mercoledì 6 dicembre 2017

La creatura nel buio - Seconda parte

QUI trovate la prima parte

Passarono il resto della serata giocando tutti e tre assieme, ma per qualche "magico" motivo, il vincitore era sempre Rupert.
Mentre la piccola pendola da tavola, appartenuta alla madre di Shirley, suonò le nove, il bambino faticava a tenere gli occhi aperti e la testa gli oscillava continuamente in avanti, rischiando di picchiarla sul tavolo.
"E' ora di andare a letto" sentenziò lei
A quelle parole Rupert spalancò gli occhi e cominciò a urlare:
"No mamma, ho paura, per favore...ancora un po'..."
Shirley ripensò a suo figlio che spariva nel buio della sua camerette per recuperare il gioco in scatola, ma decise di non dire nulla a tal proposito. Invece lo prese tra le braccia e gli disse:
"Non vedi che stai crollando dal sonno? I bambini della tua età hanno bisogno di molte ore di sonno"
"No, non voglio!" continuò a Rupert scoppiando in un pianto isterico "c'è il mostro dell'armadio...".
"Non c'è nessun mostro..." replicò Shriley
"Va bene, puoi stare alzato ancora dieci minuti" la interruppe Ed
Lei gli lanciò un'occhiataccia; non le piaceva dover far la parte della mamma cattiva e quando Edwin la contrariava così sentiva minata la sua autorità, non che ciò capitasse spesso, anzi, ma la cosa comunque non le andava giù.
Qualcosa nello sguardo di suo marito però la sorprese, tanto da dimenticare subito quella piccola onta; Ed sembrava spaventato.
Lui parve accorgersene e le si avvicinò sussurrandole qualcosa all'orecchio.
Il broncio di Shirley si trasformò in un sorriso; poi sorrise anche lui.

Mezz'ora dopo il bambino non era ancora andato a letto, tuttavia la stanchezza aveva avuto la meglio su di lui e si era addormentato sul divano, incurante dei tuoni che facevano tremare i vetri delle finestre. Edwin lo prese delicatamente in braccio e guardando la moglie le disse:
"Arrivo subito, aspettami di là".  Poi portò il figlio nella sua cameretta, lo spogliò, gli mise il pigiama e lo infilò sotto le coperte.
Dopo averlo baciato sulla fronte se ne andò, ma si bloccò sull'uscio. Si guardò indietro e vide che alcune ante dell'armadio erano aperte, tornò sui suoi passi e le chiuse, poi andò da sua moglie.


Si sedettero sul letto e cominciarono entrambi a spogliarsi vicendevolmente; lui le tolse la camicetta, scoprendole i bianchi seni che accarezzò con dolcezza e baciò con passione mordicchiandole i rosei capezzoli. Lei gli sfilò la t-shirt e gli passò le mani sul petto liscio e ben definito, passando per i fianchi e arrivando al ventre piatto, qui lei gli passò la lingua attorno all'ombelico, mentre gli sbottonava i jeans, quindi gli afferrò il membro assaporandolo prima con le labbra e poi la lingua e il palato. Edwin lasciò che lei continuasse ancora un po'. poi con forza la scaraventò supina sul letto, con un solo colpo le tolse pantaloncini e slip e ricambiò l'appagamento appena ricevuto.
Continuarono a far l'amore per molto tempo, mentre il temporale, che non accennava a smettere, copriva i loro gemiti di piacere.

2 commenti:

  1. Molto bella mi hai ricordato un paio di storie che lessi su Skorpio e Lanciostory

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