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sabato 14 settembre 2019

La scomoda maschera di Fantozzi

Ugo Fantozzi è un personaggio che nasce dalla mente e dalla penna di Paolo Villaggio, che poi interpreterà la sua stessa creatura in sketches televisivi e in numerosi film cinematografici.
Sfortunato, inetto, continuamente succube dell'autorità, Fantozzi è entrato nell'immaginario comune come prototipo dell'uomo vessato dalla società che prova costantemente a trovare una forma di riscatto senza, peraltro, quasi mai riuscirci.
Il personaggio esordisce nel 1968, in alcuni sketches interpretati dallo stesso Villaggio, durante la trasmissione Quelli della domenica e in seguito trasposto in un libro, edito da Rizzoli, pubblicato nel 1971 che avrà un enorme successo, tanto da essere tradotto in varie lingue e che vincerà, in Unione Sovietica, il premio Gogol come migliore opera umoristica.

Fantozzi ragionier Ugo, matricola 1001/Bis dell'Ufficio Sinistri


Nel 1975 Fantozzi esordisce al cinema, in un film diretto da Luciano Salce, che unisce i primi due libri dell'autore genovese, trovando subito il consenso del pubblico, ma solo parte della critica, che lo definisce perlopiù, un film riuscito solo in parte e con scene troppo slegate tra loro.
Tuttavia, con il tempo, il film è divenuto un vero e proprio cult e molti critici si sono ricreduti, attribuendogli sempre più spesso, pareri favorevoli e positivi.
Il successo di Fantozzi è dovuto alla graffiante ironia assieme all'iperbole con la quale è disegnato il personaggio, nel quale molta gente si identificava o in cui vedeva riconosciuto un mondo a loro vicino (chi non ha mai avuto a che fare con superiori sfruttatori e cinici, con colleghi arrivisti o con l'autorità forte con i più deboli e servile con chi è al comando?).

La corazzata Kotiomkin è una caxxta pazzesca!


Nel 1976 esce al cinema Il secondo tragico Fantozzi, che avendo per base gli stessi due libri utilizzati per la prima pellicola, ne è quasi un naturale continuo, altrettanto riuscito e con altrettante sequenze ormai divenute celeberrime e stracitate.
E' dal terzo film della serie, Fantozzi contro tutti, che le cose cominciano a cambiare e non del tutto in positivo, anzi.
Innanzitutto la regia passa da Salce a Neri Parenti, che ha tutt'altra mano, rispetto al regista romano, con una comicità meno raffinata, pur tuttavia conservando ancora una discreta qualità, non ancora scatologica e volgare, come invece capiterà con altre pellicole (vedi i vari cinepanettoni).

Com'è umano Lei


Inoltre, proprio da questo terzo episodio, il personaggio di Fantozzi subisce una fusione con quello di Giandomenico Fracchia, altro personaggio di Paolo Villaggio, che nei libri aveva il ruolo di compagno di sventure del celebre ragioniere (ruolo che nei film viene modificato e da cui nasce il ragioniere, poi geometra, Filini), ma che in Quelli della domenica, ha sketches tutti suoi, con un personaggio solo vagamente simile a quello di Fantozzi, ma molto più vigliacco, inetto, dalla parlata confusa.

Beh in effetti questa storia comincia a essere un po' ripetitiva...


Questa fusione verrà maggiormente messa in evidenza in Fantozzi subisce ancora e da lì riproposta in diversi altri personaggi in altri film, come Suola di ladri (1 e 2), I pompieri e Missione eroica - I pompieri 2, Ho vinto la lotteria di capodanno, Io no spik inglish e molti altri, ma se nella saga di Fantozzi, fino a Fantozzi alla riscossa, grazie a delle sceneggiature che in qualche modo riuscivano a fare ancora della critica sociale, da lì in poi e in tutte le altre pellicole nelle quale veniva riproposta la maschera inventata da Villaggio ha cominciato a stancare anche il pubblico meno esigente, in quanto fine a se stessa ed eternamente ripetitiva.

Avete visto che so recitare veramente?


Per di più, Paolo Villaggio si ritrovò intrappolato nella sua stessa creatura, in quanto il pubblico ormai lo identificava unicamente come Fantozzi/Fracchia, dimenticando che l'attore ligure era un artista a tutto tondo e che sapeva dare vita a personaggi brillanti, ma non macchiettistici come in Io speriamo che me la cavo o La voce della luna, o drammatici come ne Il segreto del bosco vecchio o Azzurro.
In conclusione, ritengo che Fantozzi (in tutte le sue varianti) sia una delle maschere più riuscite e importanti del cinema italiano, ma che come altre saghe cinematografiche o serie tv, avrebbe dovuto fermarsi un po' di tempo prima.

giovedì 23 maggio 2019

Meniamo le mani 3: True Lies - Non è vero, ma ci credo

"Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare", recita un celebre battuta cinematografica, così per il terzo anno (per me è il debutto), la solita compagnia di blogger si riunisce per parlare di film d'azione e fracassoni, soprattutto degli anni 80 e 90, film un po' ignoranti e divertenti, che vedono per protagonisti per lo più uomini muscolosi e dalla battuta facile, impegnati a salvare la città di turno o qualche famigliare rapito, riuscendo a portare a termine i loro propositi grazie a improbabili e assurde sequenze action. Benvenuti dunque alla terza edizione de "Meniamo le mani".

