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sabato 17 febbraio 2018

Le sigle di ieri, per me le migliori...




Qualche settimana fa, chiacchierando con la mia fidanzata, si discuteva su quali fossero le sigle dei cartoni animati migliori. Lei, più giovane di me di una dozzina d'anni, preferisce quelle della sua giovinezza, mentre io quelle della mia.
Si, va bene, anche quando ero bambino io, sono state prodotte sigle bruttine, come ne sono state fatte di belle anche ora che sono adulto, ma generalmente parlando sono sempre convinto che quelle scritte tra gli anni 70 e gli anni 80 siano decisamente migliori e questo perché una volta c'era quel piccolo oggetto che risponde al nome di quarantacinque giri che doveva vendere più copie possibile e per questo venivano chiamati fior fiori di musicisti per scriverle e interpretarle.



Da piccolo ne avevo una montagna di questi dischi, poi una volta, pensando che cominciassi a essere troppo grande, mia mamma li regalò tutti, ma ancora li ricordo con affetto.
Proverò ora a esaminare alcune di queste sigle e dico proverò perché musicalmente sono abbastanza ignorante, dunque non sarei in grado di usare termini tecnici o precisi, ma vedremo di capirci comunque e se farò qualche sbaglio o imprecisione, sarò lieto di essere corretto.
Ma ora cominciamo:


Questa è la sigla de: "Astro robot contatto ypislon" e la prima cosa che salta all'orecchio è la base ritmica...E' una figata pazzesca ed è di una carica energetica più unica che rara...Del resto dietro alla musica e al testo c'è un tizio che risponde al nome di Vince Tempera...e scusate se è poco...

E sempre il maestro Tempera ha scritto quest'altra sigla:





A meno che non abbia l'orecchio del tutto fuso, qui c'è una base blues...Oh...Un blues come sigla di un cartone animato...ma quando mai oggi?


Ora inserirò un paio di sigle dei mitici "Cavalieri del re", autori tra l'altro della sigla originale di "Lady Oscar" che però non sarò tra quelle prese in considerazione qui di seguito.


In questa sigla si parte con un coro che ricorda quelli delle tribù africane e poi c'è quella stupenda voce femminile, potente, ma delicata che fa invidia a tante voci più "importanti"


A farla da padrone qui è il testo: dolce, poetico, malinconico e addirittura potrebbe essere decontestualizzata dal cartone animato per essere dedicata direttamente al romanzo di De Amicis.


Ne "La ballata di Fiorellino" la base sembra addirittura un valzer e l'arrangiamento è sostenuto da un piano hawaiano e una batteria synth

Altra sigla che spacca è quella di "Blue Noah"


Partiamo col dire che il paroliere qui è Franco Migliacci, uno che ha scritto cose come "Nel blu dipinto di blu", "C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones", "Ma che freddo fa" e moltissime altre canzoni che fanno parte della storia musicale italiana.
Poi c'è la base musicale, scritta da Douglas Meakin, leader dei Superobots che hanno cantato tante altre sigle. Mica male l'uso delle chitarre no?

Potrei andare avanti quasi all'infinito, in quegli anni ce n'erano di sigle pazzesche alcune delle quali le preferisco a quelle che ho qui inserito, ma ho cercato di pescare di qua e di là, in modo da mostrare la varietà di stili e che venivano usati.

Concludo con un'ultima sigla, scritta e cantata sempre da un cantautore, forse non tra i più celebri, ma che ha avuto un bel po' di successo; Nico Fidenco.
Ascoltate ancora una volta le parole, perché ancora una volta, in alcuni passaggi, si può quasi parlare di poesia.



Ah, no un'attimo...dimenticavo una alle quali sono più legato, anche perché il cartone animato in sé era stupendo:



E ora ho concluso davvero e lascio a voi la parola...