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venerdì 25 maggio 2018

La prima volta non si scorda mai

Ah...la prima volta, tutti abbiamo avuto una prima volta e non sto parlando per forza di sesso (quella la tengo per me e il mio personalissimo imbarazzo), ma posso raccontare di tante altre prime volte...Se poi volete potete accodarvi e dirmi le vostre, come in un tag, solo che io non taggherò nessuno.
Ora cominciamo:

Il mio primo libro: Beh immagino di aver letto qualche libro per bambini (anche se già a due anni sfogliavo, fingendo di leggerli, libri "normali", - ci sono foto a testimoniarlo -), di quelli grandi pieni di figure e con poche parole scritte in caratteri enormi, ma il primo vero libro, che ricordo di aver letto completamente è stato "Cuore" di De Amicis. Avevo circa 9/10 anni e fu una lettura che amai subito.




La mia prima gita scolastica: Anche qui ce ne sarebbero molte, ma se escludiamo tutte quelle di una sola giornata (Verona, Trieste, Foci del Po', Il Museo dell'Aria...), la prima gita in cui abbiamo passato la notte fuori è stata a Siena e al Parco dell'Uccellina (in Maremma), in seconda media. E' stato un mezzo disastro; nel senso che io mi ero portato un'unico borsone, sia per i vestiti che per la roba da mangiare, quando tutti gli altri ne avevano giustamente uno per i viveri e uno per i cambi di vestiario...mi sono dovuto scorrazzare di giro un borsone più grande di me, salvo poi essere aiutato da uno dei professori che si era intenerito nel vedermi piegato sotto il peso di tanta roba. I miei compagni mi presero un bel po' in giro...Però alla fine mi divertii, se non altro perché era la prima notte che passavo lontano da casa, senza genitori o altri parenti...

Il mio primo cd: Come altri strumenti tecnologici, anche il lettore per cd, arrivo in casa nostra relativamente tardi; passai così dallo stereo portatile a cassette (per lo più doppiate) ad un compatto Aiwa (se non ricordo male) e quando lo portammo a casa, mio fratello mi lasciò scegliere il primo cd che per qualche tempo, fu l'unico a girare nel lettore. Si trattava di "Live Magic" dei Queen. Bello, per carità,  adoravo già i Queen, ma certamente non il miglior album della band di Freddie Mercury. Però al momento ne ero entusiasta.

La prima volta al cinema: I miei genitori, pur amando i film, non erano degli appassionati di cinema; inoltre economicamente non eravamo proprio benestanti e portare al cinema due bambini è sempre stato costoso, per cui per tutta l'infanzia andammo a vedere solo uno o due film. Però il primo fu un gran bel film: "E.T. - L'extraterrestre"; avevo circa sette anni e mi divertii molto. Mio fratello un po' meno dato che si spaventò da morire assieme a Drew Barrymore, quando questa scopre il piccolo alieno in camera di Elliot



La prima volta al cinema con gli amici: Qui ho qualche dubbio, ma dopo un'attenta e ponderata riflessione, la scelta ricade tra due film, usciti nel 1988, nessuno dei due memorabile, ma da appassionato di cinema uno di questi è una macchia che mi porterò per sempre addosso: "Mia moglie è una bestia". Non so nemmeno perché accettai di andare a vedere questo filmaccio....certo dovevo ancora formare i miei gusti, ma quella volta caddi veramente in basso...
L'alternativa è che il primo film sia stato "Rambo III", anche in questo caso non un film memorabile, anzi, ma per lo meno sarebbe stato meno osceno della pellicola di Boldi.

La prima volta in aereo: E' stato quando sono andato a trovare i miei parenti in Francia, vicino a Parigi, nel 2003 se non sbaglio. Sinceramente non ho molti ricordi di quel viaggio in aereo, il che è strano se si considerano tutte le mie stupide paure (sarò in grado di trovare il gate giusto? E se non trovo più la valigia?...) e che ero praticamente da solo. Sicuramente ero emozionato, ma più di questo non ricordo.

