venerdì 16 novembre 2018

Stella (2008)

Stella ha undici anni, e vive con i suoi genitori che gestiscono un bar-locanda nella banlieue parigina, frequentato per lo più da disadattati e alcolizzati. Quando inizia a frequentare la prima media, di un istituto “borghese”, la ragazzina sente che manca qualcosa nella sua vita; infatti mentre sa tutto sul calcio, sui giochi di carte e sui “fatti della vita”, all’inizio a scuola ha solo brutti voti. L’amicizia con una compagna di classe, figlia di intellettuali argentini la spingerà a migliorarsi e a desiderare qualcosa di più di quello che la vita le ha dato finora.



Stella è un piccolo film francese, da noi distribuito dalla Sacher di Nanni Moretti, ma in talmente poche copie che pochissimi lo conosceranno. Eppure è un film che merita molta attenzione; delicato e intelligente strizza l’occhio sia al Truffaut de “I quattrocento colpi” e “Gli anni in tasca”, sia allo stile dei fratelli Dardenne. Impossibile non affezionarsi alla piccola protagonista, una bravissima Léora Barbara, costretta a crescere in un ambiente non adatto ad una ragazzina della sua età. I suoi modelli sono ubriaconi, giocatori incalliti, piccoli criminali; assiste spesso a risse e una volta persino ad un omicidio.



E i suoi genitori non sono figure migliori, con i loro problemi (di coppia e personali) non riescono a seguire la figlia nel delicato periodo del passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Così Stella si costruisce un muro, una barriera che le impedisce di relazionarsi con gli altri e di esplorare strade diverse, rassegnata all’ignoranza che il suo contesto sociale pare volerle cucire addosso. Tuttavia, quando comincia a frequentare una scuola nuova, comincia a sentire l’esigenza di adattarsi a questa nuova realtà, di essere più simile a quei compagni così “intelligenti”.



Inoltre sente il bisogno di avere dei veri amici, che non siano gli adulti che frequentano il bar, che pure si sono affezionati a lei (qualcuno fin troppo) e che non sia nemmeno l’amichetta  delle vacanze, una ragazzina un po’ troppo spigliata e precoce, a cui è legata solo dai ricordi di un infanzia spensierata, fatta di giochi e scherzi. Ed ecco, allora conosce Gladys, una ragazzina figlia di gente di cultura; e quest’amicizia spinge Stella a migliorarsi, a impegnarsi nello studio,  per uscire da  quell’ambiente che ormai sente stretto.



Molto brava Sylvie Verheyde, sia nel disegnare il personaggio di Stella, per cui, dice essersi ispirata alla propria vita ed esperienza. Ben delineati gli ambienti che la bambina frequenta maggiormente: il bar e la scuola, entrambi con i loro personaggi, alcuni positivi altri negativi, ma tutti utili per l’evoluzione della protagonista.
Certo il film non è perfetto; alcuni personaggi e alcune situazioni avrebbero richiesto un maggiore approfondimento, ma tutto sommato l’opera si mantiene sempre su un livello molto buono e riesce ad coinvolgere emotivamente.



Tenera la sequenza del ballo alla festa, che non può non ricordare quella de “Il tempo delle mele”, ma senza la furbizia calcolata del film Claude Pinoteau (anche perché i due film affrontano tematiche diverse). Una curiosità è che il film è uscito con il divieto ai minori di quattordici anni, forse a causa di alcuni argomenti delicati, o da parte del linguaggio, ma mio avviso, un divieto quanto meno discutibile…
In ogni caso un film da vedere e recuperare.

11 commenti:

  1. Si nota l'ispirazione del film di Truffaut, bello, non conoscevo questo titolo, non sembra niente male, grazie per la dritta. Cheers!

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  2. Non conosco questo film, ma ho sempre avuto un debole, fin da bambino, per le storie in cui il ribelle e lo studioso diventano una coppia di amici ben affiatati.
    Curioso questo vm14...

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    1. Beh, qui l'accoppiata ribelle-studioso è mostrata con ottica europea e francese, per l'appunto e non è la caratteristica più importante del film...Però potrebbe piacerti lo stesso

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  3. Una trama molto interessante, sebbene neanch'io riesca a capire questo divieto i minori di 14 anni. Ho visto film ben più cruenti che non fissavano nessuna limitazione.
    Comunque almeno qui c'è il lieto fine. Col cartone dell'altro giorno hai rischiato di togliermi il sonno.. ;)

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    1. Eh, a volte fissano i divieti con modalità quanto meno discutibili, ma tant'è...

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  4. Non so perché, ma temo che sia uno di quei film che finisce male.
    Lo devo recuperare perché è proprio il mio genere^^

    Moz-

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    1. No, in questo caso non finisce male...Sicuramente aperto, ma tutto sommato ha prospettive positive

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  5. Me lo ricordo! Lo vidi alla Mostra di Venezia e poi ho comprato anche il dvd... davvero molto carino, grazie per avermelo fatto ricordare! :)

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    1. Oh, io il dvd non l'ho mai trovato...spero di recuperarlo prima o poi...

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  6. Recensione che stimola la visione, vedrò di recuperarlo. Grazie.

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