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Jenny e Steve sono fidanzati, e lui ha deciso di chiederle di sposarlo, portandola ad un romantico weekend sulle sponde di un incantevole lago. La loro tranquillità viene però disturbata da alcuni ragazzini del luogo, che si divertono a provocare gli adulti. Le cose cominciano a precipitare quando Steve decide di affrontare questi giovani, scatenando così la rappresaglia di quest’ultimi, che presto si trasforma in una vera e propria caccia all’uomo. Il genere survival-horror, è uno dei più sfruttati nel filone dei film thriller e horror, partendo dagli anni 70 con film quali “Non violentate Jennifer” e “L’ultima casa a sinistra” (questi più propriamente appartenenti al sottogenere “rape & revenge”), passando per “Un tranquillo weekend di paura”. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e di porcherie ne sono state fatte molte, soprattutto da quando è entrato in auge il teen-horror; per cui questo “Eden Lake” è una graditissima e piacevole sorpresa, un film decisamente ben fatto, che ti tiene con fiato sospeso dall’inizio alla fine, senza lasciarti un attimo di tregua. Il film prende spunto da veri fatti di cronaca, quello delle baby gang, che soprattutto in Gran Bretagna, sono diventate una forte problematica sociale. Per questo motivo, “Eden Lake” è ancora più inquietante e disturbante, in quanto gli autori delle violenze, non sono più mostri dal volto mascherato armati di machete o di motosega, ma dei ragazzini, solitamente simbolo di innocenza e purezza, rendendo così più difficoltoso il compito a chi si deve difendere dal loro attacco. A ciò ci aveva già pensato Narciso Ibanez Serradon con il suo “Ma come si può uccidere un bambino?” (forse ancora più inquietante data la ancora più giovane età dei baby assassini), e più recentemente Tom Shankland con “The children” (non a caso altro film britannico del 2008). Tuttavia nel film di James Watkins viene maggiormente evidenziato il contesto sociale per cui questa violenza ha origine; ragazzi cresciuti in ambiente provinciale e chiuso, in famiglie disagiate, in cui domina la violenza domestica, per cui i giovani imparano a essere aggressivi e irruenti. Ragazzi che diventano i veri protagonisti della pellicola, mettendo in secondo piano i pur bravissimi Kelly Reilly e l’ancora poco conosciuto Michael Fassbender, e tra cui riconosciamo Thomas Turgoose, lo Shaun di “This is England” e Jack O'Connell sempre del film Shane Meadows. Vera forza del film, è però la regia di Watkins; claustrofobica, intensa che ti tiene inchiodato alla sedia, costretto a vedere una violenza crescente, assurda e ingiustificata, senza però indugiare in particolari raccapriccianti, anzi le scene più crude spesso rimangono in secondo piano, lasciando allo spettatore il compito di concretizzare ciò che non è mostrato e perciò ancora più disturbanti. “Eden Lake” è la dimostrazione di come il cinema horror europeo (a eccezione forse dell’ Italia purtroppo) goda di ottima salute e del fatto che sia probabilmente superiore a quello statunitense.
Segnato. :-)
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