Tesoro, sorridi per la foto!

Per il mio esordio in questa simpatica rubrica ho scelto un film di grande successo di metà anni 90 che mischia sapientemente azione e ironia, senza cadere nel ridicolo, grazie ad una geniale sceneggiatura, che non si prende troppo sul serio e senza cadere nella facile trappola della parodia.
Sto naturalmente parlando di "True Lies" di James Cameron.

Ma che, veramente il film è ispirato ad una pellicola francese?

Harry Tasker (Arnold Schwarzenegger) è una spia che lavora per l'Omega Sector, un'agenzia segreta per la difesa degli Stati Uniti. Tuttavia sua moglie Helen (Jamie Lee Curtis) e sua figlia Dana (Eliza Dushku) sono convinte che lui sia un semplice rappresentate di articoli informatici.
Durante l'ultima missione Harry e la sua squadra incrociano Juno Skinner (Tia Carrere) una misteriosa commerciante d'arte che è in realtà legata a pericolosi terroristi mediorientali. Gli impegni di lavoro portano perciò Harry a stare molto lontano da casa, così Helen, annoiata dalla monotonia quotidiana, si fa affascinare da uno sbruffone commerciante d'auto (Bill Paxton) che finge di essere una spia per conquistare le donne.
Quando Harry scoprirà il tutto cercherà di ravvivare la vita della moglie coinvolgendola in una finta missione segreta, ma l'intervento dei terroristi complicherà la situazione, così l'uomo dovrà dare il meglio di se per salvare il suo matrimonio e il suo Paese.

Scusa amore, al prossimo appuntamento ti porto a Venezia...

La forza di "True lies" sta nel fatto che le scene d'azione non prevalgono sulla storia come capitava in tanti film action dello stesso periodo o precedenti, con scene al limite dell'assurdo, ma prive di quell'ironia che serve a rendere il tutto più leggero e accettabile. Infatti Cameron scrive (ispirandosi alla pellicola francese La Totale! del 1991) una commedia fresca e originale, che abbatte i soliti cliché degli action movie con eroi tutti d'un pezzo che vanno avanti come carri armati nonostante tutto e nonostante tutti; o meglio, anche qui il protagonista riesce a uscire vincitore e incolume da situazioni abbastanza incredibili, ma grazie all'inserimento di momenti leggeri che sdrammatizzano il contesto e ad un buon uso dell'ironia, il film riesce a elevarsi rispetto alla media dei film d'azione del periodo.

Voglio proprio vedere se John (Travolta) è capace a guidare uno di questi...?

Il film dimostra la sua genialità fin dal titolo che si può tradurre come autentiche bugie, in riferimento sia allo doppia vita del protagonista, ma anche a tutte le bugie e falsità che i vari personaggi raccontano (basti pensare al commerciante di auto che si finge spia).
Spettacolari le scene d'azione realizzate grazie all'uso di effetti speciali all'avanguardia (noti come "effetti reali" poiché sono quasi indistinguibili dallo sfondo reale) e a numerosi stuntmen, anche se sia Schwarzenegger che Jamie Lee Curtis hanno voluto girare personalmente alcune pericolose scene; il primo ha pilotato personalmente l'Harriet Jet a decollo verticale (Arnold ha infatti il brevetto di pilota), mentre la Curtis non ha voluto la controfigura nella sequenza in cui viene salvata dal marito da un elicottero in volo, che poi sorvola l'oceano, rimanendo a penzolare nel vuoto.

Non è il tango della gelosia...

La pellicola è talmente piena di scene memorabili e citazioni che ricordarle tutte è quasi impossibile.
Si parte con una scena che omaggia i più classici film di 007, scena che prevede anche un tango che ha richiesto numerose ore di lezione all'ex governatore della California. Tra l'altro quel pezzo, scritto da Carlos Gardel nel 1935, è stato usato anche in altri film come Scent of woman - Profumo di donna e Schindler's List.
Altra scena cult è l'inseguimento a cavallo per la città prima e poi all'interno dell'hotel.
E come dimenticare il balletto di Jamie Lee Curtis, che dopo averlo celato per la prima parte del film, mette in mostra un corpo mozzafiato (probabilmente mai più così sexy dai tempi de Una poltrona per due) oppure l'adrenalinica sequenza del jet, nella quale la giovane Eliza Dushku si è rotta alcune costole.

Nella sceneggiatura era previsto che tu saltassi...

Tuttavia, come già detto, il film è ricco anche di momenti leggeri e divertenti, come quando il mitra falcia i nemici rotolando per le scale o la sequenza in cui i cattivi ripetono la scena perché la batteria della videocamera era scarica, o il bacio romantico non alla luce del tramonto, ma a quella del fungo atomico.

