martedì 15 settembre 2015

Benny's Video

"Benny's video" è quasi il prototipo di quello che poi, cinque anni più tardi, diverrà "Funny Games".
Benny è un adolescente che passa le sue giornate ascoltando musica ad alto volume e guardando filmati trash e violenti. Tra questi, quello che preferisce è quello da lui stesso girato in cui si vede l'abbattimento di un maiale per mezzo di una pistola a proiettile captivo. Un giorno Benny porta a casa una ragazza appena conosciuta e poco dopo la uccide, usando proprio quell'arma. Solo dopo un paio di giorni confessa quello che ha fatto ai genitori, che anziché punirlo, cercano di salvarlo occultando il cadavere.
Haneke, come farà poi in "Funny Games", mette in scena la violenza come atto d'accusa contro una società divenuta troppo indifferente e insensibile, proprio di fronte alle numerose immagini violente che ci vengono continuamente mostrate. Benny (interpretato dallo stesso Arno Frisch che in "Funny Games" sarà uno dei due psicopatici) è figlio di questa società e le immagini che vede nei video che noleggia o attraverso la tv, sembrano averlo desensibilizzato se non addirittura asueffato alla violenza e in particolare alla morte, come un bambino che non capisce la differenza tra realtà e finzione. Il ragazzo è talmente abituato a vedere il mondo filtrato attraverso l'obiettivo di una telecamera, che per osservare fuori dalle sua stanza, tiene una videocamera puntata all'esterno e le tende chiuse. 
Per arrivare a colpire maggiormente lo spettatore, Haneke usa la tecnica di mostrarci tutto con freddezza e neutralità, così che viene inevitabile il senso di empatia verso quello che sta accadendo. Inoltre, il regista austriaco, ci imprigiona in una trappola vouyeristica, da cui è impossibile distogliere lo sguardo, pur non arrivando mai a mostrarci la violenza direttamente, ma piuttosto suggerendola, facendola immaginare, come nel lungo piano sequenza (memorabile quello di otto minuti in "Funny Games") in cui Benny uccide la ragazza, visto solo parzialmente attraverso la videocamera del ragazzo. Ad amplificare il senso di disagio è anche il comportamento del ragazzo, che sembra non essersi reso conto veramente di quello che ha fatto, o meglio, che lo vive con totale indifferenza, la stessa indifferenza con cui guarda i le immagini di guerra nei telegiornali. 
Quando il padre (l'Urlich Muhe sempre in "Funny Games") gli chiede perché lo ha fatto, lui risponde: "Fatto cosa?" e poi cadendo dalle nuvole non sa dare spiegazione alle sue gesta. Ancora più incomprensibile però è l'atteggiamento proprio dei genitori di Benny, che ci pensano su solo qualche istante sul da farsi, e poi decidono di risparmiare al figlio un futuro doloroso e difficile (rinchiuso in riformatorio o in un ospedale psichiatrico), fingendo che non sia accaduto nulla. Una forma di freddezza e distacco, forse ancor peggiore di quella del figlio, perché messa in atto da persone adulte, che dovrebbero avere una coscenza morale ben definita, ma che viene messa a tacere dal peso di una società che dà maggior importanza alle apparenze, che ai sentimenti. 
Nel finale, Benny si dimostra ancora una volta insensibile e arrogante, con un gesto che coglie ancora una volta impreparati i suoi genitori, ma a cui questa volta non c'è rimedio.
"Benny's video" è dunque un film duro e cattivo, certo non adatto a tutti, ma che piacerà sicuramente a chi apprezza il cinema cinico e pessimistico di Haneke


4 commenti:

  1. Haneke non si smentisce mai, un giorno dirigerà una commedia romantica....Naaaaaa! ;-) Cheers!

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    1. Sto recuperando anche gli ultimi film di Haneke che mi mancano, cioè i primi film, ma per quel che ho letto la sua "filosofia" è sempre la stessa. Ottimismo portami via...:)

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  2. Filmografia da completare quella di Haneke, prima o poi mi ci dovrò mettere d'impegno. Sono abbastanza abituato al cinema crudo, ma perfino per me i suoi film rappresentano una sfida. Oltre a questo, per esempio, vorrei vedere anche Il settimo continente, ma devo trovare il coraggio di farlo XD. Rimane uno dei migliori autori oggi in circolazione, poco ma sicuro.

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    1. Sto lentamente recuperando tutti i suoi film, poi un po' alla volta me li vedrò...

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