Quando si parla di cartoni animati tristi quasi tutti tirano fuori i soliti tioli: "Le avventure di Remì", "Anna dai capelli rossi", "Peline Story" e così via, ma a differenza di quello che andrò ora a raccontarvi, questi anime sembrano un carnevale brasiliano, poiché hanno tutti, bene o male, almeno un happy end, cosa che il seguente cartone non ha.
"Nello e Patrasche" è un anime del 1992, prodotto dalla Tokyo Movie Shinsha, basata sul romanzo "Il cane delle Fiandre" di Maria Louise Ramé, in arte Ouida.
Dotato di un grande talento per il disegno e la pittura, Nello desidererebbe vedere l'opera di Rubens, per il quale il ragazzo prova grande ammirazione, esposta nella chiesa in città, ma visitabile solo a pagamento.
Nello ripone quasi tutte le speranze per una vita migliore in una gara di disegno ad Anversa, ma la giuria decreta un altro vincitore, sicuramente meno meritevole, ma figlio di un personaggio importante della città. Poco dopo muore il nonno del bambino, che affranto e senza più una casa, vagherà nella gelida notte invernale in cerca di un rifugio, che troverà proprio nella chiesa in cui sono esposte le opere di Rubes (La discesa dalla Croce e L'erezione della Croce). Felice per aver esaudito il suo desiderio, Nello morirà assieme al suo cane, a causa del grande freddo e verranno ritrovati, solo il mattino seguente, abbracciati.
L'anime è stato trasmesso per la prima volta in Italia nel 1994 su Telemontecarlo, in seguito riproposta sullo stesso canale, all'interno del programma "Zap Zap" e poi ritrasmessa con un nuovo doppiaggio da Rai 2 nel 2006 con il titolo "Il mio amico Patrasche"
Io l'ho visto la prima volta diversi anni fa e a conquistarmi furono inizialmente, proprio i bellissimi disegni e poi un po' alla volta mi sono fatto prendere anche dalla storia.
Nel corso della storia, Nello incontrerà mille difficoltà e sarà vittime della cattiveria di molta gente che incontra, soprattutto da parte di adulti, cosa tipica di romanzi di fine ottocento, ma come dicevo all'inizio, a differenze di molti di altri, in questo caso, non c'è happy end; infatti anche il protagonista troverà la morte, che probabilmente si sarà liberato di tante sofferenze e avrà, per lo meno, realizzato il sogno di vedere i quadri che tanto desiderava vedere, ma sicuramente non si può parlare di motivazioni consolatorie per un finale così drammatico. Ricordo che quando lo vidi la prima volta ci rimasi molto male, sperando che magari fosse solo un sogno o una morte apparente, ma così non fu.
Ad ogni modo lo considero un anime molto bello, adatto soprattutto a chi ama le storie drammatiche e con disegni semplicemente splendidi, dunque armatevi di una scatola o due di kleenex e dagli una possibilità.