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domenica 18 marzo 2018

My last travels, tra ricordi e speranze

Prendendo ispirazione dal post del mio amico Pietro Saba World, in questo post parlerò di viaggi.
L'idea di partenza è questa: "...avete a disposizione cinque viaggi, solo cinque (più uno). Dopo di che non ci saranno più né trolley da preparare né aerei da prendere, nessuna nuova meta. Insomma, quali mete scegliereste se sapeste che queste cinque destinazioni saranno le ultime che raggiungerete?".
Prima di svelare i miei viaggi da sogno, però voglio raccontare di cinque vacanze che ho amato, per un motivo o per un altro e che mi hanno permesso di vedere città, paesaggi e luoghi meravigliosi.
Premetto che questi viaggi sono praticamente tutti all'estero, non perché non ami la nostra bellissima penisola, ma perché sono posti che non credevo che avrei mai raggiunto, posti che da buon cinefilo, mi affascinavano molto e che sono stato il coronamento di un sogno. 

Bene, se avete le valigie pronte, i biglietti in una mano e il passaporto nell'altra si può dunque partire per questo splendido tour:

OSLO - 2009

Questo è stato la mia priva vacanza all'estero solo con un amico (escludendo dunque i viaggi di istruzione fatti con la scuola). Una sola settimana, ma sufficiente per vedere tanti luoghi interessanti e una cultura molto diversa dalla nostra. Una settimana nella quale ci siamo divertiti e rilassati e che è stata il trampolino di lancio per tutte le successive vacanze che mi hanno portato in giro per l'Europa e il mondo...Non ringrazierò mai abbastanza Nicola per avermi voluto con lui per questo bellissimo viaggio.



NEW YORK, FLORIDA E BAHAMAS - 2011

Primo viaggio negli Stati Uniti...Che altro dire? Finalmente ero nella terra di tanti film e telefilm che avevo visto fin da bambino. Dal punto di vista organizzativo e della compagnia, a causa di un paio di elementi disturbanti, non è stato il migliore dei viaggi d'oltre oceano, ma è stato appunto il primo: giravo ovunque con gli occhi spalancati come un goloso in una pasticceria. New York l'abbiamo vista abbastanza di fretta e forse la parte che ho preferito è stata quella in Florida con il lungo viaggio in auto da Orlando a Key West, con tappa a Miami Beach. Infine, c'è stata la mini crociera alle Bahamas (e quando mi capiterà più di fare una crociera?). 



NEW YORK E WASHINGTON - 2012

Secondo viaggio in terra americana. Questa volta l'organizzazione era perfetta e la compagnia ancora di più, dunque ce la siamo goduta veramente. Inoltre abbiamo passato otto giorni interi a New York, per cui siamo riusciti a visitarla per benino (anche se comunque ci vorrebbero almeno due settimane per non farsi mancare nulla). L'Empire State Building, Chinatown, Brooklyn, Central Park, gli hotdog, le colazioni abbondanti, la metro, le risate...Proprio una vacanza speciale, conclusa a Washington dove abbiamo conosciuto un ragazzo che ci ha portato a visitare il Parlamento attraverso canali preferenziali ed esclusi al turismo di massa.



STATI UNITI COSTA OVEST - 2013

E con questo concludo la trilogia dei viaggi statunitensi. Stessa compagnia dell'anno prima, ma stavolta è stato un vero e proprio "on the road trip". Forse, complessivamente, la vacanza più bella. California, Nevada, Utah e Arizona. Paesaggi mozzafiato e lunghe camminate...difficile scegliere il posto più bello visto durante questo viaggio. Los Angeles, lo Zion Park, l'Arches Park, il Bryce Canyon, la Death Valley, il Grand Canyon, l'Antelope Canyon, San Francisco...Tutto indimenticabile.



MESSICO - 2015

Ci mancava la tappa "esotica". Questo è stato quasi sicuramente il viaggio più avventuroso che abbia fatto, un lungo percorso che ci ha portato da Città del Messico allo Yukatan per strade non sempre sicurissime, ma che ci hanno fatto conoscere un Messico più vero, con realtà scomode, lontano dalle mete turistiche (viste solo alla fine) per il grande turismo di massa. Nonostante il gran caldo, le zanzare e il mal di pancia è un viaggio che rifarei subito.