Però a Dan Aykroyd ho mostrato le tette

Fin dal 2002 si era parlato di un possibile sequel della pellicola, progetto poi naufragato per problemi di script e a causa degli attentati del 2001, infatti in seguito a quegli avvenimenti Cameron riteneva che il terrorismo non poteva essere più trattato con leggerezza.
E pensare che alla sua uscita, il film era stato attaccato per la sua rappresentazione dei mediorientali come dei fanatici religiosi e assassini, tanto che non fu distribuito in numerosi Paesi arabi e musulmani.
Ciò non ha impedito al film di incassare 378 milioni di dollari contro i 115 spesi per la sua realizzazione.


No, non ti ci mando al concerto dei Guns 'n' roses

Se i progetti per il sequel sono stati definitivamente accantonati, è notizia di questi giorni che pare confermato l'adattamento per la tv del film. Al comando ci sarà McG (Charlie's Angels, Terminator Salvation) che prende il posto che inizialmente doveva essere dello stesso Cameron, ma che ha dovuto rinunciare per il prolungarsi di alcuni suoi progetti lavorativi. Stando alle parole di McG si tratterà di un reboot che strizzerà l'occhio alla storia originale.


Ehi, ma tu sei Homer Simpson?

Bene, prima di lasciarvi ai vostri esercizi fisici per rafforzare i muscoli, vi ricordo gli altri appuntamenti con "Meniamo le mani 3". Non mancate di passare a leggere le altre recensioni altrimenti veniamo lì a menar le mani...

20/05 - Non c'è paragone: Arma letale
21/05 - La bara volante : Red Scorpion
21/05 - Solaris: Die Hard - Duri a morire
24/05 - La fabbrica dei sogni - Terminator
24/05 - Il Zinefilo - Omicidio incrociato
25/05 - Director's Cult - John Wick
31/05 - Il Zinefilo - Pugno d'acciaio

Director's cult - The Expendables
Luca Cardarelli - Commando






venerdì 20 luglio 2018

5 luoghi per una vacanza tranquilla e rilassante

Ormai l'estate è iniziata da quasi un mese (se parliamo di quella astronomica) e molti di noi stanno bramando le tanto agognate ferie.
A parte i pochi fortunati che già si stanno rilassando, dimenticando per qualche giorno, i problemi del lavoro o le intense sezioni di studio, tutti gli altri dovranno aspettare il mese di agosto.
Allora, per chi ancora dovesse scegliere la meta delle vacanze 2018, lascio alcuni consigli o suggerimenti per un'estate di relax e divertimento...In ogni caso declino ogni responsabilità per cambiamenti nelle strutture e nelle attività qui suggerite. Qualsiasi problema o reclamo va quindi esposto direttamente alla direzione competente.

OVERLOOK HOTEL: Bellissimo albergo costruito tra le montagne rocciose adatto a tutta la famiglia. Le stanze sono ben arredate e confortevoli, in particolare, vi consiglio la numero 237, sicuramente la più affascinante dell'intera struttura. Ogni sera, vengono organizzate feste e attività in uno dei vari saloni. Il ristorante, che vanta una cucina varia e internazionale, è tra le più rinomate di tutta la regione ed è gestita da un cuoco davvero illuminato. Il bar è aperto tutta la notte e i barman sapranno sempre accogliere le vostre richieste.
Nel giardino esterno troverete un piccolo labirinto per passare qualche momento di allegria con i vostri figli.
Una particolare menzione va fatta al custode, sempre allegro e di buon umore e che vi allieterà leggendovi qualche storia da lui stesso scritta.




AMITY ISLAND: Isola situata non lontano dalla costa su cui sorge una graziosa cittadina e celebre per le sue spiagge tranquille. Ogni anno, in concomitanza con la stagione turistica vengono organizzate numerose attività ludiche, tra cui visita al locale acquario, dove potrete vedere un placido squalo, catturato senza troppe difficoltà dallo sceriffo e dal suo staff.



CAMP CRISTAL LAKE: In una location da sogno sorge questo splendido camping, che offre numerose attività ricreative e assicura una sana e rigenerante vita all'aria aperta. Adatta soprattutto ai più giovani, potete contare su varie attività sportive, come il canottaggio e il tiro con l'arco.
Il centro è gestito da giovani volenterosi, sempre attenti e che sapranno far divertire anche i più piccoli con un bel bagno di mezzanotte, proprio al centro del lago.
Gli abitanti della vicina cittadina non mancheranno di farvi visita, prodigandosi in utili consigli su come sopravvivere tra i boschi.
Tra le più "anziane" collaboratrici c'è la simpatica Pamela che assieme al figlio, da molti anni si occupa dell'accoglienza del personale e degli ospiti.



