sabato 26 marzo 2016

Viaggi e cinema

L'anno scorso, più o meno in questo periodo, ero a Roma a trovare alcuni amici. Camminando per le strade dell'Urbe abbiamo visitato alcuni dei classici siti turistici che in realtà nella capitale trovi ad ogni angolo. Siamo passati per Fontana di Trevi, che era chiusa per lavori, Piazza Navona, Piazza di Spagna, il Pantheon e così via; poi discostandoci dai soliti percorsi, ci siamo avviati verso il quartiere di Trastevere per un aperitivo e una volta arrivati a Porta Settimiana l'omino nel mio cervello ha cominciato a urlare frasi sconnesse: "L'olio", "...invece de uno ce ne cascano dieci", "...non evapora?", "L'otello della Juventus", "In che senso?", "Ho il pullman per Ladispoli".
Riconoscere l'incrocio dove è stata girata una delle più famose scene di "Un sacco bello" di Verdone è stata questione di un attimo...Cosa volete, noi cinefili siamo fatti così...
Porta Settimiana - Roma 

In tutti questi anni ho avuto la fortuna di fare diversi viaggi, sia in Italia che all'estero e ogni volta che sono passato in un posto dove è stato girato un film (o una serie tv), la mia mente si accendeva come un flipper, con tanto di rumore delle palline metalliche che colpiscono i vari bersagli (bing, bong).
Provate a immaginare come possano essere state le mie vacanze negli Stati Uniti...Cresciuto con film e telefilm (come si chiamavano una volta) ambientati a New York, Los Angeles, San Francisco, nel deserto dell'Arizona o tra i monti dello Utah, vedere tutti quei posti dal vivo è stata un'emozione stupenda e da incallito cinefilo lo è stato ancora di più...
Solo per New York la lista di film che mi passavano davanti agli occhi era infinità: da "Manhattan" a "1997 Fuga da New York", da "Rosemary's Baby" a "C'era una volta in America", da "Colazione da Tiffany" a "King Kong"...Insomma chi più ne ha più ne metta..

Brooklyn Bridge
Caserma Pompieri a Tribeca 

.Invece passeggiando per Ocean Drive rivedevo Tony Montana con il suo mitra, ma anche una ragazza bionda chiamata "Zucchero" e il suo ukulele.
Anche a Los Angeles i film che passano per la mente sono molti, nonostante come città in se sia meno caratteristica rispetto a New York, ad esempio girando tra i negozi di Rodeo Drive è impossibile non pensare a "Pretty Woman", o vedendo le lussuose ville sentire l'inconfondibile risata di Eddie Murphy in "Beverly Hills Cop", o ancora, guidando tra le curve di Mulholland Drive rivedere le immagini dell'omonimo film di David Lynch. Ma Los Angeles è soprattutto Hollywood con la sua "Walk of fame"


Hollywood



Death Valley

E poi attraversando il deserto californiano passando per la Death Valley eccoci ad ascoltare i Pink Floyd sul finale di Zabriskie Point, passando per Las Vegas, dove i film da nominare sono pressoché infiniti per arrivare nella Monument Valley in cui John Ford ha ambientato molti dei suoi film, uno su tutti "Ombre rosse", ma anche come non ricordare Forrest Gump che si ferma dopo aver attraversato a piedi l'intera nazione dicendo: "Sono un po' stanchino".

Monument Valley



Naturalmente anche passare, seppur per brevi tratti, per la Route 66 è stato emozionante...Anche in questo caso, il film ambientati nella strada che ha ispirato tanti "on the road" sono impossibili da ricordare tutti...Il più famoso è forse "Easy Rider"
E infine San Francisco con il Golden Gate che faceva da sfondo ad una famosa scena di "La donna che visse due volte" (ma anche di numerosi altri film), al quartiere cinese dove Jack Burton si destreggia tra ninja e magie orientali in "Grosso guaio a Chinatown"

Golden Gate - San Francisco


Questo è solo una breve excursus di parte delle mie vacanze americane, ma come ogni buon cinefilo, ogni volta che visito un posto che è stato soggetto di riprese cinematografiche, la mia mente scatta e rivivo scene e dialoghi e godo come un riccio perché come dicevo per me il cinema è molto più di una sola passione.

3 commenti:

  1. Beato Te che hai avuto la possibilità di viaggiare e immedesimarti nei scenari di tanti film , io purtroppo per vari motivi non ho avuto questa fortuna , in compenso ho una fantasia molto accesa che mi ha salvato da tanti rimpianti, in fondo E. Salgari ha scritto Sandokan e descritto l India senza mai muoversi da casa...ciao e complimenti del tuo blog...a quando il prossimo racconto ?

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    1. La fantasia è un'arma potentissima e un'ottima amica, mi ha aiutato spesso in passato e anche tutt'ora...Sto lavorando a qualche nuovo racconto, nel frattempo ne posterò ancora di quelli vecchi...
      Grazie per i complimenti, Mario...

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  2. Eh già, anche l'anno scorso in Messico ero attento a vedere se ci fosse Banderas (non quello che parla con le galline) con la chitarra e il fucile nella custodia...

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