mercoledì 31 ottobre 2018

Hallowgeek 2018: Quantum Leap - In viaggio nel tempo

Con gli amici della Geek League, per festeggiare Halloween, quest'anno abbiamo deciso di parlare di quegli episodi delle serie tv, riferiti proprio a tele festività.
Io ho deciso di parlare del quinto episodio della terza stagione de "Quantum Leap - In viaggio nel tempo" intitolato "La casa stregata" (The Boogieman in originale)



Prima però, per quelli che non lo conoscono, va fatta una breve sinossi sulla trama del telefilm. ideato e prodotto da Donald P. Bellisario:

Il professor Sam Beckett, inventore del progetto Quantum Leap, che rende possibile il viaggio nel tempo, preoccupato perché il taglio dei finanziamenti, decide di sperimentare egli stesso la macchina del tempo. Si ritrova così nel passato, ma in un corpo che non è il suo. Presto capisce che per poter fare un nuovo salto temporale, deve aiutare la persona della quale ha preso il posto (che nel frattempo si trova in una "sala d'attesa" nel futuro) a risolvere una situazione difficile. Sam continua così a saltare attraverso il tempo, senza un apparente motivo, che si scoprirà solo nell'episodio finale, sperando ogni volta di tornare al suo tempo. Ad aiutarlo nel suo viaggio, c'è Al Calavicci, un osservatore dell'esperimento, che attraverso un continuo contatto celebrale è visibile da Sam grazie ad una proiezione olografica.



Nell'episodio in questione Sam, si ritrova il 31 ottobre 1964, nei panni di Joshua Ray, uno scrittore horror di terz'ordine che assieme alla sua compagna ed assistente Mary Greely, sta organizzando una casa stregata, per festeggiare Halloween a Coventry, cittadina del Maine.
Poco dopo essere arrivato, Sam viene spaventato da Mary e dal giovane Stevie, un vicino di casa e cadendo batte la testa. Una volta ripresosi Sam, studia la situazione per capire il motivo per cui si trova lì.
Mentre sta parlando con Tully, un anziano che sta fissando le imposte delle finestre, questi muore cadendo dalla scala sulla quale sta lavorando.
Sam è sicuro che a far perdere l'equilibrio alla scala sia stata una capra, ma nessuno pare credergli, né Mary, né lo sceriffo Ben Masters, né il suo amico Al.
A questo punto, non essendo lì per salvare la vita a Tully, Sam chiede ad Al di scoprire quale sia il motivo per cui si trova in quel posto.



Nel frattempo continuano le preparazione per la festa di Halloween, ma anche l'anziano Dorothy, muore in casa di Joshua, morsa da un Mamba Nero.
Inoltre, ad ogni morte, un foglio con la descrizione dell'omicidio, compare nella macchina per scrivere di Joshua.
Preoccupato Sam comincia a sospettare di Mary, che sentendosi accusata ha un'attacco epilettico, durante il quale riesce a scaraventare un teschio dall'altra parte della stanza usando la telecinesi.
Una volta accompagnata in ospedale Mary, Sam continua nelle sue indagini e scopre che tutti i morti e anche la stessa Mary fanno parte dei diaconi della Chiesa Presbiteriana.
Al insiste che la colpevole sia proprio la donna, ma su insistenza di Sam, scopre che in realtà essa stessa è in pericolo di vita e che è quella la ragione per la quale egli si trovi in quel posto.
Chiamando l'ospedale, Sam viene a sapere che lo sceriffo è andato a prendere la sua fidanza e preoccupato corre verso casa. Per strada trova lo sceriffo morto all'interno della sua auto rendendo tutto ancora più oscuro e misterioso.