Passiamo ora a i viaggi dei desideri:

GIAPPONE:

Beh, come potrebbe essere diversamente essendo cresciuto a pane e cartoni animati? Il cibo, la cultura, la natura, le leggende, le tradizioni...tutto mi affascina di questo Paese (ma anche Cina, Corea, Vietnam, Tahilandia...). Poi il cinema ha contribuito ad alimentare la voglia di una vacanza nel Sol Levante. Ora come ora è poco probabile, ma chissà in futuro? Dato le esperienze degli anni passati, mai dire mai...



BELGIO E OLANDA:

Ho sempre voluto visitare Amsterdam e i suoi dintorni, poi qualche anno fa ho visto il film "In Bruges" e mi sono innamorato di quella piccola cittadina, sperando di visitarla prima o poi. Magari si potrebbe organizzare un unica vacanza attraverso i vari paesini tra Olanda e Belgio...Se ne riparlerà tra qualche anno...per lo meno questa vacanza sarebbe più fattibile delle altre in questa lista.



STATI UNITI:

Si, nonostante ci sia stato già diverse volte, ci tornerei di corsa perché sono ancora molti i posti che vorrei vedere, ad esempio il New England e in particolare i luoghi dove vive e dove ha ambientato molti suoi libri, Stephen King. E poi ci starebbe bene un bel coast to coast, fatto però a modo mio, in modo da vedere più posti e paesaggi possibili



AUSTRALIA:

Altra terra dal fascino incredibile, per molti aspetti quasi rurale, antico e selvaggio. E anche stavolta il cinema ha avuto la sua parte per farmi desiderare di visitare la terra dei canguri; da "Mr Crocodile Dundee" a "Walkabout"...E poi sono proprio curioso di sapere se l'acqua dei sanitari gira in maniera contraria rispetto all'emisfero boreale (ah se non fosse chiaro, quest'ultima è una battuta)



MAROCCO:

E in generale tutto il nord Africa...Paesi dalla storia e dalla cultura secolare...Le antiche città, le moschee, i suk con i caratteristici odori di spezie e cibi vari, i tramonti nel deserto...Si decisamente un viaggio che prima o poi vorrei proprio fare, sperando che nel frattempo la situazione politica internazionale si tranquillizzi...



FIJI (BONUS):

Oppure un'altra qualsiasi isola tropicale, dove poter vivere di qualche tipo di rendita, con temperature medie superiori ai venti grandi, sempre in costume da bagno, con acque limpide e calde...Più che una vacanza sarebbe l'ideale per passare il resto della vita...Questo si che è un gran bel sogno...



Ok, ora passo la mano se qualcuno vuole proseguire il gioco, non metto regole perché io sono stato il primo a trasgredirle e buon viaggio a tutti...

giovedì 8 febbraio 2018

Somnia (2016)

Cody è un bel bambino di otto anni, che dopo aver perso la madre (del padre non si sa nulla), viene dato in affidamento a varie famiglie, ma poi, ogni volta il bambino fa ritorno agli assistenti sociali, in seguito a diverse tragedie. Jessie e Mark sono una coppia che sta cercando di elaborare il lutto per la perdita del loro figlio Sean, annegato nella vasca da bagno e decidono di prendere in adozione il piccolo Cody. Presto si accorgeranno che i sogni del bambino diventano reali, ma non solo quelli...



Il sonno dovrebbe essere il posto più sicuro del mondo, un luogo di pace dove riposare dopo una giornata pesante, un'isola tranquilla dove ricaricarci e recuperare le energie e dove nulla può farci del male, nemmeno nel peggiore dei nostri incubi, infatti basta svegliarsi per sfuggire alle nostre paure inconsce, ma nel mondo del cinema si sa che le cose sono ben diverse.
Già nel 1984 infatti, Wes Craven aveva infranto questa barriera creando il personaggio di Freddy Krueger, l'uomo nero che uccide i ragazzi entrando nei loro sogni, cosicché anche quest'ultimo rifugio ha perso quell'alone di sicurezza che aveva sempre caratterizzato il mondo dei sogni.
Ma se nella saga di "Nightmare", il babau poteva esercitare il suo potere solo entrando nei sogni dei protagonisti, nel film di Flanagan sono i sogni del piccolo Cody a materializzarsi nella realtà e a interagire con le persone a lui vicine.



