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martedì 9 settembre 2025

Notte Horror 2025: Supermarket Horror (1986)

 



L'estate sta finendo e un anno se ne va, sto diventando grande, lo sai che non mi va... Si la premessa non è delle più originali, ma tant'è e dunque, come da diversi anni a questa parte, eccomi a chiudere la "Notte Horror Blogger Edition"L'anno scorso (ormai mi trovo a scrivere quasi esclusivamente solo per questo), parlando di quella piccola perla che è "Ballata Macabra", avevo un po' tradito lo spirito dell'iniziativa che vorrebbe che si parlasse sì di film horror, sì del periodo compreso tra gli anni 70 e gli anni 80, ma anche che fosse una tamarrata per cui quest'anno dopo un'attenta (ma quando mai...) ricerca, sono incappato in questa pellicola che certamente calza a pennello per la definizione "cafonata".



"Ahhh Un robot per le pulizie mi sta inseguendo..."


L'opera di cui vi sto per parlare è: "Supermarket Horror"Il film è un fanta-horror del 1986 da quel gran mestierante di Jim Wynorski, autore di più di settanta film, per lo più horror, thriller ed erotici, alcuni dei quali passati anche per le sale cinematografiche, mentre gli altri direttamente per il circuito direct-to-video.
Quando mi sono approcciato a vedere il film, pensavo raccontasse del classico serial killer, nascosto tra il reparto scatolame e quello detersivi che si divertisse a far fuori ignari commessi e spaventati clienti. Niente di tutto questo: in realtà racconta di un gruppo di ragazzi rimasti chiusi nel centro commerciale dove lavorano per dare una festa e che vengono assediati da tre robot addetti alla sicurezza dei negozi.

"Ehi, ma voi non siete quegli stramaledetti Gremlins..."


"Supermarket horror" ("Chopping Mall" in originale) è un tipico prodotto degli anni 80, a partire dai protagonisti, vestiti e pettinati, come solo in quel periodo poteva piacere, passando per l'ambientazione, le scene di sesso e di nudo, seppure in questo caso piuttosto blande, fino ad arrivare al nemico di turno che in questo caso sono tre robot che sembrano l'incrocio tra Numero 5 di "Corto Circuito", uscito quello stesso anno e il robottino amichevole del telefilm "Riptide". Insomma tutto in questo film "eighties!"

Tornando ai protagonisti, di otto, solo quattro di loro hanno un minimo di caratterizzazione, anche se pure questa molto stereotipata; c'è infatti il tipico mascellone belloccio, sempre con la chewin-gum in bocca; la bellona disinibita; il giovane nerd imbranato e la ragazza timida che sarà quella che salverà la situazione (ops, ho fatto uno spoiler...).
Tutto insieme il gruppo, anche grazie a dialoghi di incredibile banalità, raggiunge livelli di simpatia di una rettoscopia.
Tenete però la pagina dei protagonisti aperta che più tardi ci tornerò.

"Questa è un entrata di scena più epica del T-800"


Uno degli aspetti migliori del film è allo stesso tempo uno dei difetti che gli si ritorce contro: la pellicola, infatti, viaggia su buoni livelli di tensione per tutta la sua durata, quasi senza cali, ma proprio per questo non ci sono colpi di scena, né picchi che alzino il ritmo dando quel qualcosa in più.
Per quanto riguarda gli effetti speciali è meglio soprassedere, probabilmente troppo dozzinali anche per un film dell'epoca.
Eppure, nonostante questi e a molti altri difetti (errori grossolani come pistole a tamburo che sparano ben più dei sei colpi di cui sono dotate o i laser dei robot che mancano clamorosamente il bersaglio a pochi metri da loro e così via...), il film non si può dire che non sia piacevole e ha un suo perché con il suo spirito anni 80 e sicuramente se lo beccassi in tv in una noiosa serata estiva, lo guarderei volentieri, magari sorseggiando una birra fresca, sempre consapevole cosa ho davanti.


"Oh, e la scena più splatter ce la siamo tolta dai piedi..."

Come promesso torniamo a parlare un attimo degli attori: una delle protagoniste (una di quelle che urlano di più e che ti fanno tifare per i robot) è Barbara Crampton, interprete di diversi film horror, tra cui "Re-Animator", di cui ha qui parlato, Solaris, lo scorso 22 luglio.
Inoltre, nel piccolo ruolo di un inserviente delle pulizie, compare il mai dimenticato Dick Miller, pupillo di Roger Corman (e John Dante) qui nelle vesti di produttore esecutivo qui omaggiato anche nella scena in cui Ferdy e Allison guardano in tv "L'attacco dei granchi giganti" diretto proprio dal regista di Detroit.