BATES MOTEL:  Questa graziosa struttura si trova poco fuori dall'autostrada, in una strada ormai poco frequentata, ma che anticamente era la principale via per attraversare lo stato. Il motel, pur conservando la sua struttura originaria è stato recentemente ristrutturato.
Il proprietario, un giovane con la testa sulle spalle, sarà felice di aiutarvi nelle vostre esigenze ( a noi è venuto a sistemare la doccia che ci dava qualche problema) e di farvi da accompagnatore nell'antica casa coloniale, alle spalle del motel, di proprietà della sua famiglia da molte generazioni.



CHALET: Se volete passare una tranquilla vacanza tra i boschi, in totale relax e senza pericoli, questo è il luogo che fa per voi. Immerso tra lussureggianti boschi, questo piccolo chalet, vi darà la possibilità di trascorrere qualche giorno lontano dal caos cittadino e dai pericoli della vita moderna. Qui nulla e nessuno potrà disturbarvi o farvi del male. Anche se non molto grande, la struttura può ospitare piccoli gruppi di amici che potranno divertirsi nella taverna, adibita a sala giochi, dove potrete trovare anche libri antichi e nastri di musica di ogni tipo.



Sperando di avervi ben consigliato vi auguro buone vacanze e vi consiglio di non perdere il prossimo post di consigli dedicato più specificatamente alle attività a cui dedicarsi per vacanze avventurose.
A presto!






martedì 23 agosto 2016

Piranha (1978)

Sto scrivendo questo post durante un tranquillo turno al lavoro, in una calda notte estiva. Notti estive, che quando ero ragazzino volevano dire "Notte Horror". C'è da dire che per parecchio tempo avevo paura di questo genere cinematografico e me ne sono tenuto ben lontano, poi però le cose sono cambiate e quando Italia 1 ha cominciato, prima con Zio Tibia, e poi con "Notte Horror", a terrorizzare le nostre serate, non mi perdevo un film.
Questo è dunque il mio esordio da blogger, per l'evento che già da qualche anno vuole ricordare proprio quella rubrica televisiva e per farlo ho scelto un cult di fine anni 70 di un grande maestro del genere...




Dopo l'enorme successo de "Lo squalo" di Steven Spielberg, i film su animali assassini sono spuntati come i funghi; dai topi, agli alligatori, passando per orsi, api e persino conigli, ma quello che, forse è il migliore di tutti, è proprio "Piranha" di Joe Dante.
Il film, prodotto dal grande Roger Corman, è un thriller-horror/commedy a bassissimo costo e fin da subito si capisce che "Lo squalo" è sia fonte di ispirazione, ma anche opera da omaggiare e parodiare.
Nel prologo, vediamo dunque, una coppia che in cerca di un posto dove piantare la tenda per la notte, valica una recinzione con tanto di cartello di divieto dell'esercito e finisce con il fare il bagno in una piscina, presumibilmente abbandonata, mal ne coglierà ad entrambi, in quanto verranno attaccati da qualche creatura ospitata in quelle acque.



Qualche giorno dopo, sulle tracce dei due ragazzi, si mettono Maggie McKewon, investigatrice privata (interpretata dall'ex playmate Heather Menzies-Urich), che all'inizio vediamo giocare con un videogame che si chiama "Jaws" (vi dice nulla?), e lo scorbutico Paul Grogan (Bradford Dillman), che ha il vizio di alzare il gomito. Le loro indagini porteranno i due proprio alla piscina, che decideranno di svuotare per scoprire cosa c'è nel fondo. E in questo momento che appare lo scienziato Robert Hoak (intepretato da Kevin McCarty, noto soprattutto per il ruolo da protagonista in quell'immenso capolavoro che è "L'invasione degli ultracorpi". ma apparso in numerosi film e telefilm e che ha collaborato spesso con Dante) che rivelerà loro che la vasca era piena di piranha geneticamente modificati dall'esercito, per usarli nella guerra in Vietnam e che svuotando la piscina li hanno liberati nel vicino fiume. I due protagonisti tenteranno di avvertire la polizia, per trovare il modo di fermare i feroci pesci, prima che questi possano fare una strage e raggiungere il mare; ma le loro parole rimarranno inascoltate, anche a causa degli sporchi interessi di alcuni politici, mettendo in pericolo chiunque si avvicini al fiume.



"Piranha" è il primo vero successo di Joe Dante, e già in questa pellicola si notano diversi elementi che contraddistinguono quasi tutta la sua filmografia futura. come i mostricciatoli in stop motion, nel laboratorio del dottor Hoak, che paiono essere il prototipo di quei Gremlins che qualche anno più tardi faranno la fortuna del regista. oppure la sua critica verso l'autorità (in questo caso politica e militare), nascosta sotto forma di pungente ironia, o ancora quell'inventiva che permetteva al regista di fare ottimi film con budget ridotti.
Il film, pur avendo quasi quarant'anni, continua a tenere lo spettatore con incollato alla poltrona, grazie anche all'espediente di mostrare i pericolosi pesci un po' alla volta e alle belle musiche di Pino Donaggio.
Al regista non manca una certa dose di cattiveria mostrando i piranha che attaccano un gruppo di bambini al campeggio estivo.