Ancora una volta gli compare di fronte la capra e per evitarla rischia di inestire Stevie, travestito da spaventapasseri, riuscendo però a evitarlo. Nel raccontargli cosa stia succedendo, Sam gli dice che l'auto sembrava guidarsi da sola come "Christine".
Arrivato a casa Sam vi trova Mary e lo sceriffo Ben, ma quando lo prende per un braccio, questi prende le sembianze del suo amico Al. Sam si rende conto solo in quel momento che questi non ha mai usato il portale per andare e venire dal futuro, ne il palmare per mantenersi in contatto con il computer e capisce che dunque non è chi sembra; infatti il vero Al compare in quel momento, spaventato dalla situazione.
Nel conflitto finale, il finto Al gli rivela essere il demonio e di essere lì per impedirgli di continuare a viaggiare nel tempo a salvare vite. Nella lotta con la sua nemesi, Sam cade a terra e si risveglia nuovamente all'inizio dell'episodio, accanto a Mary e Stevie e capendo che il suo è stato tutto un sogno. Un attimo dopo si ricorda di Tully e corre a salvarlo dalla caduta, essendo quella la sua effettiva missione.



Sam racconta il suo sogno a Mary e Stevie, parlando anche dei poteri telecinetici della sua fidanzata. In quel momento arriva la madre di Stevie, che Mary chiama "Signora King", assieme al loro cane che Stevie saluta chiamandolo Cujo. Un attimo prima di fare il nuovo salto temporale, Sam capisce di aver incontrato il giovane Stephen King e di avergli suggerito, involontariamente, le trame di alcuni dei suoi futuri romanzi.




Qui di seguito gli altri partecipanti alla notte più paurosa dell'anno:

Storie da birreria
La Nicchia di Kiral
La Bara Volante
Cent'anni di Nerditudine
Stories
La cupa voliera del Conte Gracula
Moz O'Clock
Pietro Saba World
Non c'è paragone
Orso Chiacchierone
Reign of Ema
Il Cumbrugliume

domenica 28 ottobre 2018

Pelle alla conquista del mondo (1987)

Alcuni impegni mi tengono lontano dal blog, per cui, ecco rispolverata un'altra vecchia recensione:

Lasse è un uomo anziano ed è costretto a emigrare dalla natia Svezia, fino in Danimarca a cercare lavoro e fortuna.
Assieme a lui c'è il figlio undicenne Pelle, avuto in tarda età. Il viaggio è lungo e all'arrivo le cose si dimostrano subito difficili. Fin dall'inizio è molto chiaro il carattere di Lasse, uomo buono e generoso, che ama teneramente il figlio, ma debole di carattere, che parla tanto, ma agisce poco
"Non bisogna accettare la prima offerta" ripete al figlio, riferendosi al lavoro, ma alla fine si vede costretto ad accettare la prima (e unica) offerta che riceve.



Pelle invece all'apparenza timido e dall'aria sempre impaurita, con il passare del tempo si rivela essere di carattere indomito.
All'inizio però sono costretti a subire molte umiliazioni, soprattutto da parte dell'aiuto fattore.
Tuttavia, la speranza di una vita migliore, da la forza ad entrambi di sopportare fatica e mortificazioni.
Veniamo così a conoscenza del microcosmo della fattoria dove padre e figlio lavorano, tutto visto attraverso gli occhi curiosi del piccolo Pelle.



C'è Erik, un altro lavoratore svedese (mal visto dal fattore che lo crede solo un sovversivo), che fa amicizia con Pelle e che gli fa nascere la voglia di andarsene in America (o in Cina), c'è la giovane fantesca che innamoratasi (ricambiata) dal figlio di un benestante locale, annega il figlio nato da quel rapporto per non compromettere il ragazzo, c'è il padrone incallito donnaiolo, che arriva addirittura ad insidiare la giovane nipote che era venuta a passare un periodo di vacanza dagli zii, e dunque una notte subisce la vendetta della moglie, che più non sopportava le sue continue scappatelle.



