giovedì 24 novembre 2016

La questione continuum spazio/tempo





George Wells e la sua macchina del tempo


Che sia con l'antiquata macchina descritta da H.G. Wells o con la futuristica DeLorean del dottor Brown o ancora con una cabina telefonica blu, diciamoci la verità: a chi non piacerebbe poter viaggiare nel tempo, magari anche una sola volta?
Tornare indietro e correggere qualche errore del proprio passato o solamente per assistere al concerto del proprio artista preferito (in effetti tra stare in prima fila al Live at Wembley dei Queen o conoscere Cleopatra sceglierei cento volte la prima opzione), oppure andare nel futuro avanti di vent'anni per vedere se avremo sposato la ragazza che amiamo o se il nostro libro nel cassetto è diventato un romanzo di successo...Beh, forse, personalmente non vorrei conoscere troppo del mio futuro, ma un giretto per vedere come sarò il mondo del 2080 lo farei volentieri.


Il Dottor Sam Beckett sta per fare un salto nel passato


Letteratura e cinema hanno affrontato l'argomento più e più volte e magari tra un po' scriverò qualcosa in tal proposito, ma oggi volevo parlare d'altro: mi piacerebbe analizzare la possibilità del viaggio nel tempo secondo il mio punto di vista; non avendo fatto studi in merito, quello che ne verrà fuori sarà frutto di articoli letti su qualche rivista o in rete, oppure seguendo qualche trasmissione in tv.
Lasciamo, dunque, perdere Einstein e la sua teoria della relatività e partiamo dal presupposto che per l'uomo sia fisicamente possibile spostarsi nel tempo.


I circuiti temporali della DeLorean che viaggia nel tempo inventata dal Dottor Emmett Brown


Secondo una delle molte ipotesi, viaggiare nel tempo sarebbe possibile in un unica direzione, cioè in avanti; in questo caso bisogna vedere se il viaggio avviene nella stessa linea temporale, cioè "sparendo" dal presente per ritrovarsi nel futuro, oppure in una linea temporale diversa, in cui un altro noi stessi già esiste e dunque potendo vedere come siamo cambiati e cosa abbiamo combinato nella vita. Tuttavia ciò avrebbe poco senso, dato che poi non sarebbe più possibile tornare indietro.
Se invece il viaggio fosse possibile in entrambe le direzioni, passato e futuro, si potrebbe tornare indietro sia per assistere ad un evento storico, oppure per cambiare il proprio futuro (presente). Certo qui entrerebbero in gioco un sacco di questioni morali, anche perché ci sarebbe il rischio di cambiare la storia con effetti imprevedibili.
E' anche vero che se in un ipotetico viaggio nel futuro, interferissimo in qualche maniera, comunque avremmo cambiato la storia. Se fosse possibile fare un salto di cinque, venti o settanta anni in avanti, vorrebbe dire che il futuro già esiste, e dunque cercando di cambiarlo, influenzeremo il futuro del futuro.

Il Tardis, l'originale mezzo di trasporto del Dottor Who



Qui poi si potrebbe tirare fuori la questione teologica: se Dio è onnisciente, sa già come ci comporteremo in ogni momento della nostra vita, per cui il futuro essendo già determinato, libero arbitrio e giudizio universale andrebbero a farsi benedire.
Tuttavia, dato che oggi come oggi, almeno per quel che ne sappiamo noi, non è ancora stata inventata la macchina del tempo, se in futuro determinato questa è stata inventata, verrebbe da chiedersi perché nessuno è venuto a farci visita e se lo ha fatto, perché non si è rivelato.
A questo proposito, un'altra ipotesi è quella che si intreccia con quella degli UFO, cioè che i così detti "omini grigi", altro non siano che gli uomini del futuro e che i dischi volanti siano delle macchine del tempo.
Dunque, per quanto mi affascini l'idea di viaggiare attraverso gli anni e secoli e una parte di me spera che ciò un giorno sia avverabile, la parte più logica e razionale mi dice che ci sono troppe difficoltà e troppi paradossi perché tutto ciò si possa realizzare.

2 commenti:

  1. Che dire? hai riassunto perfettamente anche il mio pensiero al riguardo, post davvero interessante ;)

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