Dopo il successo di "Oculus - Il riflesso del male" (film a cui dovrò dare una seconda possibilità dato che la prima non mi aveva entusiasmato molto), Mike Flanagan si fa conoscere al grande pubblico e realizza questo "Somnia" ("Before I awake" nell'originale), sceneggiatura alla quale è più legato.
La pellicola, pur restando fedele ai dettami del cinema più commerciale, si avvicina a quegli horror moderni ("Babadook", "The Witch"...) di stampo più indipendente in cui il soggetto soprannaturale ha radici in paure e ossessioni decisamente più reali. Niente male per un regista che per lungo tempo, per paura, si è rifiutato di vedere film horror, ma compensando questa mancanza crescendo a pane e Stephen King.



Un altro elemento portante del film è la tematica dell'elaborazione del lutto.
Da una parte abbiamo Jessie,una donna che pur di poter rivedere e riabbracciare l'amato figlio, non esita a sfruttare il potere di un bimbo che invece dovrebbe solo amare e proteggere, arrivando al punto di drogarlo, pur di farlo dormire, nascondendosi poi dietro al suo, effettivo, bisogno di sonno. Dall'altra c'è Cody, un bambino che avendo subito lo shock della perdita della madre quando era ancora piccolo, ha elaborato il dolore dando vita e forma al "mostro" che si è portato via l'amata genitrice.



Il finale, seppur non del tutto consolatorio (per fortuna altrimenti avrebbe rovinato il valore del film), lascia comunque aperto ad possibile "happy end" o comunque ad un futuro migliore per i protagonisti.
Buono il disegno dei personaggi, in particolare quello di Jessie, che prima di evolversi in "farfalla" deve subire un doloroso percorso di metamorfosi, mostrando le sue debolezze e risultando anche egoista, nel suo desiderio di rivedere il figlio perduto, ma appunto per questo è anche il personaggio più empatico.
Assolutamente adorabile il piccolo Cody, (interpretato da Jacob Tremblay che abbiamo visto nel bellissimo "Room") forse eccessivamente buono, ma era quello che richiedeva il ruolo.



Concludendo si può dire che "Somnia" sia un buon film (che abbiamo rischiato di non vedere quando la casa di produzione ha fallito costringendo a posticiparne l'uscita), magari non eccezionale (sulla tematica dell'elaborazione del lutto ha fatto meglio "7 minuti dopo la mezzanotte"), ma che non delude, riuscendo nell'intento di tenere con il fiato sospeso in diverse sequenze e conquistando con l'autenticità dei suoi protagonisti. E ancora grazie alla Midnight Factory che ha curato l'uscita in home-video

martedì 30 gennaio 2018

La creatura nel buio - Terza parte

Continua con la terza parte il racconto che ho iniziato QUI e proseguito QUI:

Ed si svegliò nel cuore della notte in preda all'agitazione; il suo corpo era madido di sudore, il suo respiro affannose e il battito del cuore era accelerato.
Si voltò a guardare sua moglie che dormiva tranquillamente, la coprì con il lenzuolo, poi si alzo e andò nella camera di Rupert.
Anche suo figlio dormiva pacificamente e dopo avergli accarezzato i capelli andò in bagno.
Aprì il rubinetto dell'acqua calda e si infilò sotto la doccia.
Rimase sotto l'acqua corrente per più di mezz'ora, con lo sguardo perso nel vuoto e cercando di ricordare l'incubo che lo aveva svegliato, ma più si sforzava di ricordare, meno riusciva a darsi una risposta. Eppure qualcosa gli diceva che fosse un ricordo del passato, probabilmente rimosso e che anche le paure del suo bambino ne facessero, in qualche modo, parte.
Uscì dalla doccia annodandosi un asciugamano attorno alla vita, passò una mano sullo specchio reso opaco dal vapore e fissò a lungo la sua immagine riflessa, poi andò in salotto, passando prima dal frigo dove prese una birra fredda.
La corrente era già tornata da qualche tempo, per cui, dopo essersi seduto in poltrona, accese la televisione, sperando di trovare qualcosa di abbastanza noioso che lo facesse crollare dal sonno.
Dopo aver fatto un po' di zapping, Edwin optò per un vecchio film di fantascienza in bianco e nero.
Nel film, il presidente degli Stati Uniti avvertiva la nazione che alcuni dischi volanti erano atterrati in diversi punti della Terra, ma che per ora non si conoscevano le intenzioni degli alieni, per cui per ora ci si sarebbe limitati ad un'azione di controllo. Ed sorrise mentre pensava che quell'attore gli ricordava molto suo zio Dan, poi tutto si fece buio.




