Sto naturalmente parlando del caso di Julen Rossello, il bimbo di due anni, caduto di un pozzo artesiano e trovato morto, dopo tredici giorni, la notte tra il 25 e il 26 gennaio.
Già da qualche giorno, data la giovanissima età del bambino, nutrivo poche speranze sul fatto che potessero recuperarlo in vita. Tredici giorni sono tanti senza cibo ne acqua, anche solo cinque giorni sono tanti soprattutto se hai solo due anni.
Secondo i primi esami sembrerebbe che Julen sia morto il giorno stesso della caduta per una frattura cranica e, col senno di poi, viene da dire "meglio così", non certo per augurare del male a qualcuno, ma semplicemente perché, visto che ci sono volute quasi due settimane per riuscire a raggiungerlo, almeno ha evitato una lunga e sofferta agonia.
Questa tragedia, come ricordato da molti, riporta alla mente quella di Vermicino in cui perse la vita il piccolo Alfredo Rampi, di appena sei anni.
Quelli che hanno più di quarant'anni sicuramente ricorderanno quella terribile storia che tenne col fiato sospeso tutta l'Italia, come ricorderanno le polemiche per il sensazionalismo mediatico che portò alla nascita del termine "tv del dolore"
Alfredino Rampi, tornando a casa dopo una passeggiata con la sua famiglia nella campagna vicino casa, cadde in un pozzo artesiano. I soccorsi si misero in moto dopo poche ore e i tentativi per recuperare il bambino andarono avanti per tre giorni, quando poi si capì che non c'era più nulla da fare.
Le ultime diciotto ore dei soccorsi furono mandate in onda in diretta televisiva sulle reti rai e ciò permise a venti milioni di italiani di seguire la triste vicenda.
Anche i miei genitori seguirono il caso; io all'epoca avevo quasi la stessa età di Alfredino (avrei fatto sei anni qualche mese più tardi), ma ricordo le loro facce preoccupate, ricordo l'aria mesta che si respirava in casa e ricordo che mi sentivo, in qualche modo, partecipe a questo dolore.
Sarei un bugiardo se affermassi che in quei giorni, o in quelli immediatamente successivi, non feci altro che pensare ad Alfredo, ma il fatto che un mio coetaneo stesse passando dei così brutti momenti, mi rattristava molto.
Mi fermo qui, non voglio soffermarmi sulle polemiche che in seguito sono nate, sia per i molti errori nei soccorsi, sia per la mediaticità dell'evento, anche perché all'ora ero troppo piccolo per capire queste cose e quello che volevo ricordare, sono le sensazioni che provai.
Un pezzetto bello tondo di cielo
d’estate sta sopra di me
non ci credo
lo vedo restringersi
conto le stelle, ora
sento tutte queste voci
tutta questa gente ha già capito
che ho sbagliato, sono scivolato
son caduto dentro il buco
bravi, son venuti subito
son stato stupido
ma sono qua gli aiuti
quelli dei pompieri, i carabinieri
Intanto Dio guardava il Figlio Suo
e in onda lo mandò
a Wojtyła e alla P2
a tutti lo indicò
a Cossiga e alla Dc
a BR e Platini
a Repubblica e alla Rai
la morte ricordò
Scivolo nel fango gelido
il cielo è un punto
non lo vedo più
l’Uomo Ragno m’ha tirato un polso
si è spezzato l’osso, ora
dormo oppure sto sognando
perché parlo ma la voce non è mia
dico Ave Maria
che bimbo stupido
piena di grazia, mamma
Padre Nostro
con la terra in bocca
non respiro
la tua volontà sia fatta
non ricordo bene, ho paura
sei nei cieli
E Lui guardava il Figlio Suo
in diretta lo mandò
a Wojtyła e alla P2
a tutti lo mostrò
a Forlani e alla Dc
a Pertini e Platini
a chi mai dentrò di sé
il Vuoto misurò
d’estate sta sopra di me
non ci credo
lo vedo restringersi
conto le stelle, ora
sento tutte queste voci
tutta questa gente ha già capito
che ho sbagliato, sono scivolato
son caduto dentro il buco
bravi, son venuti subito
son stato stupido
ma sono qua gli aiuti
quelli dei pompieri, i carabinieri
Intanto Dio guardava il Figlio Suo
e in onda lo mandò
a Wojtyła e alla P2
a tutti lo indicò
a Cossiga e alla Dc
a BR e Platini
a Repubblica e alla Rai
la morte ricordò
Scivolo nel fango gelido
il cielo è un punto
non lo vedo più
l’Uomo Ragno m’ha tirato un polso
si è spezzato l’osso, ora
dormo oppure sto sognando
perché parlo ma la voce non è mia
dico Ave Maria
che bimbo stupido
piena di grazia, mamma
Padre Nostro
con la terra in bocca
non respiro
la tua volontà sia fatta
non ricordo bene, ho paura
sei nei cieli
E Lui guardava il Figlio Suo
in diretta lo mandò
a Wojtyła e alla P2
a tutti lo mostrò
a Forlani e alla Dc
a Pertini e Platini
a chi mai dentrò di sé
il Vuoto misurò