Il mio primo dvd: Anche questo arrivò molto tempo prima che avessi il lettore, per cui lo guardai e riguardai al pc, un po' come faccio ora del resto, dato che i film me li guardo al lavoro, ma tornando a noi, il titolo in questione è "Un lupo mannaro americano a Londra". Dopo di che ne arrivarono molti altri, fino ad arrivare al migliaio di dvd che ho ora (ma fosse per me sarebbero molti di più).




La prima volta allo stadio: Di quell'occasione, ne ho già parlato ampiamente QUI. Fu per il derby di serie B, Padova-Venezia: naturalmente io ero tra i tifosi biancoscudati...

La prima volta all'estero: Escludendo, naturalmente, quando andammo a San Marino o in Vaticano, la prima volta che uscii dall'Italia, fu quando, con la scuola facemmo lo scambio culturale con dei ragazzi francesi. Fu molto emozionante perché per buona parte della giornata, ognuno di noi era da solo con la famiglia che lo ospitava e dovevamo per forza comunicare in francese. Ricordo che nonostante qualche difficoltà alla fine me la cavai più che egregiamente. Anche il viaggio fu qualcosa di allucinante, dato che la scuola con cui facemmo lo scambio era a Brest, sulla punta estrema della Bretagna e noi ci arrivammo in due giorni di autobus...

La mia prima birra: Ho qualche vago ricordo di una bella e schiumosa bionda ad un tavolo della pizzeria "La Lanterna", dove si andava sempre per le cene delle medie, ma dubito che a quell'età avessi già iniziato a bere birra. Probabilmente è stato qualche anno più tardi, in una delle domeniche sera che concludevano il weekend della nostra compagnia...Anche perché una volta non mi piaceva la birra, avendo assaggiato solo quella in lattina da supermercato. Poi però mi capitò di assaporarne una uscita fresca da una spina e lì il gusto fu tutta un'altra cosa...ancora meglio andò quando scoprii la birra rossa...



Il mio primo concerto: Non ricordo in che anno fu, ma sicuramente fu un concerto di Francesco De Gregori a Treviso. Ci andai con mio cugino e arrivammo li abbastanza presto, con la speranza di riuscire a intercettare il Principe al suo arrivo, prima che entrasse al Palasport; ci andò male, ma poi trovammo posto sul parterre quasi in prima fila e ci divertimmo un sacco.

La prima vacanza da solo: Ufficialmente sarebbe quella volta che andai a trovare i parenti in Francia, ma anche se mi divertii e vidi cose molto interessanti, comunque ero in famiglia e la sera, essendo loro non più giovanissimi, la passavamo in casa a guardare la tv. Per cui la prima vera vacanza da solo fu quando nel 2007 andai  trovare la mia amica Claudia a La Spezia.
Con Claudia ci eravamo conosciuti in un forum di cinema e dopo molte chiacchiere in chat, nacque una bella amicizia. Non avendo nulla in programma per quell'estate mi organizzai per andarla a trovare. Ho passato una bellissima settimana, in giro per il levante ligure a visitare bei luoghi e in magnifica compagnia (ah per se ve lo chiedeste, no, non c'è stato nulla tra me e la mia ospite).

Il primo giorno di scuola: Anche qui i ricordi sono molto vaghi, ricordo la classe in fondo al corridoio e che probabilmente arrivai con un po' di ritardo, ricordo tutte queste facce nuove, che in parte mi spaventavano e in parte incuriosivano. Ricordo la cartella blu in cartone, il grembiule nero con il fiocco azzurro...Ma poi non ricordo altro, ormai è passato troppo tempo...


