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venerdì 30 marzo 2018

Una pazza giornata di vacanza (1986)

In questi giorni non ho avuto molto tempo per pensare e scrivere un nuovo post, ma non volendo stare tanto tempo senza aggiornare il blog riporto, come ho già fatto in passato, una mia vecchia recensione, in attesa di qualcosa di nuovo nelle prossime settimane. Un saluto a tutti e Buona Pasqua!



Ferris Bueller è un diciottenne come tanti, con molti amici e poca voglia di studiare. Un giorno decide di prendersi l'ennesima vacanza da scuola fingendosi malato; i genitori, che lo adorano, non possono non credergli, anzi sono quasi dispiaciuti per doverlo lasciare a casa da solo, mentre loro vanno al lavoro. Appena però il ragazzo rimane solo darà vita ad una bella vacanza a Chicago, coinvolgendo la sua fidanzata Sloane, e l'amico ipocondriaco Cameron, che convincerà anche a "prendere in prestito" la Ferrari, dell'odiato padre. 



In città i tre amici passeranno una giornata indimenticabile, riuscendo anche a tornare a casa in tempo per non far scoprire l'inganno, nonostante i continui interventi dell'odioso preside e dell'invidiosa sorella di Ferris. John Hughes ci sapeva decisamente fare con la commedia giovanilistica, inquadrando molto bene la natura degli adolescenti anni 80, senza però volgarità o banalità. E questo film non fa eccezione. "Una pazza giornata di vacanza" fa parte di quel movimento di commedie denominato "Brat Pack", anche se mancano alcuni degli attori feticcio di Hughes, che di quel movimento erano veri e propri esponenti, ed è un film completamente pop, che trasuda lo spirito anni 80 da ogni poro.



Una commedia semplice ed allegra, ricca di momenti divertenti, grazie alle trovate di Ferris per non farsi beccare a "fare sega", con elementi tipici della cinematografia hughesiana, come il tema del viaggio o la bellissima sequenza ballata sulle note di Twist & Shout.



Alla fine però il film si rivela per quello che è; una metafora sul passaggio dall'adolescenza all'età adulta, e questo si capisce sia dal finale, quando Cameron decide di voler affrontare il padre, sia dalla sequenza in piscina, quando Ferris, rivolto direttamente al pubblico facendo uso della tecnica Camera Lock (cosa che farà praticamente per tutto il film), spiega che dall'anno seguente i due amici dovranno separarsi per seguire ognuno la sua strada. Insomma un piccolo cult movie generazionale.