Gli effetti speciali, seppur datati, non compromettono la visione del film, anzi ne conferiscono un aspetto vintage, che continua ad affascinare i molti fan della pellicola e del regista.
Altro importante cameo, è quello di  Barbara Steele, una delle maggiori icone del cinema horror e musa di registi quali Mario Bava, Riccardo Freda e lo stesso Roger Corman.
Insomma, "Piranha" continua a essere, anche dopo tanto tempo, uno dei migliori esempi di come si possa girare un b-movie e fare un film intelligente e di successo.
Nel 1981 fu girato un sequel intitolato "Piranha paura", che vedeva al suo esordio con un lungometraggio un  tale di nome James Cameron.



martedì 29 marzo 2016

Finocchia

Questo è un altro vecchio racconto, questa volta è del tutto ironico e irriverente, una parodia della fiaba di Pinocchio...Spero che vi piaccia e che nessuno si senta offeso:

A quel tempo Geppetto aveva quasi settant’anni, ma non aveva ancora mia visto un passera in tutta la sua vita. Per diverso tempo si era consolato sodomizzando Rossella, la mucca che gli dava il latte tutti i giorni, ma poi gli affari cominciarono ad andare male, nessuno più aveva bisogno di un falegname, infatti la maggior parte della gente andava a comprare i mobili all’IKEA, così fu costretto a vendere la sua amata giumenta, che invece prese la notizia, con infinita allegria.
Ormai, persa ogni speranza, Geppetto decise di costruirsi una bambola di legno, certo non sarebbe stato come una donna vera, ma riteneva che alla sua età avrebbe potuto accontentarsi.
Cominciò così ad intagliare un grosso ciocco di legno, che gli era stato venduto ad un prezzo esorbitante, da un magnaccio dei quartieri poveri. Arrivato a metà lavoro, stanco e assetato,  decise di prendersi una pausa e di andare a scolarsi qualche quartino giù in paese.
Era da poco uscito, quando dalla finestra fece irruzione uno strano figuro, una donnina di un metro e venti di statura, ma con due baffi sopra il labbro superiore, che nemmeno un tricheco. Dopo aver messo a soqquadro il piccolo appartamento, non avendo trovato nulla da portare via, bestemmiò in una strana lingua e al che la bambola di legno poggiata sul letto si animò.
“Ciao” disse “Chi sei tu?”
“Sono la Fata Turchina” rispose la donna “mi chiamo così perché vengo da Istanbul e faccio sparire le cose, e tu chi sei”
“Io…” disse la bambola esaminando il suo corpo “Io sono Finocchia….”
Infatti Geppetto l’aveva dotata di due tette da far invidia a Pamela Anderson, ma non avendo completato la sua opera non si era preoccupato di tagliare quel ramo che ora cresceva come membro di 25 centimetri tra le nuove gambe della bambola.
“Guarda” continuò la Fata Turchina “ora non posso fermarmi, ma se hai bisogno di aiuto ti lascio il mio numero di cellulare” e detto questo si diede alla fuga.
Quando tornò Geppetto, la bambola gli corse incotro.
“Babbo, babbino…” gridò
“E tu chi sei?” chiese l’uomo spaventato
“Eh sono Finocchia, la tua bambola”
“Si ma che hai li” replicò il povero falegname indicando l’enorme fallo “qui ci vuole un bel taglio”
“No” urlò Finocchia tentando di scappare
Geppetto però, l’acchiappò per le spalle e la distese sul tavolo da lavoro, pronto a tagliarle quell’attributo in più, ma una folle idea lo fece desistere dalle sue intenzioni.
“Forse potrai  essermi più utile così” disse alla bambola “tutte le sere ti metterai sotto quel lampione e darai tanta felicità ai camionisti di passaggio, così faremo un sacco di soldi…”
“Ma io voglio andare a scuola” protesto la bambola “Voglio studiare, diventare ministro e poi partecipare all’Isola dei Famosi”
“Di giorno puoi fare quello che vuoi, ma la sera fai come dico io, o finisci nel caminetto” tagliò corto Geppetto.
Così Finocchia iniziò, di giorno, a frequentare la locale scuola elementare,  suscitando, per le sue generose forme, l’invidia sia dei maschietti che delle femminucce e di notte a soddisfare uomini in cerca di qualche esperienza alternativa.
Purtroppo dopo poco tempo si accorse di essere malata, infatti ogni volta che diceva una bugia le si accorciava il fallo di due centimetri. Pensò così di chiedere aiuto alla Fata Turchina.
“Deficiente” le disse la Fata “non sono le bugie, è un tarlo del legno che ti sta facendo un succhiotto”
Dopo una semplice operazione il tarlo fu rimosso e sostituito con un grillo parlante di nome Clementoni.
Ormai esasperata da quella situazione, una notte Finocchia scappò di casa, portando con se solo diversi pezzi di carta vetrata, utili per le lunghe notti di solitudine.
Si unì prima ad un duo musicale, formato da Samantha Fox e Cat Stevens, dopo poco, però, i due la scaricarono lasciandola senza il becco di un quattrino; entrò così a far parte di un circo equestre, ma in seguito ad una disputa se ce l’avesse più grosso lei o i ciuchini del circo, fu gettata in mare.
Siccome era di legno non aveva nessun problema a galleggiare, per cui decise di rimanere in balia delle onde, ovunque esse l’avessero portata.
Dopo diversi giorni di navigazione sentì qualcuno che la chiamava e vide Geppetto che stava per essere divorato da branco di sardine.
“Aiutami ti prego”
“No tu sei un vecchio bastardo e meriti solo di crepare” e se ne andò a cavallo di un pesce sega, poi accortasi del pericolo, preferì chiedere un passaggio ad un più tranquillo barracuda.
Una settimana più tardi, ormai priva di forze, fu catturata da alcuni pescatori, assieme ad un branco di cefali. Non essendo in grado di parlare per la grande fatica, fu venduta ad un noto mobilificio svedese che ne fece uno sgabello.



