mercoledì 13 settembre 2017

Machuca (2004)



Nel Cile pre-rivoluzionario del 1973, il preside di un istituto cattolico, cerca di favorire l'integrazione tra classi sociali differenti, accogliendo a scuola dei ragazzi provenienti dalla locale baraccopoli. Gonnzalo Infante, che fa parte della borghesia benestante e Pedro Machuca, che invece vive è tra quei ragazzi che vengono dalla zona povera della città, dopo un inizio diffidente, diventano buoni amici. Purtroppo l'integrazione non è ben vista da parte dell'alta borghesia e i conflitti che ne nasceranno influiranno nel rapporto dei due ragazzini.



E' possibile l'amicizia tra un indio e un bianco? Forse, ma non nel Cile del 1973, quando la rivoluzione era al suo apice e le differenze sociali erano ampliate dalla crisi economica e dai pregiudizi di chi non voleva favorire l'integrazione tra poveri e benestanti. Andrés Wood ci guida nella nascita di un'amicizia che non può durare e ci mostra quel periodo storico, visto con gli occhi di due bambini (in particolare da quelli di Gonzalo), non ancora adolescenti, e che alla fine segnerà entrambi.



La prima parte del film è quella più leggera, anche se non priva di spunti di riflessione; infatti l'integrazione tra benestanti e poveri all'inizio sarà affrontata con diffidenza da entrambe le parti, bloccati da evidenti differenze esteriori e dall'arroganza dimostrata dai primi, nei confronti dei secondi. Nonostante ciò Gonzalo e Machuca riescono a diventare amici e passeranno le loro giornate tra giochi, manifestazioni pacifiche e baci al latte condensato con la bella e orgogliosa Silvana (questa è forse una delle scene più belle del film). 



Poi, nella seconda parte del film, le cose lentamente cominciano a precipitare; Gonzalo vede la sua famiglia in crisi (infatti la madre frequenta un uomo più anziano che in cambio la riempi di soldi e regali), ma soprattutto, a causa dell'orgoglio di entrambi, l'amicizia con Machuca comincia a incrinarsi, per spezzarsi del tutto nel momento in cui le truppe di Pinochet irrompono con violenza a Santiago, portando disordine e sofferenza. La sequenza a scuola, nel prefinale, per quanto molto significativa, con i militari che hanno preso possesso dell'istituto, sembra presa direttamente da "L'attimo fuggente", per cui risulta essere un po' stonata rispetto al resto del film. 



Nel finale, Gonzalo deciderà di tornare dall'amico, ma attraversando la baraccopoli in cui questi vive, assisterà alla violenza perpetrata dai soldati, per farla sgomberare e rimarrà duramente da ciò.Significativa la sequenza in cui un soldato vorrebbe spingere il ragazzo assieme agli altri sfollati, ma lui impaurito gli fa notare di non appartenere a quella gente, quasi a negare l'amicizia con Machuca, pur di salvarsi la pelle, come Pietro fece con Gesù quando i soldati vennero a cercare gli apostoli. 



In questo momento gli sguardi dei due bambini si incroceranno e in entrambi si legge il dolore per un'amicizia impossibilitata dal contesto storico e sociale.Nella sequenza finale vera e propria vediamo un Gonzalo cambiato dagli eventi, ma che ha capito finalmente, quali sono veramente i valori veramente importanti. Molto bravi gli attori, in particolare i due giovani protagonisti, entrambi esordienti sul grande schermo.

4 commenti:

  1. Hai una capacità di scovare titoli con protagonisti dei bambini micidiale, questo mi mancava, ma mi piacciono questi film di ambientazione sudamericani, sei sempre un ottima fonte di titoli ;-) Cheers

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    1. E questo è ancora nulla...ho diverse altre frecce al mio arco...;)

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  2. Dove l'hai pescato?
    Io a volte titoli del genere li trovo su youtube, ma quasi sempre sottotitolati o in lingua madre.
    Mi metto a caccia.

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    1. Non mi ricordo di preciso come ho trovato questo titolo, ma quando ho letto la trama l'ho trovato interessante; il dvd, ora fuori catalogo, l'ho trovato sette od otto anni fa...Comunque ogni tanto questo film lo danno in tv...

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