"Papà?!"
Nessuna risposta
"Papà!"
Ancora silenzio.
"Mamma, papà, dove siete?"
Un lampo illuminò la cameretta di Ed, che chiamò ancora aiuto, ma le sue grida si persero nel fragore di un tuono.
Ora nella casa si sentiva anche il pianto disperato di un neonato.
Scese dal letto e andò nella camera dei suoi genitori. I piedi nudi lasciavano sul pavimento freddo delle impronte di sudore.
"Papà!?" chiamò un'altra volta Edwin e ancora una volta nessuno gli rispose.
Gli unici rumori che sentiva erano lo scrosciare della pioggia e il fratellino che piangeva.
Quando entrò in camera provò ad accendere la luce, ma la stanza rimase buia.
Ed cercò di avvicinarsi alla culla di suo fratello, quando inciampò in qualcosa e finì a terra battendo la testa contro l'armadio.
Ora il ragazzino era, se possibile, ancora più spaventato; aveva voglia di piangere, ma si fece coraggio e tentò di rialzarsi, ma il piede scivolò ancora una volta, facendolo finire nuovamente col sedere sul pavimento. Questa volta sentì qualcosa di umido e appiccicaticcio bagnargli le natiche e la mano che aveva usato per rimettersi in piedi, ma prima che potesse chiedersi cosa fosse, un lampo illuminò la stanza e se fino a quel momento aveva avuto paura, quello che vide in quell'istante quasi lo fece impazzire.
Ed aprì e chiuse  più volte la bocca, come se tentasse di chiedere aiuto, ma non un riuscì a emettere alcun suono.
La scena gli si presentò solo per pochi secondi, ma era talmente nitida e terribile che lo travolse con la forza di uno tsunami. La "cosa" sulla quale era inciampato era il corpo di suo padre, in parte riverso dentro all'armadio e completamente ricoperto di sangue.  Sangue che ricopriva tutta la camera; le pareti, il soffitto, il lampadario e il letto dove giaceva sua madre con il petto squarciato.
Urlò.
Finalmente il grido che gli era rimasto strozzato in gola uscì con tutta la forza dei suoi piccoli polmoni. Si gettò in lacrime sul corpo di sua madre, chiamandola per nome e sporcandosi il pigiama con il suo sangue.
Improvvisamente Edwin, si ricordò del suo fratellino, il cui pianto lo aveva attirato fino a lì e si girò per cercarlo con lo sguardo.
Ancora una volta, quella notte, il suo cervello dovette fare i conti con qualcosa di spaventoso.
Jack, suo fratello di pochi mesi, stava fluttuando a mezz'aria, volando dentro all'armadio, ma lui aveva l'impressione che in realtà venisse trascinato dentro da una mano invisibile.
Quell'ultima scioccante immagine gli fece perdere i sensi, proprio nel momento in cui la porta d'ingresso veniva sfondata dai vicini allarmati dalle urla. L'ultima cosa che riuscì a vedere prima che tutto diventasse confuso, fu la mano del mostro che per un istante, da invisibile si materializzò per poi sparire all'interno dell'armadio.