mercoledì 23 dicembre 2015

Non è buono ciò che è buono

E' quasi Natale: ecco dunque un racconto a tema, un po' diverso dai soliti...

“Perché mi fai questo?” chiese il piccolo Filippo rannicchiato in un angolo accanto al caminetto acceso.
“Perché sei stato cattivo” rispose l’uomo ridendo, e calò con forza la mannaia sulla testa del bambino, provocando un rumore secco, come di legna spezzata. Il sangue schizzò sul pavimento, sulle pareti e sulle tende della finestra; alcune gocce arrivarono addirittura sul soffitto. Poi gettò il corpo dentro ad un sacco, se lo caricò in spalla e se ne andò.
Arrivato a casa, passò per la cucina dove svuotò il sacco sul grosso tavolo in legno.  Ne uscirono una mezza dozzina di piccoli corpicini, alcuni dei quali fatti a pezzi, che macchiarono la tavola di sangue ancora fresco. Per un istante, l’uomo si ritrovò a fissare gli occhi ancora spalancati, dell’ultimo bambino a cui aveva fatto visita, ma si affrettò a distogliere lo sguardo.
“Ketkrókur!” chiamò
Un omino, basso di statura, arrivò tutto trafelato: "Si, capo!?"
“E’ arrivata la cena” rispose l’uomo indicando i cadaveri sul tavolo “i vestiti gettali con gli altri nello scantinato…Io intanto vado a lavarmi…”
“Va bene capo”
Mentre Ketkrókur, faceva bollire quelle tenere carni, l’uomo si infilò sotto la doccia bollente, lasciando che l’acqua gli scivolasse su tutto il corpo, portandosi via tutta la stanchezza accumulata quel giorno. Poi si insaponò per bene, lavando con cura la folta barba, e prima di uscire, si concesse una sega, ripensando a quella graziosa brunetta della sera prima. I migliori cinquanta euro spesi per una scopata.
Indossò l’accappatoio rosso, e poiché la cena non era ancora pronta, si accese un sigaro che andò a fumare in veranda. Le stelle erano particolarmente luminose quella sera e l’aria, fresca e frizzante; una serata ideale per portarsi avanti con il lavoro. Cominciava a essere stanco, erano ormai tre mesi che lavorava tutti i giorni, quattordici ore al giorno, la maggior parte delle quali di sera. Ma ormai mancava poco, ancora un paio di settimane e se ne sarebbe andato in vacanza; quest’anno a Santo Domingo, spiagge calde e ragazze seminude.
“Prima però mi ci vuole qualche lampada abbronzante” pensò “sono bianco come un cadavere”
Una voce interruppe i suoi pensieri.
“Cosa?”
“E’ pronto, capo” ripetè Ketkrókur
La grande tavola era stata preparata per una sola persona. Lui voleva così. Quando aveva finito, i suoi aiutanti potevano sedersi tutti assieme e finire quello che era rimasto, o anche cucinarsi qualcosa in più se preferivano, ma prima lui doveva mangiare da solo.
Consumò il suo pasto avidamente, e dopo essersi pulito la barba con il dorso della mano, si lasciò sfuggire un grosso rutto.
“Beh, devo ammettere che non eravate così cattivi come credevo. Anzi siete stati proprio gustosi”
Rise di gusto a quella battuta; poi andò al mobile bar e si versò un bicchiere di cognac, che ingurgitò tutto d’un fiato.
Un altro piccolo omino entrò silenziosamente nel soggiorno
“Capo, è tutto pronto, i sacchi li abbiamo già caricati…”
“Oh…grazie” rispose l’uomo “prima però portami un po‘ di quella roba”
“Ma capo…” obiettò l’omino
“Ohh…non rompere i coglioni anche tu…o ti faccio fare la fine di tuo cugino…”
“Okey…scusa” disse l’omino sparendo alla svelta.
Ritornò dopo pochi minuti portando una bustina piena di polvere bianca.
L’uomo ne prese una manciata, e dopo averla ben sistemata sul tavolo, la fece sparire su per il naso.
“Bene ora posso anche andare”
L’uomo indossò il suo vestito rosso da lavoro, i suoi stivali neri da lavoro, poi uscì e salì sul suo pick-up da lavoro.
Un altro di quei piccoli omini arrivò di corsa:
“Santa Claus, le liste!” disse consegnando due grosse agende
Grazie, Giljagaur” rispose l’uomo
Sulla prima delle due agende, era scritto in grandi caratteri dorati: “BAMBINI BUONI”, e dopo una veloce occhiata la gettò sul sedile posteriore. Poi prese la seconda agenda, sulla quale era scritto in caratteri cubitali rossi “BAMBINI CATTIVI”, la sfogliò fino a che arrivò alla pagina segnata con una piegatura; con la penna cancellò l’ultimo nome non ancora depennato, poi accese il motore e partì.