Bene, sperando di aver chiudo in maniera degna anche questa stagione di "Notte Horror" non mi resta che salutarvi e darvi l'arrivederci a l'anno prossimo. Buoni incubi e buon autunno a tutti, 


















martedì 23 agosto 2016

Piranha (1978)

Sto scrivendo questo post durante un tranquillo turno al lavoro, in una calda notte estiva. Notti estive, che quando ero ragazzino volevano dire "Notte Horror". C'è da dire che per parecchio tempo avevo paura di questo genere cinematografico e me ne sono tenuto ben lontano, poi però le cose sono cambiate e quando Italia 1 ha cominciato, prima con Zio Tibia, e poi con "Notte Horror", a terrorizzare le nostre serate, non mi perdevo un film.
Questo è dunque il mio esordio da blogger, per l'evento che già da qualche anno vuole ricordare proprio quella rubrica televisiva e per farlo ho scelto un cult di fine anni 70 di un grande maestro del genere...




Dopo l'enorme successo de "Lo squalo" di Steven Spielberg, i film su animali assassini sono spuntati come i funghi; dai topi, agli alligatori, passando per orsi, api e persino conigli, ma quello che, forse è il migliore di tutti, è proprio "Piranha" di Joe Dante.
Il film, prodotto dal grande Roger Corman, è un thriller-horror/commedy a bassissimo costo e fin da subito si capisce che "Lo squalo" è sia fonte di ispirazione, ma anche opera da omaggiare e parodiare.
Nel prologo, vediamo dunque, una coppia che in cerca di un posto dove piantare la tenda per la notte, valica una recinzione con tanto di cartello di divieto dell'esercito e finisce con il fare il bagno in una piscina, presumibilmente abbandonata, mal ne coglierà ad entrambi, in quanto verranno attaccati da qualche creatura ospitata in quelle acque.



Qualche giorno dopo, sulle tracce dei due ragazzi, si mettono Maggie McKewon, investigatrice privata (interpretata dall'ex playmate Heather Menzies-Urich), che all'inizio vediamo giocare con un videogame che si chiama "Jaws" (vi dice nulla?), e lo scorbutico Paul Grogan (Bradford Dillman), che ha il vizio di alzare il gomito. Le loro indagini porteranno i due proprio alla piscina, che decideranno di svuotare per scoprire cosa c'è nel fondo. E in questo momento che appare lo scienziato Robert Hoak (intepretato da Kevin McCarty, noto soprattutto per il ruolo da protagonista in quell'immenso capolavoro che è "L'invasione degli ultracorpi". ma apparso in numerosi film e telefilm e che ha collaborato spesso con Dante) che rivelerà loro che la vasca era piena di piranha geneticamente modificati dall'esercito, per usarli nella guerra in Vietnam e che svuotando la piscina li hanno liberati nel vicino fiume. I due protagonisti tenteranno di avvertire la polizia, per trovare il modo di fermare i feroci pesci, prima che questi possano fare una strage e raggiungere il mare; ma le loro parole rimarranno inascoltate, anche a causa degli sporchi interessi di alcuni politici, mettendo in pericolo chiunque si avvicini al fiume.



"Piranha" è il primo vero successo di Joe Dante, e già in questa pellicola si notano diversi elementi che contraddistinguono quasi tutta la sua filmografia futura. come i mostricciatoli in stop motion, nel laboratorio del dottor Hoak, che paiono essere il prototipo di quei Gremlins che qualche anno più tardi faranno la fortuna del regista. oppure la sua critica verso l'autorità (in questo caso politica e militare), nascosta sotto forma di pungente ironia, o ancora quell'inventiva che permetteva al regista di fare ottimi film con budget ridotti.
Il film, pur avendo quasi quarant'anni, continua a tenere lo spettatore con incollato alla poltrona, grazie anche all'espediente di mostrare i pericolosi pesci un po' alla volta e alle belle musiche di Pino Donaggio.
Al regista non manca una certa dose di cattiveria mostrando i piranha che attaccano un gruppo di bambini al campeggio estivo.



Gli effetti speciali, seppur datati, non compromettono la visione del film, anzi ne conferiscono un aspetto vintage, che continua ad affascinare i molti fan della pellicola e del regista.
Altro importante cameo, è quello di  Barbara Steele, una delle maggiori icone del cinema horror e musa di registi quali Mario Bava, Riccardo Freda e lo stesso Roger Corman.
Insomma, "Piranha" continua a essere, anche dopo tanto tempo, uno dei migliori esempi di come si possa girare un b-movie e fare un film intelligente e di successo.
Nel 1981 fu girato un sequel intitolato "Piranha paura", che vedeva al suo esordio con un lungometraggio un  tale di nome James Cameron.