lunedì 14 gennaio 2019

Nicolas Cage Day: The Family Man




Qualche giorno fa è stato il compleanno di Nicolas Cage e noi amici del blog segreto, abbiamo deciso di regalargli una retrospettiva.
Certo questo non è tra i film più tamarri della carriera di Nicola Gabbia, ma è quello che al momento ho più chiaro in mente, per cui beccatevi questa recensione.

Se c'è una cosa che Nicolas Cage sa fare, è scegliersi dei buoni film o , per lo meno, film che hanno un buon potenziale (si perché anche quei mezzi fiaschi di "Segnali dal futuro" e "Next", tanto per citarne due, avevano le risorse per essere dei bei film, salvo buttare tutto in vacca dopo un buon inizio). Così è anche per questo "The family man", che non sarà un capolavoro, ma è una pellicola abbastanza furba e intelligente da piacere ad una buona fetta di pubblico.




Jack Campbell
è un ricco uomo d'affari di Wall Street, vive in un lussuoso attico, guida una Ferrari e  di sicuro non gli mancano le donne. Tutto sembra perfetto nella sua vita.
L'uomo sta per mettere a punto un'importante fusione e per questo ha organizzato una riunione d'emergenza per il giorno di Natale, dimostrando quanto la famiglia, conti poco per lui.
La sera della vigilia, tornando a casa, si ferma in un negozio dove incontra Cash, un ragazzo di colore, che vistosi rifiutato il pagamento di una vincita alla lotteria, sta per sparare al commesso.
Jack si offre di comprargli il biglietto e poi con arroganza offre anche il suo aiuto.
La mattina seguente, a Natale, Jack si risveglia in un letto che non è il suo, in una casa alla periferia del New Jersey, sposato con la sua vecchia fidanzata Kate (una splendida Téa Leoni), lasciata tredici anni prima, e padre di due figli.




Ancora confuso, Jack tenta di tornare al suo ufficio e al suo appartamento di New York, ma qui nessuno sembra riconoscerlo.
E' qui che incontra ancora una volta Cash, che gli spiega che sta vivendo un assaggio di quella che avrebbe potuto essere la sua vita se non fosse mai partito per studiare a Londra.
Questa "nuova vita" gli sta però un po' stretta, non è soddisfatto del suo lavoro di rivenditore di gomme e sia come padre che come marito commette un sacco di errori e ingenuità, come quando ha quasi tradito sua moglie Kate, con una donna sposata.
Tuttavia un po' alla volta, questa vita semplice comincia a piacergli, si innamora di Kate, si affeziona ai figli e inizia ad apprezzare il suo lavoro.



Quando, dopo qualche altro alto e basso, Jack capisce che è quella la vita che avrebbe sempre voluto e che quello che gli mancava nella sua agiata vita da uomo d'affari erano gli affetti famigliari, ritrova Cash che gli dice che "l'occhiatina" è finita e che deve tornare alla sua vecchia vita.
Tornato alla sua esistenza solitaria a New York, Jack decide di prova a ricontattare Kate, che nel frattempo, anche lei, è diventata una donna in carriera e sta per trasferirsi a Parigi.
Dopo averla raggiunta all'aeroporto, lui le racconta di come avrebbero potuto essere le loro vite se fossero rimasti assieme. Lei dubbiosa, ma incuriosita, accetta di prendere una tazza di caffè all'aeroporto, lasciando il finale aperto.




"The family man" è il classico film natalizio per famiglie che gioca la carte dei buoni sentimenti e si rifà chiaramente a "La vita è meravigliosa" di Frank Capra.
Brett Ratner se la cava con mestiere e alla fine porta a casa la pagnotta eppure a tratti, il suo film, risulta essere falso e ipocrita; mi riferisco in particolare alla vita "alternativa" di Jack, con una famiglia stile Mulino Bianco, in cui si vuol fare credere che abitare in una villetta di due piani e 6/7 locali, con una macchina da almeno 30.000 euro, sarebbe una vita difficoltosa e di "poco successo".
Certo forse lo sarebbe per il Jack milionario, ma chiunque altro, firmerebbe carte false per un tenore di vita come quello.
Del resto Ratner non è Frank Capra, e Nicolas Cage non è James Stewart e anche in questa pellicola, fatta eccezione per un paio di scene, tipo quando è costretto a cambiare il pannolino al figlio più piccolo, si conferma espressivo come un tostapane. Alla fine però il ruolo è simpatico e ci si affeziona al personaggio, perciò anche se l'interpretazione è quella che è, risulta meno detestabile di altre volte.
Ancora tanti auguri Nick e continua così altrimenti ci mancherai...



