Visualizzazione post con etichetta Vendetta. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Vendetta. Mostra tutti i post

lunedì 15 aprile 2019

I telefilm dimenticati (3) - I giustizieri della notte

Dopo molto tempo torno a parlare dei telefilm dimenticati e questa volta la scelta è caduta su una serie tv che, come "Due onesti fuorilegge" di cui ho già parlato, pur avendo qualche estimatore, qui da noi ha avuto scarso successo, per cui trovare informazioni in italiano, che non siano quelle riguardanti cast e trama, è praticamente impossibile, così come trovare filmati provenienti dalle nostre emittenti.
Il telefilm di cui sto parlando è "I giustizieri della notte" conosciuta anche come "Giustizia oscura".



Giunta in Italia nel 1995 e trasmessa su Rai 2, la serie composta da tre stagioni, è stata trasmessa per la prima volta negli usa nel 1991 sulla CBS
La trama vede come protagonista il giudice Nicholas Marshall, già procuratore distrettuale, che perde tutta la sua fiducia nei confronti del sistema legislativo quando, un criminale uccide sua moglie e sua figlia, ma che a causa di alcuni cavilli legali sarà rilasciato. A questo punto Marshall decide di fare giustizia a suo modo, diventando un vigilante notturno, che a bordo della sua moto e con l'aiuto di alcuni delinquenti di poco conto, farà incriminare quei criminali sfuggiti alla giustizia grazie a scappatoie legali.




La prima stagione è stata girata a Barcellona in Spagna, ma a causa dei vincoli di budget dovuti ai giochi olimpici del 1992, la seconda e la terza stagione sono state girate a Los Angeles.
Ciò ha comportato anche alcuni cambiamenti nel cast, tra cui proprio il protagonista, che dopo la prima stagione in cui era interpretato da Ramy Zada è stato in seguito da Bruce Abbott.



In realtà anch'io ho vaghi ricordi di questa serie; sicuramente ne ho visto qualche episodio e per quel che ne ricordo mi piaceva abbastanza, ma non era nemmeno nulla di speciale, abbastanza simile ad altri telefilm di quel periodo senza però di raggiungere lo stesso successo commerciale.
Va però ricordato che nella serie, compare in un paio di episodi l'attrice canadese Carrie-Anne Moss, futura Trinity nella saga di Matrix.

Fonte Wikipedia

venerdì 31 agosto 2018

I cartoni dimenticati (1) - L'invincibile ninja Kamui



L'invincibile Ninja Kamui è un anime del genere shōnen, cioè quei manga o anime, per lo più d'azione, in cui il protagonista deve superare una serie di prove per poi arrivare al raggiungimento dell'obiettivo finale.
Il cartone è tratto dal manga Kamui Gaiden di Sampei Shirato, autore tra l'altro anche di Sasuke il piccolo ninja e narra le vicende di Kamui, un ninja del periodo Edo, che dopo aver deciso di abbandonare il clan che lo aveva cresciuto, facendolo diventare un killer professionista, diviene un nukenin, cioè un ninja disertore. Condannato, per questo, a morte dal suo stesso ex clan, Kamui dovrà cercare di sopravvivere ai vari sicari che gli vengono mandati contro.




L'anime, uscito in patria nel 1969 fu trasmesso per la prima volta in Italia nel 1982 su Rete 4, quando ancora il Moige non rompeva le scatole con censura e buonismo, per cui siamo riusciti a vederlo in tutta la sua crudezza e violenza, tipici di quel tipo di anime e nello stile di Shirato.
L'autore infatti, predilige le storie di ninja, ma a differenza di quelle di maggior successo, in cui i protagonisti fanno uso di abilità magiche al limite del sovrannaturale, qui è tutto più realistico, seppure con qualche licenza propria delle storie di fantasia e racconta con accuratezza storica, le vicende del Giappone medioevale, spesso come metafora del mondo contemporaneo.




Come già detto, l'anime aveva un'ambientazione cupa, specchio della miseria e povertà di quel periodo storico. Inoltre, una delle caratteristiche che rendevano interessante questa serie animata era l'evoluzione (o involuzione) del protagonista, che con in passare del tempo, diventa sempre più paranoico ed è pronto ad uccidere anche donne e bambini, per paura che possano essere killer mandati a farlo fuori.




L'intera opera si svolge il soli 26 episodi e nel 2009 ne è stata fatta una trasposizione live action.
I miei ricordi sono piuttosto vaghi, avendo avuti pochi passaggi televisivi, ma ricordo che era una serie che mi piaceva parecchio, proprio per essere storicamente curata e con una violenza ben contestualizzata e perciò priva di censure. 




Dubito che oggi, data la crudezza di alcune scene e della storia in generale, troverebbe spazio nella tv commerciale (forse giusto in qualche canale specializzato su Sky) ed è un vero peccato, perché è sicuramente un anime che merita di essere visto più volte e che personalmente, ritengo valga molto più di un qualsiasi Naruto (che comunque non disprezzo).

Fonte Wikipedia

martedì 22 agosto 2017

Leòn (1994)



Questo mese ho avuto poco tempo per seguire e soprattutto aggiornare il blog; già da qualche settimana è pronta la recensione per la Notte Horror dei blogger, ma poi tra impegni famigliari e meritate vacanze non ho avuto modo di mettermi al computer per scrivere altro, per cui, giusto per tenere viva la mia creatura, ripropongo una vecchia recensione...:




Al suo esordio hollywoodiano, Luc Besson dirige quello che è probabilmente il suo miglior film. "Léon" è un noir moderno, un film duro e tragico che racconta la storia di un amore impossibile, tra un sicario, e un ragazzina di dodici anni; lui è Léon (Jean Reno) un killer tanto spietato e preciso nel suo lavoro (la cui regola principale è "niente donne, niente bambini"), quanto ingenuo e di animo docile nella vita di tutti i giorni; lei è Mathilda (Natalie Portman), fuma sigarette di nascosto, odia la sua famiglia a parte il fratellino più piccolo al quale è molto affezionata, si dimostra piuttosto precoce e determinata a dispetto della giovane età.


Quando dei poliziotti corrotti le sterminano la famiglia, lei trova rifugio nell'appartamento di Léon, a cui chiede aiuto per vendicare la morte dell'amato fratellino. Inizialmente lui si rifiuta, ma in seguito, conquistato dalla determinatezza della bambina, la aiuta nel suo intento. Nel frattempo tra i due nasce un tenero rapporto di simbiosi in cui lui, le insegna i segreti del suo mestiere; lei invece, risveglia quell'umanità e quell'amore che l'uomo aveva da tempo soppresso. 


Il film si sviluppa così tra violente sparatorie e delicati momenti di serenità e giocosità, tra azione e buoni sentimenti, in un mix che funziona perfettamente, grazie ad un'ottima sceneggiatura e a degli interpreti superbi, a cui, oltre ai già citati Reno e Portman, va aggiunto un fantastico Gary Oldman, che qui interpreta la parte del poliziotto corrotto e drogato.