Per chi volesse saperlo, io sono il terzo da destra seduto in prima fila

Come dicevo se il post piace e qualcuno volesse prendere spunto per raccontare le sue prime volte, che possono essere altre da quelle che ho messo io, ben venga; tuttavia io non nominerò nessuno, ma starò qui a osservarvi...

lunedì 14 dicembre 2015

Le dieci peggiori frasi da sentirsi dire

Questo post ha un intento ironico; cercare di sorridere su situazioni difficili o quanto meno imbarazzanti, perciò non prendetelo troppo sul serio, cercate piuttosto di vedere il lato satirico della cosa.
Naturalmente, nell'elencare le dieci peggiori frasi che ci possa sentir dire, ho tralasciato veri problemi, sui quali non è bello scherzare.
La classifica è in ordine inverso, cioè dalla frase meno "brutta" per finire con la più "cattiva":

10. "Le faremo sapere..." (Quante volte ce la siamo sentita dire...ad un colloquio di lavoro, ad provino per uno spettacolo, all'audizione per entrare in una band...Oramai non ci si fa più caso, ma tutti sappiamo che il novanta per cento delle volta che ci viene detta, poi la risposta sarà sempre negativa.)

09. "Patente e libretto, prego!" (Magari poi non succede nulla, ma tu nel tuo sai già che se hai trovato il poliziotto stronzo, il carabiniere fiscale o il vigile che vuole rimpinguare le casse del comune, non hai scampo, basta una lampadina leggermente bruciacchiata o lo specchietto inclinato male per assicurarti una multa e la detrazione dei punti patente.)

08. "Serve la fattura?" (Che a dirtela sia il meccanico, l'idraulico o il dentista poco cambia, Tu sai già che il prezzo dell'operazione sarà da debito pubblico. Di qui il dilemma morale se essere partecipe di una truffa, che farebbe felice li tuo creditore; dilemma che di solito dura meno di un battito di ciglia. Nonostante ciò, lo sconto che ti verrà offerto non eviterà di farti piangere quando aprirai il portafoglio.)

07. "E' finita la carta igienica..." (Tu sei lì, seduto tranquillamente, hai appena finito di liberarti dei residui delle cene di Natale, Santo Stefano e Capodanno, dopo aver completato le parole crociate a schema libero difficili della Settimana Enigmistica e cerchi il rotolo nel suo supporto, ma la mano non afferra niente. Dopo un secondo di panico chiedi aiuto ai tuoi famigliari, ma loro ti urlano che l'oggetto del desiderio è al momento esaurito. A quel punto non ti resta che decidere se sporcarti la mano, le mutande, o intasare lo scarico con le pagine del Quesito con la Susi.)

06. "Cielo, mio marito" (La frase può essere coniugata anche al femminile, e può sembrare uno sketch da cinepanettone di Boldi e De Sica, ma trovarsi in questa situazione è tutt'altro che divertente; anche se pure i cinepanettoni non lo sono. Dover fuggire da una situazione compromettente e potenzialmente dannosa per i vostri connotati, vi farà rimpiangere le partite a calcetto con gli amici con temperature siberiane.)

05. "Hai una matita in tasca?" (Anche questa può sembrare una pessima battuta da commedia studentesca, ma in realtà è in grado di ferire l'orgoglio di qualsiasi maschio dai dodici anni in su.
Qualsiasi siano le dimensioni reali dell'attrezzo, per il suo proprietario sarà sempre lungo e grosso e paragonarlo ad un mezzo lapis è ferire la virilità del soggetto in questione. Piuttosto ditegli che la sua squadra del cuore fa schifo.)

04. "Era l'ultima birra." (Finalmente è sabato sera, dopo una settimana lavorativa in cui il vostro capo vi ha fatto fare gli straordinari sugli straordinari, e un pomeriggio passato in giro per negozio con la vostra compagna, che sì è provata dozzine di vestiti e un numero infinito di paia di scarpe, ecco ora è il vostro momento; seduti in mutande in poltrona a guardare la partita o il vostro film di Van Damme preferito, sorseggiate dell'ottima birra ghiacciata, ma quando vi alzate per prenderne un'altra, ecco che lei vi stronca ricordandovi che quella era l'ultima.)