lunedì 8 maggio 2017

Sogni: Un misterioso rapimento

Sogno del 7 maggio

Sono al lavoro e ho quasi finito il turno quando la titolare mi dice che servono dei surgelati per il ristorante dell'albergo. Le rispondo che li vicino c'è un magazzino specializzato proprio nella rivendita di surgelati, così lei mi chiede se posso andare a prenderli io.
Acconsento di farle questo piacere, ma una volta in macchina non riesco a ricordare di preciso dove sia il magazzino, così comincio a fare avanti e indietro cercando di trovarlo.
Tuttavia si sta facendo sempre più buio e ad un certo punto mi trovo nei pressi di un tunnel dove vedo spuntare dal nulla, come un sorta di fantasma, una ragazza dal viso tumefatto e in lacrime che sta tentando di urlare, anche se io non posso sentirla.
Dopo lo spavento iniziale, mi accorgo che la ragazza è tenuta prigioniera nel cassone trasparente, coperto malamente da un telo.
A quel punto decido di chiamare la polizia, ma non avendo molti elementi per identificare il camion, decido prima di provare a seguirlo e raccogliere qualche indizio.
Appena fuori dal tunnel, però, il camion fa inversione di marcia e così anche la 126 azzurra che lo precedeva, che capisco far parte del gruppo di rapitori.
Io cerco di non dare nell'occhio, ma la ragazza all'interno del cassone continua a urlare e gesticolare nella mia direzione, così i malviventi si accorgono che ho visto tutto e cominciano a inseguirmi.
Io tento di fuggire, ma sento che loro sono più veloci e a quel punto mi sveglio tutto agitato, svegliando anche la mia fidanzata

.

venerdì 31 marzo 2017

Sogni: Un assegno pericoloso

Con un gruppo di amici, non meglio identificati, dovevo portare un assegno e girarlo ad un'anziana signora. Tuttavia questa donna aveva una fama particolare e mentre ci dirigevamo verso la sua abitazione, sentivo una sorta di disagio e tensione farsi sempre più palpabile.
Quando siamo arrivati era ormai tarda sera e la signora ci ha fatto accomodare nel salottino. La stanza, come il resto della casa era piuttosto piccola, illuminata solo da un paio di vecchi abat-jours.
Ricordo che l'ambiente era ricoperto di stoffe pesanti, dal tappeto alle poltrone, alla tovaglia sul grosso tavolo di legno. Anche i paralumi degli abat-jours erano di un colore scuro, tanto che la luce ne era notevolmente smorzata.
Tutta quella pesantezza gravava su di me come una coperta bagnata e l'anziana signora pur essendo gentile e cordiale emanava un'aura pericolosa; avevo la netta sensazione di trovarmi nell'antro della strega.
La padrona di casa mi fece accomodare ad un tavolo, tirai fuori l'assegno e mentre lei lo controllava, vidi che seduta ad una delle poltrone, che ci dava le spalle, c'era un'altra signora, altrettanto anziana, che immaginai essere la sorella. La donna non diede, nemmeno per un istante, l'impressione di accorgersi di noi; la sua attenzione era rivolta alla televisione e quando vidi ciò che stava guardando, un brivido mi fece sussultare. L'apparecchio era sintonizzato su un canale locale che stava trasmettendo "Freaks" di Tod Browning.
Distolsi lo sguardo e tornai a occuparmi degli affari che mi avevano portato in quella casa. Presi l'assegno lo girai e cominciai a porvi la mia firma, tuttavia la cosa non fu così semplice perché l'assegno era diventato ruvido, come se anche esso fosse della stessa stoffa greve di tutta la stanza.
L'anziana donna verificò la mia firma e poi mi chiese di mettervi accanto un simbolo. Iniziai a disegnare qualcosa e fu allora che mi svegliai.