Con il passare delle stagioni, Pelle oltre a lavorare, inizia a frequentare la scuola, dove subisce altre prese in giro e umiliazioni, da parte dei compagni, mentre Lasse è alla ricerca di una moglie per dare una vita migliore al flui e al figlio (e magari per avere una tazza di caffè a letto).
Quando finalmente sembra averla trovata, un imprevisto fa precipitare le cose, e l'uomo comincia a bere.
A quel punto Pelle decide che è venuto il momento di abbandonare quella sconfortante vita, anche se gli era stata promessa una promozione sul lavoro, e di partire per il Nuovo Mondo. Tuttavia Lasse si sente troppo vecchio e stanco per affrontare un nuovo viaggio, così padre e figlio si devono separare. Pelle, ormai maturo e cresciuto, prende il coraggio a due mani, saluta il padre e parte alla scoperta della sua nuova vita.
 


August dirige una piccola epopea che ci racconta la povertà di inizio secolo (1900) vista attraverso gli occhi di un ragazzino. La storia si base sul primo di quattro volumi dell'omonimo romanzo scritto da M.A. Nexo ed ha avuto già una trasposizione cinematografica, l'anno prima.
Certo nel film non tutto funziona sempre a meglio, a volte sembra eccessivamente prolisso, e secondo alcuni critici è troppo accademico. Invece a me è piaciuto quel taglio da romanzo di formazione, mi sono piaciuti gli sguardi naturalistici del regista (molto bella la fotografia) e il disegno dei personaggi.



Il film mi pare strizzare l'occhio, in parte a romanzi quali Oliver Twist, ma da un certo punto di vista, anche alla letteratura verista di Verga.
Nonostante non abbia la fluidità di altri film nordici del periodo, "Pelle alla conquista del mondo" è un film che non può lasciare indifferenti, e che riesce anche ad affascinare, grazie soprattutto al suo coraggioso protagonista.
Bravissimi i due interpreti principali: Max Von Sydow nel ruolo del padre e Pelle Hvenegaard, in quello di Pelle, così chiamato dalla madre, proprio perché appassionata del romanzo.

venerdì 12 ottobre 2018

Le dimore della paura - Prima parte

Spesso. in film horror/thriller, più che i protagonisti stessi, assurge a ruolo di vero protagonista l'edificio nel quale la pellicola è ambientata; che sia una villa infestata , un hotel maledetto o una casa abitata da feroci assassini, il cinema ama spaventarci destabilizzando le nostre sicurezze, andando a toglierci la sicurezza dei luoghi che più di ogni altro dovrebbero essere sicuri, basti pensare a tutta la serie apocrifa de "La casa"
I titoli che vale la pena ricordare sono però così tanti che dividerò questa lista in due o più parti e sicuramente dimenticherò comunque qualche titolo.
Ma ora, chiudiamo porte e finestre, non apriamo a nessuno, mettiamoci comodi sul divano e aspettiamo che arrivi mattina per poter uscire sani e salvi.

LA CASA: La vicenda è nota: Ash, Scott, Cheryl, Linda e Shelly si recano in uno chalet di montagna; qui un po' alla volta cominciano a verificarsi episodi sempre più inquietanti, fino a quando la casa si popolerà di pericolosi demoni. Non si poteva partire che con questo film; film a bassissimo budget che è divenuto uno dei più grandi cult horror di tutti i tempi. Sam Raimi e i suoi amici, con un gruzzolo di dollari, costruiscono un film realmente spaventoso, che inquieta e disgusta, tale è la quantità di sangue e budella che scorre.



 CHI E' SEPOLTO IN QUELLA CASA?: Uno scrittore divorziato e a cui è da poco scomparso il figli, si trasferisce nella casa di una sua vecchia zia per scrivere un libro sulla sua esperienza in Vietnam. Presto spaventose allucinazioni e terribili incubi cominciano a tormentare l'uomo che dovrà cercare le risposte nel suo passato. Diretta con mestiere da Steve Miner (Venerdì 13 parte II e III, Soul Man, Day of the Dead...) il film è un buon horror con una punta di ironia. 
Va inoltre ricordato che il titolo originale di questo film è "House", cosa che ha messo in crisi i titolisti italiani, dato che il titolo "La casa" era già stato usato per i film di Raimi che hanno dovuto inventarsi qualcosa di nuovo. Infine ricordiamo che il protagonista è impersonato da William Katt, noto al grande pubblico per i suoi ruoli in "Un mercoledì da leoni" e "Carrie - Lo sguardo di Satana" oltre che essere stato il protagonista di "Ralph Supermaxieroe"