03. "Occupato!" (C'è poco da fare, quando scappa, scappa, ma ci sono momenti in cui trovare un bagno è di vitale importanza e se lo trovi occupato inizia una sofferenza degna del peggiore dei gironi infernali. Non è come quando sei bambino, che se anche la fai in un angolo al massimo ti prendi uno scappellotto; se provi a farlo da adulto rischi una denuncia per atti osceni, per cui ti ritrovi a fare la danza della pioggia, sperando che la pioggia non sia quella nei tuoi pantaloni. Se poi quello che ti scappa è roba grossa, è meglio che fai testamento.)

02. "Il codice non è valido." (Se la frase proviene da uno sportello bancomat dopo il terzo tentativo di inserire il codice di sicurezza che non ricordi perché l'hai scelto più complicato della successione di Fibonacci per renderlo impossibile da identificare da eventuali rapinatori, allora improperi ed eresie fioccheranno come multe in un giorno di mercato. E se pure il prete ti sentisse, capendo il problema si unirebbe a te nell'inventare nuove imprecazioni.)

01. "Dobbiamo parlare..." (In qualsiasi delle sue varianti, quando un uomo si sente dire questa frase dalla sua donna, sa che non c'è più niente da fare. Colpevole? Innocente? Non cambia nulla. Sei sempre stato bravo, romantico, gentile, rispettoso? Non cambia nulla. Quando lei ti dice quella frase si è già messa in testa che qualcosa non va, per cui, se va bene, ti devi sorbire una serie di idee per ravvivare il vostro rapporto, se va male è finita, sei storia. E anche se ti tappi le orecchie per non sentire quell'orribile frasi, ormai sarà troppo tardi. Lei ha deciso.)


martedì 2 giugno 2015

Meglio soli che...

Qualche tempo fa, per una situazione come quella di sabato, probabilmente me la sarei presa parecchio e mi sarei visibilmente lamentato, ma ormai ho imparato che non serve a nulla arrabbiarsi per queste cose e che alla fine ognuno agisce per quello che crede meglio.
La settimana precedente ho mandato un messaggio agli amici, per una serie di incomprensioni non ci siamo trovati e così ho passato il pomeriggio e la serata al cinema da solo; sabato non ho chiamato nessuno, ne mandato alcun messaggio...non posso andare sempre io in cerca degli altri, ho anch'io il mio orgoglio, per cui senza alcuna polemica o rancore, ho passato l'ennesima giornata in solitudine. Stavolta però non avevo intenzione di passare tutto il tempo al chiuso, anche perché era una bella giornata dopo diverse giorni di pioggia, per cui, armato della macchina fotografica, mi sono fatto un giro per il centro di Padova.
Ho cercato qualche scorcio da fotografare, ho camminato un bel po' e ho respirato dell'aria estiva.
Dopo un po' però, ho cominciato a sentirmi avvilito, perché ero da solo, mentre in giro era pieno di gruppi di amici, famiglie, e coppie di fidanzati; sicuramente ci sarà stata altra gente sola, ma in quel momento i miei occhi vedevano quello che volevano...Dopo aver condiviso la mia solitudine su facebook, qualche amico mi ha aiutato a risollevare il morale, e ho ricevuto un invito per una birra, da uno di loro che ha un bar li in centro (non prima di aver preso uno spritz naturalmente). Dopo qualche chiacchiera e un paio di birre, ho lasciato l'amico ai suoi affari e ho cercato un posto per cenare.
Ho trovato posto in un ristorantino in un affollata Piazza dei Signori e nonostante non ci fosse nessuno a farmi compagnia, la città illuminata di notte, i bambini sorridenti che giocavano in piazza e una simpatica coppia di australiani con cui ho conversato un po', mi hanno rimesso di buon umore.
Io non sto bene da solo, ma sono in grado di starci e non ho più intenzione di aspettare nessuno, mi scuserete però se in un momento di sconforto mi sfogherò in qualche maniera.
Detto questo, tanti saluti e amici come sempre.