giovedì 7 marzo 2019

La creatura nel buio - Sesta parte

Dopo diversi mesi, proseguo con la pubblicazione del racconto a puntate.
Qui, se volete, gli altri capitoli:

PARTE 1, 2, 3, 4, 5



"Mettici più forza in quel braccio!" gli urlò Mr Dunham.
Edwin alzò lo sguardo e guardò il suo allenatore.
"Cosa sono quegli occhi lucidi?" urlò nuovamente furioso "Non voglio vedere lacrime, io voglio che i tuoi occhi sprizzino rabbia; d'accordo Edwin Crichlow?!"
"Sissignore!" rispose il ragazzo
"Bene e allora fammi vedere un lancio decente o ti sbatto fuori squadra."
Richard Stanley Dunham era l'allenatore della locale squadra giovanile da circa quattro anni e anche se non avena vinto ancora nulla era molto rispettato e temuto. Sebbene avesse quasi sessant'anni aveva una forze ed energie da vendere, così come aveva un fisico da atleta professionista.
Quando i suoi giocatori non eseguivano i suoi ordini li riprendeva con tanto di quel fervore che spesso, alcuni di questi, scoppiavano in lacrime e allora lui urlava ancora più forte. Più tardi però, prima della fine dell'allenamento, prendeva questi ragazzini in disparte, li rincuorava dando loro qualche consiglio per superare glie errori e regalandogli una bottiglia di Coca-Cola o qualche merendina.
Si parlò a lungo di quella volta che, dopo un'umiliante sconfitta, richiamò in campo i ragazzini quando questi erano già sotto la doccia e li costrinse a fare diversi giri del campo completamente nudi, mentre dagli spalti si levavano grida sarcastiche miste alle rimostranze dei genitori.
Ed si ricordò di tutto questo mentre si preparava a lanciare; sapeva che il suo allenatore era una persona eccezionale e di gran cuore, in particolare fuori dal campo, ma pretendeva sempre il massimo impegno dai suoi ragazzi, sia in allenamento che durante la partita e soprattutto non amava essere contrariato e lui non aveva certo intenzione di farlo.
Si concentrò dunque sul tiro e dopo un attimo scagliò la palla che arrivò con forza dritta nel guantone del ricevitore.
"Ottimo lancio!" urlò l'uomo
Quando però Edwin si girò sorridente verso l'allenatore, questi stava già strigliando qualcun altro.
Alla fine dell'allenamento Mr Dunham entrò nello spogliatoio guardandosi attorno con sguardo severo. Tutti i ragazzi ammutolirono temendo una nuova sgridata generale, invece lui lentamente si avvicinò a Ed, gli prese la mano e vi appoggiò sopra una vecchia palla.
"Hai un gran bel tiro, ragazzo. Continua così e forse quest'anno avremo qualche speranza di arrivare alle finali"
Dopodiché gli sorrise, scompigliandogli i capelli e se ne andò.
Dopo qualche istante di stupore, nello spogliatoio ricominciò la confusione che c'è in tutti gli spogliatoi del mondo, specialmente quando ci sono di mezzo ragazzini. Qualcuno si complimentò con Ed, mentre altri lo guardarono con un pizzico di invidia.
Lui osservò la palla che gli era stata appena regalata. C'era una firma:
JOE Di MAGGIO
Improvvisamente sentì che le gambe non lo reggevano più, la testa cominciò a girare e in un attimo tutto fu buio.

2 commenti:

  1. Non ricordo dove (forse sul blog di Pietro), proprio qualche giorno fa dicevo che adoro i film aventi come fulcro il baseball, a maggior ragione tra i ragazzini.
    Ecco, da questo tuo racconto verrebbe fuori una pellicola che non mi perderei assolutamente.
    Attendo il seguito, ma non farci aspettare fino a Natale...... :P

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    1. Cercherò di finire di pubblicare il racconto prima dell'estate...ma non prometto nulla :)

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