Qui di seguito gli altri amici che hanno partecipato all'iniziativa, fate un salto a leggere le loro recensioni:

Lazyfish: Mandy
Director's Cult: Drive Angry
La Bara Volante: The Rock
Non c'è paragone: L'ultimo dei templari
La fabbrica dei sogni: Stress da vampiro
Pietro Saba World: Mom and Dad
Cuore di celluloide: USS Indianapolis





20 commenti:

  1. Guarda, tutto sommato, questo film mi piaciucchia. Non so se considerarlo un guilty pleasure perchè comunque alla fine la storia funziona abbastanza bene, si lascia guardare ed è perfetta nel periodo delle feste :)

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    1. Si, non è tra i film peggiori di Nicolas Cage, ma l'ipocrisia di fondo mi fa storcere un po' il naso...

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  2. Ma sì, dai… tutto sommato questo non è nemmeno il più brutto tra tutti quelli di Cage. Fermo restando che lui è monoespressivo come sempre. Però gli si perdona tutto :)

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  3. Quindi Nicola Gabbia non vi piace?
    Che peccato. A me sì, e guardo i suoi film con piacere.
    Questo l'ho visto un paio di volte, e l'ho apprezzato.
    Certo, la sua vita umile sarebbe una vita agiata per molti di noi, hai ragione, ma il senso del film non è malvagio.
    Quindi cercate di essere più indulgenti con Nicolino. Dai su...... :P

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    1. Beh diciamo che tra i tanti attori, Nicolino lo lascerei fuori da parecchie classifiche positive...Poi va beh; film buoni ne ha fatti ed è solo per questo che si salva...

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    2. Come diceva un mio amico, non possono far fare tutti i film ad Al Pacino. :D

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  4. Pellicola vista al cinema e anche in un successivo passaggio in tv. Storia carina, un po' troppo perfettina per quanto riguarda l'assaggio di come sarebbe potuta andare se... Nella realtà le cose rischiano di andare come in "One day" o "Autumn in New York", altro che Mulino Bianco!

    Come film sulle altre vite possibili, gli preferisco "Sliding doors", oltre al capolavoro inarrivabile di Frank Capra.

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    1. Eh già, alla fine la pellicola è anche carina, ma se l'intento di sceneggiatori e regista era quello di "farci imparare la lezione", forse hanno sbagliato un po' gli strumenti...

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  5. Non so cosa sia Brett Ratner, credo non lo sappia nemmeno lui ;-) In ogni caso hai fatto una bella scelta, perché questo è il film che riesce a rendere Cage quasi per famiglie, visto il suo standard di follia, non mi pare poco. Un giorno capirò perché lo definiscono in tanti mono espressivo, a me sembra che di espressioni ne abbia parecchie, a volte anche troppe ;-) Cheers

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    1. Su questo sono anche abbastanza d'accordo...Lui anche ci prova a dare intensità alle sue interpretazioni, il guaio è che il più delle volte finisce col cadere nel ridicolo, nemmeno troppo involontario...

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  6. Effettivamente non è un film che dispiace particolarmente, anzi, è certamente uno dei suoi migliori, anche grazie al film stesso, davvero bello ;)

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    1. Si film bello, ma come ho ripetuto più volte, altamente ipocrita...E lui se la cava proprio grazie al bontà del film...

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  7. Film così così: si fa fatica ad entrare in empatia con il personaggio, proprio per quello che sottolineavi tu (il suo declassamento per noi tapini è una vita di lusso :D).
    Ha ragione Gas, Sliding doors era più efficace come film sul tema delle scelte.

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    1. Quasi, quasi vado a vendere gomme negli Stati Uniti, ma forse a me le cose non andrebbero così bene...:)

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  8. Ecco io questo film lo ODIO con tutto me stesso! Il peggior Nicolas Cage, peggio anche di quello dei film volutamente brutti

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    1. Posso capire il tuo astio...Però sai, i buoni sentimenti, il Natale, la neve...tutto si addolcisce e anche un film tanto falso e simulatore, riesce a essere godibile...

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  9. Mi sa di filmetto leccatino, ma a Nicolas Cage si perdona anche questo. Comunque se ne dice peste e corna, ma ha dimostrato in passato di saper recitare e adesso lo fa per divertirsi. Sa essere trash sconfinando nel culto, e già lo faceva con i film più impegnati (ma tipo il cellulare dorato di Snake Eyes, la mano di legno di Stregata dalla luna) ed è abbastanza versatile nonostante a volte faccia delle tremende ciofeche che sono solo brutte!

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  10. Come dicevo nel post, il più delle volte, sa scegliere i film giusti, ma difficilmente lo metterei tra i miei attori preferiti, anche quando ha azzeccato ruoli importanti...

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  11. L'ho visto più volte,mi piace tanto.Ho un debole per i filmetti natalizi,e come mi coniughi Dickens e la sua storia di Natale,con me ci azzecchi sempre <3
    Certo però lui mica è tanto povero nella vita alternativa del film...hai ragione!

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