Li vide un giorno, mentre aiutava un signora di mezz'età a
provarsi un paio di stivali. Erano due piedi splendidi, piccoli ben curati, un
37 di sicuro. Non vide altro di quella donna, ma già si era innamorato. Sperò
che presto quei due deliziosi piedini, presto sarebbero tornati in negozio, ma
ciò non avvenne mai, così cominciò a cercarli lui; li cercò per molti giorni e
molte settimane, in giro per la città e per la regione, ma non ci fu niente da
fare. Alla fine, dopo due anni, affranto, dovette arrendersi.
Vent'anni dopo, stava aiutando una graziosa bambina a calzare un paio di sandali rosa; la piccola si rivolse alla madre: "Prendi anche tu le scarpe, mamma?". Lui che vedeva solo i piedi della donna, alzò lo sguardo sorridendo: "Numero 37, vero?"
Vent'anni dopo, stava aiutando una graziosa bambina a calzare un paio di sandali rosa; la piccola si rivolse alla madre: "Prendi anche tu le scarpe, mamma?". Lui che vedeva solo i piedi della donna, alzò lo sguardo sorridendo: "Numero 37, vero?"
ORA SO!
Quando sono arrivato qui ero un giovane neolaureato, pieno
di energia ed entusiasmo. Oh, certo, i primi tempi furono difficili, ma io ero
un tipo tenace e non mi facevo commuovere facilmente. Poi però arrivò Luca;
aveva solo undici anni, con due occhi tristi, come mai ne avevo visti. Ma a
turbarmi maggiormente era il suo sguardo; uno sguardo così vecchio che avrebbe
potuto appartenere ad un centenario, uno sguardo colmo di sapere eppure
altrettanto pieno di paura. Tentai chissà quante volte di entrare in quella
piccola testa, per capire perché un bambino così piccolo fosse ricoverato lì,
ma per molti mesi lui non proferì parola, non una, con nessuno. Fino alla
settimana scorsa, quando, durante il turno di notte, mi si avvicinò e mi
bisbigliò qualcosa all'orecchio. Oggi sono il suo vicino di letto, alla stanza
numero 9, terzo piano psichiatria.
PERDITA DELL'INNOCENZA
Era stata una vacanza splendida; solo lui e sua madre.
Assieme si erano divertiti molto, giochi, risate, lunghe passeggiate sulla
battigia al tramonto, chiacchierando di questo e di quello. Questa era l'ultima
notte che passavano in albergo, domani sarebbero tornati a casa, ma lui era
felice perché poteva stare sempre accanto a sua mamma. Sorrise mentre lei lo
aiutava a infilarsi il pigiama, dopo aver fatto il bagno assieme e una strana
sensazione gli prese lo stomaco e i testicoli nel vedere il corpo nudo di lei,
che si preparava per uscire a bere qualcosa. Più tardi quella notte, fu
svegliato da strani rumori e spiando nella camera di sua madre, la vide assieme
ad uomo, nell'esercizio del più alto piacere umano, a lui ancora oscuro.
Qualcosa si lacerò dentro di lui. Silenziosamente uscì sul terrazzo, si sollevò
oltre il parapetto e spiccò il volo.