PSYCO: Marion Crane ruba quarantamila dollari alla ditta per cui lavoro e poi abbandona la città. Costretta a fermarsi lungo la strada, troverà riparo al Bates Motel, gestito dal proprietario Norman, un giovane timido, succube di una madre autoritaria. La ragazza verrà uccisa nella doccia e il giorno dopo la sorella e il fidanzato si metteranno sulle sue tracce. Film che dire noto è riduttivo; qui abbiamo addirittura due edifici spaventosi: il motel, deserto e arredato con numerosi uccelli impagliati, teatro del primo omicidio, e la casa che lo sovrasta, misteriosa e inquietante che nasconde oscuri segreti. Niente di sovrannaturale dunque, ma solo edifici che celano la follia umana.

 



LA CHIESA: Una cattedrale gotica è costruita sul terreno dove, nel medioevo, è avvenuta una terribile carneficina per mano di alcuni cavalieri teutonici. Ai giorni nostri si stanno eseguendo alcuni lavori di restaurazione all'interno della chiesa, ma non tutto va per il verso giusto e alcuni demoni, liberati per errore, si impossesseranno di diverse persone, causando morte e distruzione nell'edificio.
Michele Soavi, prima di dedicarsi a discutibili fiction, dirigeva un pregevole horror su una sceneggiatura di Dario Argento, in una delle ultime buone cose scritte dal regista romano. Questa volta a essere posseduta è addirittura una chiesa, che dovrebbe essere un luogo sacro e dunque impermeabile alle forze del male, purtroppo le cose non sono così semplici.




THE OTHERS: Grace e i suoi figli vivono in una casa isolata, su un'isola a largo delle coste inglesi. I bambini sono allergici alla luce, dunque non possono mai uscire di casa e la madre ha messo delle regole ferree per i domestici che la aiutano nella gestione della casa. Fatti inquietanti però cominciano a turbare la vita nella casa, tanto che i bambini prima e Grace poi, penseranno che questa sia infestata dai fantasmi. La realtà sarà ben diversa.
Ottimo horror, che combina saggiamente le atmosfere dei classici film sulle case infestate, con qualche jump scare, ben utilizzato e un finale a sorpresa che colpisce lo spettatore. Come detto qui abbiamo a che fare con la più classica delle case infestate, anche se il finale ribalterà le prospettive degli spettatori.




SHINING: Jack Torrance, scrittore in crisi, accetta di lavorare come custode invernale nell'inquietante Overlook Hotel, con la speranza di trovare la giusta concentrazione per il suo nuovo romanzo. Con lui ci sono la moglie e il figlio Danny, dotato di poteri paranormali. Ben presto, le inquietanti presenze che infestano l'albergo, teatro di numerose stragi, si impossesseranno della mente di Jack che tenterà di uccidere la sua famiglia.  Capolavoro del cinema horror di ogni tempo, firmato dal Stanley Kubrick, tratto da un buon romanzo di Stephen King.
In questo film, a essere infestato e un hotel, che dovrebbe assicurare solamente momenti di svago e relax e che invece si rivela essere un luogo di morte.




POLTERGEIST - DEMONIACHE PRESENZE:
"Sono arrivati" dice Carole Ann ai suoi genitori, quando la sorprendono a parlare con la tv in piena notte. all'inizio i due pensano ad un normale gioco da bambini, ma poi strani fenomeni cominciano a manifestarsi nella loro casa. Nonostante ciò, la famiglia non pare troppo turbata, almeno fino a quando la bambina scompare nel nulla, inghiottita dalla casa stessa, attraverso la televisione. Si scoprirà che la casa è costruita sopra un antico cimitero e solo l'intervento di una medium risolverà le cose. Film firmato dalla coppia Hooper-Spielberg, con diversi momenti spaventosi e un tocco di cinema fantastico.
In questo film non ci sono possessioni di persone, infatti è solo la casa a essere posseduta e ad agire come se fosse una cosa viva. Il risultato comunque non cambia e la paura e assicurata.