martedì 19 aprile 2016

Sogni: Al voto

Sogno del 2 febbraio

Vado a votare e mi consegnano due schede. Sto per segnare le mie preferenze lì davanti a tutti, quando mi indicano le cabine; mi metto in coda, ma qualche furbo tenta di passare davanti a tutti.
Iniziano così a scaldarsi gli animi e ne nasce qualche battibecco che coinvolge anche la responsabile della cabina. Dopo qualche istante, lei ci dice che non dovremmo votare lì poiché i codici della scheda della scheda e della cabina non corrispondono.
Il caos aumenta così io intervengo facendo presente che ci deve essere stato qualche errore e che sarebbe bastato correggere il codice della cabina.
Ci mettiamo al lavoro per sistemare le cose e prima di svegliarmi dico agli altri: "La forma non ha importanza, ciò che conta è la sostanza"


venerdì 4 marzo 2016

Sogni: L'incidente

Da qualche tempo ho un quaderno accanto al letto che uso per appuntare, appena sveglio, i sogni che ho fatto, in modo da non dimenticarli.
Così ho pensato di riportare qui alcuni di questi sogni, in ordine assolutamente casuale, poi se c'è un bravo psichiatra che riesce a capirne il significato gliene sarei grato :)


Sogno del 12 febbraio 2016

Sono in viaggio in auto con una persona che però non vedo mai. Incontriamo la polizia che ci fa fermare in un posto dove poco prima c'era stato un incidente: un tizio con un furgone bianco, superando i limiti di velocità in centro paese si era scontrato con un'altra auto.
Il mio compagno di viaggio ed io siamo saliti in un locale assieme a poche altre persone e qui troviamo anche alcuni parenti delle vittime. Siamo seduti in una grande sala con diversi tavoli e sedie che intuisco essere quella di un ristorante.
Attraverso la vetrata opaca di una porta vedo le sagome di alcuni di questi parenti che, vinti dal dolore, si gettano dalla terrazza.
In quell'assurdo silenzio, uno dei camerieri chiama il cuoco per mantecare il risotto, ma lui risponde che non vuole pensare al riso dato che è appena morto suo fratello e poi, dopo aver sbattuto la padella a terra si getta dalla terrazza.
Solo a quel punto gli ospiti del ristorante, che stanno pranzando al piano terra, iniziano a urlare spaventati. Un po' alla volta ce ne andiamo tutti attraverso il parcheggio dove giacciono quattro corpi coperti da lenzuola.
In quel momento mi sveglio con un senso d'angoscia.



martedì 3 novembre 2015

Svolte

La lettera arrivò in una ventosa mattina autunnale;  Alberto l’aspettava da diversi mesi e quando, quel giorno, vide il postino attraversare il vialetto ingombro di foglie gialle e rosse, si precipitò fuori, prima ancora che questi potesse suonare il campanello.
Per un attimo, mentre stava esaminando la posta, temette che anche questa volta la lettera non fosse arrivata, poi vide la busta gialla con il logo della casa editrice alla  quale, molti mesi prima, aveva inviato alcuni suoi disegni, e tirò un sospiro di sollievo.
Quella mattina aveva saltato la scuola nella speranza di ricevere quella lettera, ma ora che l’aveva in mano, sentì tutto l’entusiasmo svanire.
Le mani gli tremavano e il cuore gli galoppava in petto. Dentro a quella busta c’era una risposta che, in un modo o in un altro, gli avrebbe cambiato la vita. Se ci fosse stata una risposta positiva, si sarebbe dovuto trasferire, abbandonando la famiglia, la scuola e gli amici, ma ancora peggio sarebbe stato se avesse ricevuto un rifiuto, mettendo così fine alle sue ambizioni di diventare il nuovo Manara.
Si fece coraggio e fece per aprire la busta quando squillò il telefono. Andò a rispondere e dopo qualche istante sbiancò in volto.
Riattaccò la cornetta; quindi strappò la lettera senza nemmeno aprirla e la gettò nel caminetto acceso.
Ormai non aveva nessuna importanza.
Uscì di casa chiudendosi la porta alle spalle, saltò sulla sua bicicletta e si avviò per una strada mai così deserta e silenziosa.



(Questo nuovo racconto è nato dalle critiche che mi sono state mosse per altri da me scritti che avevo lasciato con finale aperto, talvolta "costringendomi" a cambiarli. A me invece, piaccio i libri e film che lasciano aperta la porta a varie possibilità. Ecco dunque questa breve storia in cui, non solo, non chiudo il finale, ma anche non do spiegazioni su quanto accade. E devo dire che mi sono divertito molto a proporlo, anche se qualcuno mi ha "odiato")