Il
governo, tuttavia, temeva che in un prossimo futuro, nuove menti sarebbero
potute riuscire dove quelle da loro soppresse, avevano dovuto capitolare. Fu
perciò preparato un test da distribuire a tutti gli alunni di tutte le scuole;
chiunque avesse avuto un Q.I. superiore a 120 avrebbe dovuto essere terminato.
Leonardo,
nonostante avesse soltanto dieci anni, risultò avere un Q.I. di 150, il
risultato fu spedito a casa assieme all’obbligo di accompagnare il bambino al
più vicino Centro per l’Ultimazione, pena lo sterminio dell’intera famiglia. Giorgio,
il padre di Leonardo, sentì mancarsi la terra sotto i piedi, come poteva
portare suo figlio incontro a morte sicura, quel figlio che amava più di se
stesso?
Ormai
era vedovo da molti anni e altri parenti oltre a Leonardo non ne aveva, decise
dunque che sarebbero fuggiti quella notte stessa.
L’unica
loro speranza era raggiungere Shangri-la, una zona libera sfuggita al dominio
del governo.
In
realtà nessuno sapeva se questa località esistesse veramente e dove si potesse
trovare, ma una voce non accertata diceva che era nei pressi della città di
Midgard, che però era controllata dalle guardie governative.
Erano
in cammino già da diverse ora, quando Leonardo cominciò a lamentarsi:
“Papà
sono stanco…”
“Non
possiamo fermarci adesso” rispose Giorgio caricandosi il bambino sulle spalle
“dobbiamo arrivare in città prima che sia giorno. Lì spero di trovare qualcuno
che ci dia le indicazioni che ci servono.”
Arrivarono
in città alle prime luci dell’alba e si nascosero all’interno di una libreria
abbandonata; Leonardo si addormento subito mentre suo padre rimase a vegliarlo,
gli accarezzò delicatamente i capelli, e cominciò a piangere silenziosamente.
Era un
bambino così bello e dolce e Giorgio sentiva il cuore gonfiarsi d’orgoglio ogni
volta che si soffermava a osservarlo, e ora che era in pericolo non sapeva se
sarebbe riuscito a salvarlo.
La
stanchezza si fece pesante sugli occhi dell’uomo, che dopo un po’ si addormentò
accanto al figlio, ma non passò molto tempo che entrambi furono svegliati da un
gran clamore, e spiando per uno spiraglio si accorsero che i ribelli si stavano
scontrando con la polizia governativa.
Esattamente
in quell’istante le cose cominciarono a precipitare e quando Giorgio si rese
conto di ciò che stava succedendo era già troppo tardi.
Leonardo
si era sporto troppo dal nascondiglio e una delle sentinelle lo acciuffò per le
spalle:
“Dove
pensi di andare ragazzino?” disse ridendo.
Giorgio
saltò fuori colpendo il poliziotto alla gola con un pugno, prese suo figlio per
la mano e scappò attraverso la piazza affollata, riuscì a scartare altre due
sentinelle, poi vide un’auto accesa abbandonata dall’altro lato della strada;
si tuffò in quella direzione, trascinando Leonardo dietro di se. All’improvviso
sentì suo figlio urlare: “Papà…!”
L’ultima
cosa che vide, voltandosi verso il bambino, fu un furgone che li stava
travolgendo.
Grazie Bro!
RispondiEliminaAvrei voluto che continuasse, e quando accade è perché la narrazione coinvolge.
RispondiEliminaBravo!
Grazie Lello
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