BALLATA MACABRA: La famiglia Rolf affitta ad un prezzo ridicolo, un'antica casa vittoriana, dove poter passare le vacanze; unica condizione posta dai proprietari è di occuparsi della loro anziana madre che vive nell'attico. In realtà la casa nasconde un orribile segreto che non lascerà scampo alla povera famiglia.
Film che non mi stancherò mai di lodare e che ritengo fin troppo sottovalutato. Diretto ottimamente da Dan Curtis il film spaventa e inquieta senza l'uso di jump-scare o di dettagli macabri, ma solamente grazie ad un sapiente uso delle atmosfere.
Qui abbiamo ancora un differente tipo di edificio spaventoso, infatti non ci sono presenze, fantasmi o demoni, ma è proprio la casa in sé a essere malefica e a usare le persone per i suoi scopi.


Bene, il primo tour delle dimore del male termina qui, ma non preoccupatevi, presto vi porterò in giro per un nuovo tour, nel frattempo tornate a casa vostra, se ancora pensate sia una buona idea...

giovedì 4 ottobre 2018

Garage Demy (1991)

Garage Demy ricostruisce la biografia dell’infanzia e dell’adolescenza di Jacques Demy, celebre regista francese, noto soprattutto per i suoi musical e marito dell’autrice di questo film, Agnes Varda.Il film è costruito in maniera particolare, e alle immagini di Demy bambino e adolescente, si alternano altre di repertorio, del regista anziano oltre a spezzoni di suoi film, che si rifanno a precisi momenti della sua vita.



L’infanzia di Jacques, che tutti chiamano Jacquot (da cui il titolo originale “Jacquot de Nantes”), è un infanzia felice e spensierata; vive con il padre, gestore di un officina-garage, la madre parrucchiera occasionale e un fratello più piccolo. Fin da bambino si appassiona agli spettacoli del teatro dei burattini, che poi rappresenta a casa per la sua famiglia, passione che poi rivolge anche alla settima arte, prima disegnando un rudimentale cartone animato su una pellicola trovata in una discarica, poi filmando personaggi di cartone da lui stesso mossi, fotogramma per fotogramma, con una telecamera comprata vendendo i suoi giocattoli.



Inizialmente il padre è contrario a questa sua passione, poiché non crede che il figlio abbia il talento per sfondare in un mondo difficile e competitivo come quello del cinema, e preferirebbe che Jacques lavorasse con lui nell’officina. Tuttavia, dopo che il ragazzo ha mostrato una sua pellicola ad un importante regista, e che questi si è dimostrato entusiasta del lavoro del giovane, anche il genitore cambia idea, e lascia che il figlio si iscriva alla scuola sperimentale di cinema di Parigi, realizzando così il sogno del ragazzo.



A differenza di altri biopic, in cui di solito si ha un ricostruzione abbastanza fedele, ma piuttosto fredda, del protagonista; in questo caso siamo difronte ad un vero atto d’amore di una persona verso un’altra. Agnes Varda ci mostra la vita di suo marito, come ci stesse mostrando l’album di famiglia. Non a caso ogni tanto ci viene mostrato il vecchio Demy, morto prima che il film fosse ultimato, mentre sta scrivendo, o mentre racconta la fiaba ad un nipotino; quasi a chiudere un cerchio che non è solo il cerchio della vita, ma anche il completamento di una persona. Infatti lo Jacques  bambino e quello adulto sono molto simili, entrambi con la passione per la pittura, e per la narrazione altruistica di fiabe, e storie. Inoltre è facile notare come la regista abbia concentrato lo sguardo quasi esclusivamente sul protagonista, lasciando sullo sfondo lo stesso contesto storico nel quale il tutto si svolge.



