mercoledì 14 marzo 2018

Possession (1981)

"Possession" è un film complesso di difficile lettura e lo è ancora di più per me che sono un profano dal punto di vista degli studi cinematografici e che le mie recensioni, per lo più sono fatte di pancia e che quando invece scrivo in maniera più analitica, è dovuto a ricerche e letture personali.




Partiamo però col raccontare la storia: Mark e Anna sono una coppia in crisi e quando lui rientra da un lungo viaggio di lavoro, trova lei che lo vuole lasciare, senza però addurre valide motivazioni.
Più tardi Mark scopre che lei lo tradisce e vorrà saperne di più, portandolo a scontrarsi con uno strano individuo di nome Heinrich, avvezzo all'uso di droghe, ma costui, pur ammettendo di aver avuto una lunga relazione con la donna, afferma di non essere lui il misterioso amante.
Mark, sempre più ossessionato, farà seguire Anna da due detective, che però scompariranno nel nulla. Deciso a scoprire la verità l'uomo decide di investigare per conto proprio, scoprendo che la moglie lo tradisce con un essere mostruoso, partorito da lei stessa.




Catalogare il film come horror e forse riduttivo, eppure è proprio questo il genere che meglio calza alla pellicola di Zulawski, perché è un vero viaggio nell'incubo, uno caduta nel malessere e nella psiche disturbata dei protagonisti.
Ambientato in una Berlino grigia e decadente, "Possession" si rivela essere un film misogino e pessimista, in cui non c'è speranza di salvezza e in cui anche Dio ha abbandonato l'umanità ("Dio è una malattia" afferma Mark in un dialogo con Heinrich), un film profondamente nichilista, nel senso proprio del termine.




Un altro elemento fondamentale del film è la struttura del doppio; Berlino, città divisa in due (significativo che l'appartamento di Anna sia proprio a ridosso del muro che separa la città due parti), le anime dei protagonisti, combattute tra ciò che è giusto (il loro dover essere buoni genitori, rispettosi dei loro doveri coniugali...) e ciò che li ossessiona (l'amore cieco da una parte, l'odio dall'altra) e i protagonisti stessi; la maestra del figlio della coppia è identica ad Anna, cosa che vuole sottolineare la fissazione che Mark ha per sua moglie e che dunque la ricerca in ogni donna che incontra, e la forma finale del mostro partorito da Anna ha le sembianze di Mark stesso, diventando così quel doppelgänger portatore di sfortuna e morte. E infine abbia la dualità della possessione del titolo che è una possessione sia demoniaca che fisica e carnale.




Zulawski mette dunque in scena un film delirante e provocatorio, grazie all'uso vorticoso della macchina da presa, di dialoghi confusi e farneticanti (e che talvolta i protagonisti fanno rivolti direttamente in macchina, sfondando così la quarta parete e rivolgendosi esplicitamente allo spettatore), di scene estreme (non mancano alcuni momenti veramente disgustosi), all'uso della violenza, sia fisica che psicologica e alla presenza di personaggi assurdi e grotteschi. Un cinema che mischia quello "mentale" di Lynch a quello fisico dei primi lavori di Cronenberg, senza dimenticarsi del Polanski di "Rosemary's baby".



Il film risulta così, come già detto, essere inclassificabile e di difficile lettura arrivando, nel tempo, ad assumere lo status di cult e film maledetto, massacrato in molte sue distribuzioni (negli Stati Uniti è stato tagliato di venti minuti e in Italia addirittura di quaranta, dovendo così rimontarlo per dare un senso alla pellicola).



Ottime le prove dei due protagonisti; un giovane Sam Neill e soprattutto una magnifica Isabelle Adjani, qui in una delle sue prove migliori, che ha richiesto anni di preparazione (la scena della metropolitana è una delle cose più folli e disturbanti che viste sul grande schermo).
"Possession" non è un film per tutti, ma è un film che tutti gli amanti del cinema dovrebbero vedere.



12 commenti:

  1. Film disturbante e ossessivo, ma anche incredibilmente fascinoso. L'ho rivisto poco tempo fa per scriverci sopra una recensione per la "notte horror" che facciamo ogni estate e l'ho trovato davvero magnetico, niente da dire. La Adjani, poi, è di una bellezza quasi "esagerata" !

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    1. Concordo in toto su quanto da te scritto...Soprattutto sulla Adjani :)

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  2. Di questo regista ricordo di aver sentito parlare de 'La sciamana', film molto controverso, l'avevo messo in lista ma poi mai visto. La trama di questo 'Possession' mi ha fatto subito pensare a Cronenberg!

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    1. Purtroppo credo di aver visto solo questo di Zulawski..cercherò di approfondire meglio questo talentuoso regista

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  3. Ne sentii già parlare mesi fa, l'ho messo in lista ma ancora non ho deciso che fare..

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  4. Anch'io me lo sono perso.
    Metto subito in lista in proiezione futura.

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    1. Ci sono più film che vita...ma questo è uno di quelli che vanno visti almeno una volta

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  5. Eh, ora va a capire se io ho visto la versione rimontata o meno... secoli fa.
    Devo recuperare...

    Moz-

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  6. Bene, recupera pure tu che poi passo a riscuotere l'affitto ;)

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