"Il figlio di Rambo" (Son of Rambow) è una simpatica e intelligente commedia-dramma, che come spesso accade, in Italia è passata velocemente e praticamente inosservata (ora viene trasmessa di tanto in tanto su canali satellitari).
Will vive in una famiglia che fa parte di una severa comunità religiosa, in casa non hanno la tv, non è mai stato al cinema e a scuola è costretto a uscire dalla classe quando vengono usati maeriali audiovisivi; è un ragazzino solitario e timido, ma dotato di grande immaginazione. Lee Carter invece è un bambino scalmanato, sempre in mezzo ai guai, che vive solo con il fratello maggiore (i genitori sono sempre in giro per il mondo) nei pressi di una casa di riposo per gli anziani. Anche lui è solo e bisognoso d'affetto e ha il grande sogno di dirigere un remake amatoriale di Rambo. Un giorno i due bambini si incontrano e Lee Carter chiede a Will di aiutarlo nel suo progetto, e questi, dopo aver visto casualmente Rambo in videocassetta, accetta entusiasta, la proposta del nuovo amico.Per Will inizia così un periodo felice, fatto di avventure e momenti emozionanti assieme a Lee Carter, ma anche di bugie che è costretto a raccontare in famiglia per poter giocare come un normale bambino.Nel frattempo a scuola arriva un gruppo di studenti francesi, tra cui spicca lo stravagante Didier, che riscuote subito un enorme successo tra i ragazzi locali. Un giorno, quando Lee Carter è in punizione, annoiato e venuto a conoscenza del progetto dei due ragazzini, Didier convince Will a fare di lui il protagonista della storia; felice delle attenzioni che sta ricevendo, il bambino finisce con il tradire la fiducia e l'amicizia di Lee Carter.
Nel finale, Will si darà da fare per riconquistare l'amico.
Il soggetto in se è semplice, la storia di due bambini che fanno amicizia, litigano e tornano a essere amici non è certo una novità al cinema, ma in questo film è raccontata in maniera originale, e intelligente.Il tema principale è quello dell'amicizia, che qui vede protagonisti due bambini dai caratteri differenti, ma che proprio per questo sapranno coniugarsi al meglio. Divertente l'idea attorno a cui ruota il film, cioè quella di realizzare una sorta di remake amatoriale di Rambo, idea che è quasi un MacGuffin, perché è vero che il film si basa proprio sulla costruzione di questo remake, ma in realtà, la cosa veramente importante è lo sviluppo dell'amicizia tra i due protagonisti.
Un'altra importante tematica toccata dal film, è quella dell'ambiente familiare; infatti entrambi i ragazzini vivono situazioni di famiglie problematiche, l'uno con una madre che frequenta una comunità religiosa e costringe i figli a vivere secondo i dettami (per lo più bigotti e restrittivi) di tale comunità; l'altro con una famiglia assente e affidato ad un fratello distratto e che lo costringe a mille lavoretti domestici. In entrambi i casi, grazie alla loro amicizia, anche le rispettive famiglie capiranno i bisogni e le esigenze dei due bambini, tornando a essere uniti. Nel film si alternano dunque momenti divertenti, come quando Will si presenta a casa dell'amico vestito da Rambo o la sequenza del cane volante, e momenti più drammatici, come il commovente finale, ne esce così una pellicola simpatica, ma anche intelligente, ed è un peccato che da noi sia così snobbata.Bravi tutti i protagonisti, che risultano essere convincenti nei loro ruoli. Si dice che Stallone inizialmente perplesso dall'operazione, pensando si trattasse di una specie di parodia, dopo aver visto il film ha deciso di sostenerlo trovandolo commovente e intelligente.
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