC al volo, che comunque stava chiudendo, ritrovandoci a mangiare pollo fritto e bere birra di nuovo in piazza al freddo.
Ormai piuttosto stanchi, abbiamo acquistato una piccola bottiglia di spumante e i classici chicchi d'uva da mangiare alla mezzanotte e siamo rientrati a "festeggiare" in albergo.


Quinto giorno, 1 gennaio 2020: Madrid - Toledo

In questo giorno decidiamo di prendercela un po' più comoda e dato che il primo dell'anno a Madrid è (quasi) impossibile trovare qualcosa di visitabile, scegliamo di partire direttamente per Toledo.
In soli quaranta minuti siamo già a destinazione e ci fermiamo nei pressi di un castello poco fuori il centro della città, se ben ricordo era il Castillio San Servando.
Foto di rito e quindi scendiamo fino alle sponde del Tago, fiume che costeggia quasi tutto il centro di Toledo, da dove godiamo di una bella vista sulla città vecchia, sormontata dall'Alcazar e del bel Puente de San Martin.



Visita esterna dell'Alcazar e dopo un po' di shopping siamo entrati in una piccola locanda con cucina ispano-messicana, con tanto di toro impagliato appeso alla parete.
Finito il pranzo ci dirigiamo al nostro albergo, il San Juan de los Reyes, che scopriamo essere in pieno centro antico, in un edificio storico che fu prima una fabbrica di armi bianche e poi fabbrica di farina.
A parte il solito problema della camera a due letti al posto di quella matrimoniale, che comunque ci è stata prontamente sostituita, per il resto la stanza era comoda e spaziosa.
La ragazza alla reception è sempre stata gentile e pronta ad aiutarci, nonostante l'abbiamo dovuta "disturbare" più volte per svariati motivi.
Nel pomeriggio abbiamo passeggiato per le caratteristiche vie della città scattando foto ai vari monumenti tra cui la Puerta del Cambron e il monastero de San Juan de los Reyes (si, esattamente lo stesso nome dell'albergo) e ai vari scorci più interessanti.




Prima di rientrare in hotel ci concediamo aperitivo poco fuori le mura.
Una volta in camera, mentre Chiara tenta di riposarsi a causa dei dolori alla schiena, io mi concedo una bagno con idromassaggio.
La cena è stata una vera tragedia greca; abbiamo chiesto aiuto alla receptionist che ci ha suggerito alcuni ristoranti nei dintorni e ci ha aiutato a contattarli, ma o erano chiusi o al completo, così come lo era il lussuoso ristorante dell'albergo. Dato che Chiara non stava bene abbiamo optato per ordinare qualcosa si Just Eat, ma l'ordine ci è stato consegnato con un'ora e mezza di ritardo e anche se non proprio pessimo, certamente ho visto pizze decisamente migliori e credo di averla mangiata solo per la fame.
Poi, finalmente, ci siamo abbandonati ad un sonno profondo e ristoratore.


Sesto giorno, 2 gennaio 2020: Toledo - Valencia

La mattinata del sesto giorno la dedichiamo a visitare ancora un po' la città, soffermandoci in particolare sulla parte moresca. Quindi visita al bel museo de El Greco a soli tre euro.
Pranzo in un ristorante li accanto al ridicolo prezzo di tredici euro a testa.
Salutiamo dunque Toledo con la promessa di tornarci quanto prima dato che entrambi ne siamo rimasti conquistati e in un solo giorno non siamo riuscito a visitarla come avrebbe meritato.
Partenza per Valencia e altre quattro ore di auto.



Stavolta l'albergo, il Silken Puerta Valencia, pur essendo fuori dal centro era tuttavia vicino ai luoghi che avremmo visitato il giorno seguente.
Con qualche difficoltà, dovuta a indicazioni poco chiare, riusciamo a trovare il parcheggio dell'hotel.
Ancora una volta (quattro su quattro) abbiamo dovuto chiedere un cambio camera dato che invece che una matrimoniale ci era stata assegnata una a due letti.
Ci rinfreschiamo e usciamo a cena in un ristorante che in quel momento era frequentato solo da italiani. Poi, dopo qualche coccola, ci affidiamo a  Morfeo.


Settimo giorno, 3 gennaio 2020: Valencia

Dopo colazione ci avviamo a piedi verso la Città delle Arti e della Scienza.
Il museo della scienza, che come dice la parola è un museo scientifico interattivo, forse più adatto a bambini e ragazzi, ma comunque interessante e curioso.
Passiamo così a visitare il Parco Oceanografico che rivela essere più grande di quello che sembrava esternamente: così passiamo il resto della mattinata e del pomeriggio tra fenicotteri, tartarughe marine, squali, pesci tropicali, foche e soprattutto tre bellissimi beluga.
A pranzo ci siamo fermati al ristorante interno e finalmente abbiamo assaggiato la tipica paella valenciana e sorseggiato un dissetante sangria.



