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mercoledì 16 ottobre 2019

Un matrimonio in scarpe da tennis

Rieccomi a scrivere qualcosa dopo un lungo silenzio; che volete farci...le ultime settimane sono state piuttosto impegnative perché...beh perché sabato 5 ottobre mi sono sposato.
E così, dopo un fidanzamento di meno di tre anni e dopo esser divenuti genitori di due splendide bimbe, Chiara ed io, abbiamo finalmente coronato anche questo sogno.



In realtà, noi pensavamo al matrimonio già nel 2017, ma con la scoperta della gravidanza abbiamo dovuto rimandare i nostri propositi.
Tuttavia, avendo appunto iniziato a organizzare la preparazione già un paio di anni fa (vestiti e bomboniere sono rimasti chiusi nell'armadio per quasi due anni), abbiamo potuto fare le cose con un po' più di calma, anche se non sono mancati inconvenienti e problematiche di vario tipo che mi hanno talvolta demoralizzato ed esasperato.



Avendo deciso di sposarci a Vigonza, dove vivo io, la maggior parte dell'organizzazione pratica è toccata a me, anche se Chiara mi ha sempre aiutato come poteva, sia da Bologna, sia quando veniva a passare il weekend qui. Inoltre, dato che lei si occupa da sola delle gemelle per la maggior parte della settimana, il minimo che potessi fare era darmi da fare per organizzare un matrimonio che la rendesse felice e perciò le chiedo scusa se ogni tanto mi sono lamentato e sono stato nervoso.



Fin dall'inizio la nostra idea era quella di fare un matrimonio informale, libero e alla fine così è stato: entrambi con delle simil Converse rosse ai piedi, lei con un abito stile anni 50 io con jeans e una giacca in pelle. Il rinfresco, fatto a buffet, sotto alla barchessa nel giardino di una villa comunale, ha permesso agli invitati di non dover sottostare alle rigide tempistiche di un classico ristorante; chi voleva stava seduto, chi voleva stava in piedi, si poteva tranquillamente girare per il grande parco e i bimbi hanno potuto usufruire di scivoli, altalene e altri giochi. Abbiamo cantato, ballato, chiacchierato, ritrovato vecchi amici; insomma è stata proprio una bellissima giornata, grazie anche al tempo che è stato a noi benevole, in cui credo si siano divertiti tutti, che era un altro dei nostri obiettivi.
Di cose da scrivere ce ne sarebbero tante altre, sia dal punto di vista organizzativo, sia per ricordare i vari momenti della festa, ma dato la nebbia che ancora offusca il mio cervello preferisco chiudere con questa frase dii Walt Whitman:

"Eravamo assieme, tutto il resto del tempo l'ho scordato"