lunedì 14 dicembre 2015

Le dieci peggiori frasi da sentirsi dire

Questo post ha un intento ironico; cercare di sorridere su situazioni difficili o quanto meno imbarazzanti, perciò non prendetelo troppo sul serio, cercate piuttosto di vedere il lato satirico della cosa.
Naturalmente, nell'elencare le dieci peggiori frasi che ci possa sentir dire, ho tralasciato veri problemi, sui quali non è bello scherzare.
La classifica è in ordine inverso, cioè dalla frase meno "brutta" per finire con la più "cattiva":

10. "Le faremo sapere..." (Quante volte ce la siamo sentita dire...ad un colloquio di lavoro, ad provino per uno spettacolo, all'audizione per entrare in una band...Oramai non ci si fa più caso, ma tutti sappiamo che il novanta per cento delle volta che ci viene detta, poi la risposta sarà sempre negativa.)

09. "Patente e libretto, prego!" (Magari poi non succede nulla, ma tu nel tuo sai già che se hai trovato il poliziotto stronzo, il carabiniere fiscale o il vigile che vuole rimpinguare le casse del comune, non hai scampo, basta una lampadina leggermente bruciacchiata o lo specchietto inclinato male per assicurarti una multa e la detrazione dei punti patente.)

08. "Serve la fattura?" (Che a dirtela sia il meccanico, l'idraulico o il dentista poco cambia, Tu sai già che il prezzo dell'operazione sarà da debito pubblico. Di qui il dilemma morale se essere partecipe di una truffa, che farebbe felice li tuo creditore; dilemma che di solito dura meno di un battito di ciglia. Nonostante ciò, lo sconto che ti verrà offerto non eviterà di farti piangere quando aprirai il portafoglio.)

07. "E' finita la carta igienica..." (Tu sei lì, seduto tranquillamente, hai appena finito di liberarti dei residui delle cene di Natale, Santo Stefano e Capodanno, dopo aver completato le parole crociate a schema libero difficili della Settimana Enigmistica e cerchi il rotolo nel suo supporto, ma la mano non afferra niente. Dopo un secondo di panico chiedi aiuto ai tuoi famigliari, ma loro ti urlano che l'oggetto del desiderio è al momento esaurito. A quel punto non ti resta che decidere se sporcarti la mano, le mutande, o intasare lo scarico con le pagine del Quesito con la Susi.)

06. "Cielo, mio marito" (La frase può essere coniugata anche al femminile, e può sembrare uno sketch da cinepanettone di Boldi e De Sica, ma trovarsi in questa situazione è tutt'altro che divertente; anche se pure i cinepanettoni non lo sono. Dover fuggire da una situazione compromettente e potenzialmente dannosa per i vostri connotati, vi farà rimpiangere le partite a calcetto con gli amici con temperature siberiane.)

05. "Hai una matita in tasca?" (Anche questa può sembrare una pessima battuta da commedia studentesca, ma in realtà è in grado di ferire l'orgoglio di qualsiasi maschio dai dodici anni in su.
Qualsiasi siano le dimensioni reali dell'attrezzo, per il suo proprietario sarà sempre lungo e grosso e paragonarlo ad un mezzo lapis è ferire la virilità del soggetto in questione. Piuttosto ditegli che la sua squadra del cuore fa schifo.)

04. "Era l'ultima birra." (Finalmente è sabato sera, dopo una settimana lavorativa in cui il vostro capo vi ha fatto fare gli straordinari sugli straordinari, e un pomeriggio passato in giro per negozio con la vostra compagna, che sì è provata dozzine di vestiti e un numero infinito di paia di scarpe, ecco ora è il vostro momento; seduti in mutande in poltrona a guardare la partita o il vostro film di Van Damme preferito, sorseggiate dell'ottima birra ghiacciata, ma quando vi alzate per prenderne un'altra, ecco che lei vi stronca ricordandovi che quella era l'ultima.)

03. "Occupato!" (C'è poco da fare, quando scappa, scappa, ma ci sono momenti in cui trovare un bagno è di vitale importanza e se lo trovi occupato inizia una sofferenza degna del peggiore dei gironi infernali. Non è come quando sei bambino, che se anche la fai in un angolo al massimo ti prendi uno scappellotto; se provi a farlo da adulto rischi una denuncia per atti osceni, per cui ti ritrovi a fare la danza della pioggia, sperando che la pioggia non sia quella nei tuoi pantaloni. Se poi quello che ti scappa è roba grossa, è meglio che fai testamento.)