Per ragioni di tempo siamo costretti a saltare la proiezione in 4D, ma poco male. Passeggiamo ancora per la cittadella visitando il bosco sospeso e i mercatini natalizi.
Poi, vinti dalla stanchezza, decidiamo di tornare in albergo per prepararci per l'ultima serata spagnola; ci vestiamo eleganti e andiamo a cena ad un elegante, ma informale, ristorante a due passi dall'hotel.
Nonostante sarebbe servita una prenotazione ci trovano comunque un tavolo e ancora una volta ci troviamo circondati da moltissimi italiani.
La cena si conclude con un dolce molto simile a quello che avevamo scelto per il matrimonio (neanche a farlo apposta).
Prima di rientrare in camera ci concediamo un bicchierino di un liquore tipico al bar dell'albergo.
Infine ci infiliamo assieme sotto le coperte.


Ottavo giorno, 4 gennaio 2020: Valencia - Bologna

Lasciato l'albergo ci dirigiamo verso l'aeroporto e il deposito della Hertz per riconsegnare l'auto, cosa che si rivelerà più complicato del previsto a causa delle scarse e approssimative indicazioni stradali.
Una volta saliti in aereo ci troviamo ad avere gli stessi problemi per i posti che avevamo avuto all'andata e anche se ce lo aspettavamo è stata comunque una seccatura non da poco. Seccatura che non deve essere stata soltanto nostra, dato che un ragazzo piuttosto alto, a causa dei posti stretti, ha fatto tutto il viaggio con le ginocchia in gola, salvo ogni tanto riuscire a distendere le gambe lungo il corridoio.
Pranzo in volo con un panino di pessima qualità e caffè bollente.
Quattro chiacchiere con una coppia di ragazzi toscani che si erano concessi una toccata e fuga super economica a Valencia.
Una volta atterrati a Bologna corriamo a prendere la navetta che ci avrebbe dovuto portare a casa, ma questa ci parte sotto il naso; per evitare di dover aspettare un'ora per quella successiva, prendiamo un taxi.
Arrivati a casa, troviamo ad aspettarci la mamma e la sorella di Chiara che come ulteriore sorpresa avevano anche fatto un po' di pulizia e ordine.
Poi, nel tardo pomeriggio, il nonno ci ha riportato le bimbe, che felici e sorridenti ci hanno gettato le braccia al collo e non volevano più staccarsi da noi.


Conclusioni:

Viaggio non privo di difficoltà e imprevisti, ma che siamo riusciti a goderci e che ci ha affascinato molto e soprattutto che era necessario per avere del tempo tutto per noi come coppia. Un viaggio sicuramente da rifare in modo da vedere quello, che per un motivo o l'altro, ci siamo persi, con più calma e attenzione, ma che sono felice per quello che ci ha permesso di vedere e per aver passato del tempo da solo con Chiara, come marito e moglie.




13 commenti:

  1. Siete fighi come la neve a Natale ;-) Grazie per l’ottimo resoconto Bro! Cheers

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    1. Grazie a te Cass! Le tue belle parole fanno sempre un enorme piacere...

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  2. Sposini novelli!
    Felicitazioni a voi e a tutta la vostra bella famiglia.

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    1. E' stato un bel giretto, se organizzato meglio sarebbe stato ancora più bello, ma noi siamo felici lo stesso

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  4. Sono contento per voi!
    Ve ne auguro almeno altre centinaia di vacanze così.

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  5. Ma quest'agenzia era appena aperta? È vero che errare è umano, ma questo è perseverare!!!
    Fortuna che gli imprevisti non vi abbiano rovinato l'umore, ma in fondo dove c'è amore difficilmente giungono sentimenti tristi.
    Barcellona mi piace molto, mentre non sono mai stata a Madrid o Valencia. In ogni caso, ho sempre prenotato l'albergo in centro, tanto quel che risparmi optando per la periferia lo spendi in mezzi, benzina, parcheggio e soprattutto cattivo sangue.
    Comunque bravi ad esservi concessi una pausa solo per voi. Io non ce l'avrei fatta. Da quando c'è Lorenzo il nostro massimo dell'evasione è andare al cinema in coppia. 😉

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    1. No, l'agenzia esiste da anni, ma si vede che si sono impegnati poco...anche perché il viaggio è stato pagato con la lista nozze e ci hanno restituito più di mille euro, che potevano essere usati per prenotare alberghi più vicini al centro, ad esempio...
      Una pausa tutta per noi ci voleva, siamo entrambi innamorati delle nostre bimbe, ma sentivamo la necessità di prenderci del tempo come coppia, dato che non succedeva da un bel po' di tempo.

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  6. Sono contento per la honeymoon quando decidete di scendere vi faccio fare il tour fotografico in val d'Orcia

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    1. Grazie Michele, spero di riuscire a trovare il tempo pere venirvi a trovare prima dell'estate, ci mancate tutti quanti

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