Altro particolare interessante è la continua variazione tra colore e bianco e nero, senza un precisa logica, che oltre a conferire maggiormente il senso di intimità famigliare, ancor di più rende saldo il legame tra le varie età del protagonista, tra il Demy bambino e il Demy anziano, tra il passato e il presente; infatti la stessa autrice avrà a dire: "Filmavo le forze vive del bambino che era stato e vedevo l'adulto che perdeva le sue forze" . Un film particolare, che racconta l’amore di una persona per il cinema e l’amore di una donna per questa persona

lunedì 1 ottobre 2018

I telefilm dimenticati (1) - Il principe delle stelle

Nel 1985 giunge in Italia una di quelle serie televisive che avevano avuto un buon successo, ma che poi per svariati motivi, furono in seguito cancellate. Fortunatamente, a differenza di telefilm come "Manimal" o "Automan" (di cui non credo che parlerò in questa rubrica dato l'enorme successo che hanno avuto), che sono state cancellate solo dopo poche puntate per gli alti costi di produzione, in questo caso, almeno una stagione è stata completata.
Sto parlando de: "Il principe delle stelle" (The powers of Matthew Star), serie prodotta nel 1982 dalla NBC, composta appunto, di un'unica stagione, per un totale di 22 episodi.



La storia verte sulle avventure di Matthew Star, all'apparenza un normale adolescente, che vive in California assieme al suo tutore Walt Sheperd, il quale è anche insegnante nello stesso liceo frequentato da Matthew. In realtà, il ragazzo, è il principe ereditario del pianeta Quadris, da cui è dovuto fuggire ancora bambino, a seguito dell'invasione di un forte nemico, aiutato da Walt, guerriero fedele alla casa reale e che oltre a fargli da guardia del corpo, hai il compito di prepararlo a diventare il futuro leader che riesca a ridare la libertà al suo pianeta e fargli sviluppare i suoi poteri innati. tra cui la telecinesi, il teletrasporto e la possibilità di manipolare gli oggetti.



I primi episodi vedono Matthew, che oltre a prepararsi al suo ruolo di principe di Quadris, deve affrontare le varie problematiche di ogni adolescente; dallo studio, al rapporto con i compagni, all'amore per una delle ragazze più carine della scuola.
Dato il calo degli ascolti, la produzione pensò di rendere più adulta la serie, aggiungendo elementi spionistici; infatti Matthew e Walt iniziarono a collaborare con il governo in alcuni casi speciali, in cambio della riservatezza sulla loro vera identità.



Come per molti prodotti di quel periodo, gli autori preferirono puntare più sull'elemento action-fantastico e sui nuovi effetti speciali, che sull'approfondimento delle tematiche di fondo e dei personaggi. Le insicurezze di Matthew, circa le sue origini, sono appena accennate e quasi sempre sviluppate positivamente all'interno di un singolo episodio; stessa cosa per il suo rapporto con Walt.
Forse sviluppando meglio queste tematiche, la serie avrebbe avuto maggiore fortuna e sarebbe proseguita per qualche altra stagione.



Ricordo che da piccolo, questo telefilm mi piaceva molto, mi piacevano le storie, semplici, ma emozionanti e soprattutto ero affascinato dai poteri del protagonista (effetti speciali a parte), che assieme a mio fratello cercavo di ripetere, naturalmente senza successo, ma ottenendo solo un gran mal di testa.



I protagonisti principali erano Peter Barton, nel ruolo di Matthew Star, che pur non avendo una carriera scintillante è riuscito a ricavarsi qualche ruolo di successo in altre serie tv e soprattutto in alcune soap-opera. Lou Gossett Jr. invece, che qui interpreta Walt Sheperd, ha avuto una buona carriera cinematografica tra cui ricordiamo: "Ufficiale e gentiluomo", "Toy Soldiers" e la serie di "Iron Eagle"
Una curiosità è che tra i candidati per il ruolo poi andato a Barton, c'era un certo Tom Cruise.


Fonti: Wikipedia, Fantasy Magazine e Satyrnet