02. "Il codice non è valido." (Se la frase proviene da uno sportello bancomat dopo il terzo tentativo di inserire il codice di sicurezza che non ricordi perché l'hai scelto più complicato della successione di Fibonacci per renderlo impossibile da identificare da eventuali rapinatori, allora improperi ed eresie fioccheranno come multe in un giorno di mercato. E se pure il prete ti sentisse, capendo il problema si unirebbe a te nell'inventare nuove imprecazioni.)

01. "Dobbiamo parlare..." (In qualsiasi delle sue varianti, quando un uomo si sente dire questa frase dalla sua donna, sa che non c'è più niente da fare. Colpevole? Innocente? Non cambia nulla. Sei sempre stato bravo, romantico, gentile, rispettoso? Non cambia nulla. Quando lei ti dice quella frase si è già messa in testa che qualcosa non va, per cui, se va bene, ti devi sorbire una serie di idee per ravvivare il vostro rapporto, se va male è finita, sei storia. E anche se ti tappi le orecchie per non sentire quell'orribile frasi, ormai sarà troppo tardi. Lei ha deciso.)


mercoledì 1 luglio 2015

Dieci buoni motivi per essere misantropi



Anche senza scomodare motivi gravi quali guerre, violenza e politica, ogni giorno i motivi per scegliere di essere misantropi sono centinaia, qui ne ho raccolti una decina che riguardano il mio punto di vista:
  1. Trovarmi incastrato tra le possibilità e i mezzi dell'azienda e le richieste giuste, ma a volte incompatibili dei clienti.
  2. Gli operatori telefonici, che ti disturbano a qualsiasi ora del giorno e soprattutto quando stai riposando dopo una difficile giornata lavorativa
  3. I clienti che non sanno aspettare il loro turno, che vengono ad assillarmi che non le loro richieste mentre sono occupato con altre persone o al telefono
  4. Quelli che per strada se la prendono comoda, non perché vogliono rispettare i limiti (ma vale anche per i pedoni che attraversano), o non conoscono la zona, ma perché loro, non hanno fretta
  5. Gli insegnanti che accompagnano gli studenti in gita scolastica e poi vanno a letto a mezzanotte, lasciando i giovani a disturbare e far danni, se tutto va bene, o a farsi del male, nei casi peggiori (senza considerare quelli che si ubriacano e fanno casino con i ragazzi)
  6. I ciclisti che evitano in tutti i modi la pista ciclabile, anche se questa è solo dalla parte opposta di una piccola strada e non di una superstrada. E magari sono genitori con bimbi sul sellino
  7. I clienti che credono che l'hotel deve girare attorno a loro e gli altri clienti devono stare alle loro pretese, solo perché hanno pagato e allora devono avere (esser serviti per primi, silenzio perfetto alle 21.30, cena anche a mezzanotte...)
  8. Gli habitué che, in quanto tali, credono di aver diritto a trattamenti di favore. Spesso anche quelli più tranquilli riescono a spingersi troppo oltre.
  9. Quei commercianti che quando vai a servirti da loro sembra che siano loro fa farti un favore...Non pretendo il tappeto rosso, ma un attimo di cortesia professionale si...
  10. I fruitori occasionali di cinema, quelli che in sala parlano, ridono sguaiatamente, o usano il cellulare come se niente fosse
Per chi prendesse questo post troppo sul serio, avviso che il mio intento era ironico...Ho usato un iperbole per sorridere un po' su piccoli fastidi quotidiani.


Il Misantropo (1568) - Pieter Bruegel il vecchio

venerdì 11 luglio 2014

DIECI MOTIVI PER CUI AVETE SBAGLIATO LUOGO DELLE VACANZE:

Siamo ormai a metà luglio, è poiché è un mese che non aggiorno il blog, ed è tempo di vacanze (per chi può andarci), ripropongo un post che avevo già inserito nel vecchio blog...



DIECI MOTIVI PER CUI AVETE SBAGLIATO LUOGO DELLE VACANZE:

01. Il portiere dell'albergo è un appassionato di tassidermia
02. L'animale domestico del campeggio è un  enorme coccodrillo
03. Sorprendete il suddetto portiere che mormora da solo "No mamma, lui/lei è diverso..."
04. I muri della vostra stanza sudano sangue
05. I vostri vicini di bungalow hanno un cane di nome Cujo
06. Nei corridoi del vostro albergo, si aggira un bambino in triciclo
07. In giardino ci sono delle siepi che prendono vita
08. Venite continuamente disturbati da due gemelline che vi chiedono: "Vieni a giocare con noi?"
09. Nel pub locale, gli abitanti del luogo vi salutano dicendo: "Guardatevi dalla luna"
10. La camera che vi viene assegnata è la 217